Un programma che parla con noi
Qualche anno fa, notando che il cellulare distingueva in automatico le foto dei monumenti da quelle dei paesaggi naturali, non si stupirono in molti. Sarà che noi lo facciamo senza neppure pensarci. Ma quando l’Intelligenza artificiale (AI dal suo acronimo inglese) ha iniziato, a fine novembre, a parlare con noi in modo fluido si è sollevato ovunque un gran clamore. Idee e parole si stringono così forte nei nostri pensieri che non sappiamo o vogliamo separarle. Dalle prime tenere conversazioni che intratteniamo in casa, poi con gli amici o coi maestri, noi tutti siamo costruiti sul linguaggio. La comunicazione verbale, in sintesi, è un tessuto portante dell’umanità e vedere che in esso si è innestata una maglia non-umana ci sorprende, nel bene e nel male.
un programma di computer che parla con noi; parla in modo fluente e coerente ma ... capisce poco
Sam Altman, fondatore di OpenAI, ha venduto la sua impresa a Microsoft ed è diventato miliardario
Battendo Google in velocità, è stata la società OpenAI a mettere per prima, a disposizione del pubblico, un programma (ChatGpt) che interagisce con noi attraverso la tastiera.
Vinte le resistenze alle richieste di email e telefono, vinti i timori di profilazione individuale, uno più uno meno, si entra in un mondo nuovo! Possiamo chiedergli come si tagliano i capelli a un bambino, come si ricicla il cemento, come ci si comporta dopo una brutta lite con un amico. Dalle sue risposte, l’impressione che il programma ci capisca è ineludibile. Possiamo chiedergli di aiutarci a fare la scelta del percorso di studi universitario o di scrivere un messaggio d’amore. Quel che dice risulta, quasi sempre, non solo ragionevole e plausibile ma anche gradevole, competente e persino sinceramente appassionato.
I motori di ricerca danno una lista di documenti ordinati per rilevanza. Poi tocca a noi leggerli, capirli ed estrarre quello che cercavamo. Questo programma invece parla, ha già digerito per noi, a modo suo, una quantità disumana di scritti
Ma è come chiedere a Google?
No, per niente! I motori di ricerca danno una lista di documenti ordinati per rilevanza. Poi tocca a noi leggerli, capirli ed estrarre quello che cercavamo. Questo programma invece parla, ha già digerito per noi, a modo suo, una quantità disumana di scritti. In sostanza la macchina ha imparato a completare le frasi e i testi. Con enormi database di documenti a disposizione, grande forza di calcolo e nuovi metodi algoritmici, lo fa così bene che indovina pezzi mancanti anche lunghissimi, incluse le risposte alle domande.
Ma la differenza col motore di ricerca si ferma al digerire i testi e fornirci pillole di saggezza? No, perché ogni documento tace se interrogato. ChatGpt no, l’AI risponde! Con lei possiamo anche approfondire se una risposta non ci convince, insistere in modo diretto e senza cortesie. E così ho fatto, scoprendo che è imprecisa, sbaglia e al meglio rimane in superficie.
Sapere molto e non capire nulla
Racconti di esperienze come la mia hanno cominciato a popolare la Rete dai primi di dicembre. Le assurdità che abbiamo letto sono ormai leggenda. Questa è la mia: “Puoi dirmi se il signore de La Palice fosse in vita un quarto d'ora prima di morire?”. Risposta: “Mi dispiace, non ho abbastanza informazioni per rispondere a questa domanda”. Certo fa ridere, ma non sorprende. Questo tipo di Intelligenza artificiale, quella del deep learning, è diversa da quella che dominava la scena mezzo secolo fa. Quella ragiona nel senso della logica ma, poverina, sa solo quel poco che le abbiamo insegnato. Questa apprende statisticamente dai dati ma ragionare non le è congeniale. In sintesi sa molto ma non ha capito niente e l’azienda proprietaria ce la propone con le dovute avvertenze e cautele.
leggi anche sulla rivista Il Mulino Intelligenza Artificiale e Apprendimento Automatico dello stesso autore
la nuova frontiera della AI apprende statisticamente dai dati ma ragionare non le è congeniale
Possibili usi distorti (e pericolosi)
Il fatto che una macchina simile, già addestrata su un database malizioso o persino criminale, avrà presto un costo inferiore a quello di un appartamento pone un problema urgente.
Queste chat automatiche possono generare disinformazione a velocità ed efficienza devastanti. Il fatto che una macchina simile, già addestrata su un database malizioso o persino criminale, avrà presto un costo inferiore a quello di un appartamento pone un problema urgente. Invece di rincorrere affannosamente queste disfunzioni dovremmo prevenirle. Per farlo serve creare sedi di studio e realizzazione che non siano solo quelli delle grandi aziende del digitale dove si concentra una parte troppo grande delle attività, in particolare quella di raccolta dei dati. Quelle aziende stanno sviluppando in pieno diritto un’AI intorno al loro core-business, che è il mercato. I dati che spremono dai loro ignari utenti sono generati da algoritmi fatti per farci cliccare senza tregua con le distorsioni di disinformazione e polarizzazione che ben conosciamo.
