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Economia circolare vs economia lineare

Economia circolare vs economia lineare

da Luca Beverina | Ago 7, 2023 | economia circolare, materie prime

Economia circolare vs economia lineare

Economia circolare vs economia lineare è l’articolo che la redazione di Civitas ha tratto liberamente dall’intervista rilasciata da Luca Beverina (questo spiega in parte il tono discorsivo) e che è contenuta nella sezione di didattica di Civitas; chi voglia vedere il video dell’intervento, nella sua versione integrale, può visitare la pagina Questioni Controverse del kit Clima e Società,

Che cosa è l'economia circolare

L’economia circolare è un concetto che si trova in cima alle agende di tutte le economie sviluppate occidentali (e non); il motivo è molto semplice: attualmente il nostro modello di sviluppo economico, il cosiddetto modello di economia lineare, prevede la possibilità di prelevare materie prime dall'ambiente, trasformarle in manufatti, utilizzare il manufatto sino a fine vita e poi disfarsene; benché il processo sia relativamente efficiente, perché i passaggi sono pochi, presenta due grossi problemi

  • Il primo è che le risorse sono limitate: non possiamo continuare estrarre, perché prima o poi le materie prime finiscono e
  • il secondo è che non possiamo continuare a creare scarti perché questi inquinano e potrebbe finire lo spazio in cui stoccarli

La Unione Europea nel 2020 ha lanciato un programma molto ampio e ben finanziato, sostanzialmente per migliorare l'efficienza del nostro sistema economico, la sua integrazione e la sua circolarità; significa che non esistono scarti e che lo scarto di un processo produttivo diventa materia prima per un altro (o del medesmo) processo produttivo.

Economia circolare vs economia lineare

Il processo di transizione

Per passare da un'economia lineare a un'economia circolare è però necessario cambiare sia la natura dei manufatti, sia la natura dei processi produttivi; lo scarto può ritornare a diventare materia prima solo se la trasformazione che lo ha riguardato è una trasformazione reversibile, In altri termini i prodotti chimici che sono contenuti all'interno dei manufatti non devono essere permanentemente intaccati dal processo trasformativo, ma devono esserlo soltanto nella misura in cui possono svolgere la funzione; dopo devono poter essere riportati o alla materia prima di provenienza o a una materia differente che può essere immessa in un altro processo produttivo

Questo concetto di riconfigurabilità delle materie prime è generalmente indicato come Chemical Leasing: le materie prime vengono prese in prestito e non consumate in un modo definitivo; non è solo una questione di efficienza, pensate che le attività estrattive sono responsabili del 90% della perdita della biodiversità e naturalmente gli scarti, e l'inquinamento che ne deriva, sono un problema ancora maggiore.

I processi produttivi circolari sono processi produttivi integrati; per fare un esempio di che cosa voglia dire disegnare un ambiente in cui avvengono processi trasformativi e processi in generale che sono circolari e riconfigurabili; può essere interessante analizzare uno dei sistemi chiusi per eccellenza: la navicella spaziale

Una navicella spaziale opera nel vuoto e, per questo, chiaramente non può prelevare delle materie prime, perché non ce ne sono; porta con sé tutto ciò che le serve e non può neanche fare scarto perché lo porta con sé.

Economia circolare vs economia lineare

Nel programma Apollo questo concetto di efficienza venne portato ai suoi estremi, ad esempio per quel che riguarda l'uso delle celle a combustibile; gli astronauti dovevano(ovviamente)  respirare e infatti nelle navicelle era contenuto ossigeno, ma dovevano anche bere e di acqua non ne era stata portata (dal nostro pianeta) perché; perché la combinazione dell'ossigeno e dell'idrogeno, nel particolare dispositivo che si chiama cella combustibile, genera come sottoprodotto la formazione di acqua, acqua che gli astronauti potevano bere. Questi sono due processi perfettamente integrati in cui lo scarto di un processo(acqua) rappresenta la materia prima di un altro

Questo è il modello verso cui dobbiamo muoverci, e i considerevoli investimenti che la Unione Europea (ma anche altri) hanno posto in essere vanno proprio in questa direzione; è chiaro che queste scelte comportano costi non indifferenti e che sono coinvolti input energetici molto più importanti, proprio perché ci sono più passaggi, in un processo di riconfigurazione circolare, di quanti non ce ne siano in un processo lineare.

Dal punto di vista dei costi in realtà il problema è mal posto. Oggi, nel costo di un manufatto, non viene presa in considerazione la quota di materie prime, utilizzate e non rimpiazzabili; questo naturalmente è un'importante ipoteca verso le generazioni future che non possiamo più permetterci; dal punto di vista energetico ci stiamo muovendo verso le fonti energetiche rinnovabili le quali però sono collegate in modo molto importante alla circolarità perché soprattutto nella tecnologia fotovoltaica, che è una di quelle a cui si guarda con maggiore speranza, è necessario introdurre alcune materie prime molto preziose: le cosiddette terre rare; alcune di queste terre rare, il neodimio per citarne una particolarmente rilevante, hanno un tasso di riciclo bassissimo, dell'ordine dell'1%.

 

Conclusioni

Allora è vero che le fonti rinnovabili ci aiuteranno ad avere l'input energetico con cui alimentare la transizione da economia lineare a  economia circolare; ed è anche vero che solo l'economia circolare ci può permettere di rendere sostenibili anche le fonti energetiche rinnovabili e quindi vedete come tutto si lega, come tutto sia interconnesso; di questa complessità bisogna rendere conto, con una risposta di sistema che riguardi l'intero ridisegno del processo produttivo, è necessario, cioè, ridisegnare l'intera catena di approvvigionamento e di trasformazione, e dobbiamo farlo per il futuro della nostra civiltà, per quello di chi verrà dopo di noi.

Il piano d’azione dell’UE per l’economia circolare

In linea con l'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 previsto dal Green Deal, nel marzo 2020 la Commissione europea ha proposto il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un'economica circolare, come annunciato nel Piano d'azione per l'economia circolare. Le proposte includono il potenziamento dei prodotti sostenibili, la responsabilizzazione dei consumatori verso la transizione verde, la revisione del regolamento sui materiali da costruzione e una strategia sui tessili sostenibili.

Nel novembre 2022, la Commissione ha proposto nuove regole a livello europeo sugli imballaggi. Queste comprendono una proposta per migliorare il design degli imballaggi, dotarli di etichettatura chiara e incentivare il riutilizzo e il riciclo. La proposta include anche una transizione verso plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili.

Nel voto del 9 febbraio 2021, il Parlamento europeo ha richiesto norme più severe sul riciclo con obiettivi vincolanti da raggiungere entro il 2030 per l'uso e il consumo di materiali. (leggi di più)

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a cura della redazione di Civitas


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