80 / 100
Earth Overshoot Day degli anni 2000

Earth Overshoot Day degli anni 2000

da | Ago 3, 2023 | clima, overshoot

Earth Overshoot Day degli anni 2000
Quest’anno (2023) l’Earth Overshoot Day degli anni 2000 cade il 2 agosto, mentre l’anno scorso cadeva 29 luglio. La violenza e la rapidità con cui, in questi giorni, ci incalzano i roghi, le trombe d’aria, le grandinate anomale, le alluvioni, hanno reso evidente che qualcosa nel meccanismo del clima che conoscevamo si è rotto. E i dati forniti dal Global Footprint Network ci offrono uno strumento per misurare il disagio che avvertiamo, ci aiutano a capire il perché.

 

un’avvertenza: nel seguito potremmo usare la sigla EOD per identificare l’Earth Overshoot Day, e la sigla OD per identificare l’Overshoot Day di un singolo paese (Italia, Cina, ecc..); inoltre va tenuto presente che, come sarà chiarito nel corso dell’articolo, più la data si avvicina agli ultimi mesi dell’anno e più la situazione migliora: ad esempio solo 50 anni fa l’EOD cadeva nei primi giorni di Dicembre.

All'inizio del Novecento l'umanità consumava 6 miliardi di tonnellate di materiali (comprendendo minerali, biomasse e combustibili fossili). Nel 1970 si era arrivati a 27 miliardi di tonnellate. Oggi abbiamo superato i 100 miliardi. Continuando così a metà secolo saremo a 180 miliardi di tonnellate. La massa dei materiali artificiali, quelli che mettiamo in movimento noi, ha già superato la biomassa: gli umani pesano molto di più della natura. La biomassa dei mammiferi è così distribuita: 60% bovini e suini, 36% uomini e donne (cioè noi) e solo il il 4% il resto dei mammiferi, dal topo ragno ai rinoceronti, dai castori agli elefanti; si comincia a parlare della 6° estinzione di massa.

Earth Overshoot Day degli anni 2000

Per andare avanti tranquilli, sapendo che possiamo lasciare ai nostri figli il benessere che collettivamente abbiamo conquistato, avremmo bisogno di un pianeta di riserva, un pianeta che ha le stesse ricchezze naturali del nostro. Consumiamo già il 70% delle risorse di questo pianeta virtuale. Il problema è che, visto che non esiste, le prendiamo dal nostro sottraendole a chi non è ancora nato, e dunque non può farci causa. L’Overshoot Day, il giorno in cui cominciamo a prendere quello che non è nostro, che appartiene ai figli e ai nipoti, quest’anno cade il

 

2 agosto
EOD del pianeta

 

Da quel giorno scatta il debito ecologico, viviamo con beni presi non a prestito (perché non possiamo restituire le specie che scompaiono) ma a scapito del futuro. Cioè mangiamo pesci che non si sono ancora riprodotti, tagliamo più alberi di quelli che ricresceranno, buttiamo via più spazzatura di quella che riesce ad essere metabolizzata senza danni.

Nel 1973 l’Overshoot day cadeva il 3 dicembre, sforavano di pochi giorni il nostro budget annuale; nel 2003 il 12 settembre; nel 2013 il 3 agosto, la data è sempre andata anticipandosi e il nostro debito ecologico è cresciuto

Il Global Footprint Network, utilizzando i dati dei National Footprint e Biocapacity Accounts, lo dice in altro modo ma il concetto è lo stesso: “La data segna il momento in cui la domanda di risorse naturali da parte dell’umanità supera la capacità della Terra di rigenerarle entro quell’anno”. (se vuoi prosegui sull’Huffington Post)

Che cosa è il Global Footprint Network

Il Global Footprint Network è stato fondato nel 2003 ed è un think tank indipendente originariamente con sede negli Stati Uniti, in Belgio e in Svizzera. È stata istituita come organizzazione di beneficenza senza scopo di lucro in ciascuno di questi tre paesi. Il suo obiettivo è quello di sviluppare e promuovere strumenti per il progresso della sostenibilità, tra cui l'impronta ecologica e la biocapacità, che misurano la quantità di risorse che utilizziamo e quelle che abbiamo a disposizione. Questi strumenti mirano a portare i limiti ecologici al centro del processo decisionale.