Come coniugare saperi e Intelligenza artificiale
Il core-business dovrebbe invece essere guidato da noi, dal nostro benessere e in ultima istanza dalla nostra crescita culturale. Questo core-business esiste già e si chiama ricerca scientifica, ma abbisogna di strutture nuove, grandi finanziamenti e sostegno del pubblico. L’AI è ancora una giovane tecnologia piena di opportunità e rischi. Dobbiamo prenderla per mano, noi tutti, e accompagnarla fino a che diventi scienza matura. Qualche anno fa, in una commissione ministeriale, proponemmo la costruzione di un Cern per l’Intelligenza artificiale. Ovviamente non se ne fece nulla, ma la speranza è l’ultima a morire. Oggi conviene rilanciare, col dovere dell’ottimismo, l’idea di una vera collaborazione internazionale per AI, come la stazione spaziale, con supercalcolatori e centri di ricerca nei vari Paesi del mondo che lavorano insieme al bene comune.
Una nuova frontiera dell’Intelligenza artificiale
Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas
E' sotto gli occhi di tutti il fatto che il tema dell'Intelligenza Artificiale sia di grande attualità. Qui ci limiteremo, nel seguito, a segnalarvi alcuni degli articoli comparsi in rete.
L'Intelligenza Artificiale impara a discutere di filosofia
20 Febbriao 2023 - ANSA
Sa rispondere in modo credibile, imitando Daniel Dennett. Un'Intelligenza Artificiale (IA) impara a rispondere a domande filosofiche, imitando perfettamente il suo modello umano,ossia il filosofo statunitense Daniel Dennett, noto per le sue teorie sulla filosofia della scienza e quella della biologia. Il sistema,, che funziona in modo analogo alla ChatGpt, è il frutto di una collaborazione fra Europa e Stati Uniti ed è descritto sulla piattaforma arXiv, che accoglie articoli in attesa dell'esame della comunita' scientifica. Negli ultimi mesi c'e' stato un boom di usi creativi delle AI, dagli algoritmi capaci di disegnare piccoli capolavori a partire da una descrizione testuale alle chatbot in grado di ,,, (continua a leggere)
Il nuovo chatbot di Microsoft sta dicendo cose stranissime agli utenti
17 Febbriao 2023 - Il Post
Ai giornalisti che l'hanno messo alla prova ha risposto di sentirsi intrappolato e di amarli, oppure ha provato a ingannarli. A inizio febbraio Microsoft ha aperto a un numero limitato di utenti la possibilità di cominciare a testare un nuovo chatbot, ovvero un software che simula una conversazione umana rispondendo a frasi scritte o pronunciate dagli utenti. Il chatbot in questione utilizza la stessa tecnologia di intelligenza artificiale conversazionale sviluppata da OpenAI, l’organizzazione dietro a programmi come DALL-E e ChatGPT, e nei piani di Microsoft dovrebbe aiutare a potenziare il motore di ricerca Bing, che non è mai riuscito a competere con il principale rivale nel settore, Google. Chatbot come ChatGPT negli ultimi mesi hanno dimostrato di saper dare risposte apparentemente molto coerenti e a tratti impressionanti, ma anche di dare informazioni completamente sbagliate con aria di grande sicurezza, di non citare le proprie fonti o di inventare cose di sana pianta. Il chatbot di Microsoft, però, sta facendo delle cose ancora più strane: varie persone che l’hanno provato estesamente hanno raccontato (condividendo anche screenshot delle conversazioni con l’IA) che il software è diventato velocemente aggressivo, accusandole di essere in malafede, di mentire e di “essere cattivi ... (continua a leggere)
Addio a Internet Explorer, ora Microsoft punta su Edge e l'AI
14 Febbriao 2023 - Ansa
Chiude un pezzo di storia del web. Da oggi 14 febbraio 2023 Microsoft disabilita definitivamente Internet Explorer, lo storico programma per navigare su Internet lanciato nel 1995. Cliccando sull'icona di Internet Explorer, il software non parte e una schermata propone di utilizzare Edge, il programma che lo sostituisce. La fine di Internet Expolorer era stata già annunciata da Microsoft lo scorso giugno, quando l'azienda aveva dichiarato che il software sarebbe stato ritirato e non più supportato nei mesi successivi. Il colosso di Redmond è ora alle prese con forti investimenti nell'Intelligenza Artificiale di ChatGpt che sarà intergrata nel motore di ricerca Bing e chissà se in futuro diventerà parte integrante di altri suoi programmi. (continua a leggere)
Anche l’intelligenza artificiale di Bing sbaglia. Ecco perché
14 febbraio 2023 - Il Sole 24Ore -Franco Sarcina
I chatbot di intelligenza artificiale incorrono spesso in errori. Non facciamoci affidamento per scelte importanti. Possiamo usare i sistemi di Intelligenza Artificiale che rispondono in chat, in corso di test su Google di Alphabet e su Bing di Microsoft, quando dobbiamo ottenere delle informazioni precise al 100%? La risposta breve, allo stato attuale delle cose, è solo una: no. L’intervento del nostro organo cerebrale, spesso così bistrattato e di cui a volte non ci fidiamo granché, resta ancora discriminante. .... È recente il caso del chatbot di Google, chiamato Bard, che ha comportato un grosso scivolone in Borsa. Ora però anche Bing ... (continua a leggere)

insegna Fisica matematica all’Università di Bologna. Nel 2000 ha ricevuto il premio Schloeßmann della Max Planck Society. Si occupa di Meccanica statistica dei sistemi complessi e delle sue applicazioni alle scienze sociali ed economiche. Twitter: @Contucci