Il Global Footprint Network nel 2009 ha realizzato lo Standard per l’Impronta Ecologica. E’ possibile utilizzare l’apposito calcolatore per misurare la propria impronta ecologica.

vai al sito ufficiale

Si può misurare l’Overshoot Day di una singolo paese?

Certo e nel seguito riporteremo alcune considerazioni per i diversi paesi per cui è stato calcolato dal Global Footprint Network. L'Overshoot Day di un Paese è la data in cui cadrebbe l'Earth Overshoot Day se tutta l'umanità consumasse come gli abitanti di quel Paese. Gli Overshoot Day dei Paesi vengono pubblicati il 1° gennaio di ogni anno. Per rispettare questa scadenza di pubblicazione, gli overshoot day dei Paesi del 2023 sono stati calcolati nel dicembre 2022 utilizzando l'edizione 2022 del National Footprint and Biocapacity Accounts, l'ultima disponibile all'epoca. I dati dell'edizione 2022 vanno dal 1961 al 2018. Ciò è dovuto a uno sfasamento di tre o quattro anni tra l'ultimo anno di dati e l'ultimo anno di edizione, come risultato del processo di reporting delle Nazioni Unite. Inoltre, è necessario del tempo per assemblare i conti.

Prendiamo ad esempio l'Overshoot Day della Svizzera. L’OD del 2023 si basa sugli ultimi risultati disponibili (2018) dell'edizione 2022 del National Footprint and Biocapacity Accounts: l'impronta ecologica della Svizzera è di 4,35 ettari globali (GHA) per persona (nel 2018). La biocapacità globale è di 1,6 GHA per persona (nel 2018).

Pertanto, ci vorrebbero (4,35/ 1,6) = 2,75 Terre per sostenere l'umanità se tutti gli abitanti del pianeta vivessero come gli svizzeri oppure .possiamo determinare lo Swiss Overshoot Day utilizzando l'equazione 365 x (1,6/4,35) = 133, ovvero il 133° giorno dell'anno. Il 133° giorno del 2023 è il 13 maggio.

Non tutti i Paesi avranno un giorno di Overshoot. In base all'equazione dell'overshoot dei Paesi, un Paese avrà un giorno di overshoot solo se la sua Impronta ecologica per persona è superiore alla biocapacità globale per persona (1,6 GHA). I Paesi con un'Impronta ecologica per persona inferiore alla biocapacità globale per persona (1,6 GHA) e che non hanno un giorno di overshoot sono elencati come "none" tabella fornita dal Global Footprint Network. Negli anni bisestili, la data è calcolata sulla base di un anno di 366 giorni, anziché dei soliti 365. Questi paesi sono

Afghanistan, Angola, Bangladesh, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun, Repubblica Centrafricana, Comoros, Repubblica del Congo, RD Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Haiti, Honduras, India, Kenya, Corea del Nord, Kirghizistan, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mozambico, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Pakistan, Filippine, Ruanda, Sao Tomé e Príncipe, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sri Lanka, Territori occupati della Palestina, Sudan, Siria, Tagikistan, Tanzania, Timor Est, Togo, Uganda, Uruguay, Yemen, Zambia, Zimbabwe,

Che cosa è l’impronta ecologica?

Tra i vocaboli inseriti nel 2012 dall’Enciclopedia Treccani nel Lessico del XXI Secolo c’è “Impronta ecologica”. Ma cos’è? Citata per la prima volta nel 1996 dall’ambientalista svizzero Mathis Wackernagel e dal bioecologo ed economista canadese William Rees nel libro “Our Ecological Footprint: Reducing Human Impact on the Earth” è, come citato dalla prestigiosa enciclopedia, «l’indice statistico che confronta il consumo umano di risorse naturali di una certa porzione di territorio con la capacità della Terra di rigenerarle, stimando l’area biologicamente produttiva (di mare e di terra) necessaria a rigenerare le risorse consumate e ad assorbirne i rifiuti».

Spiegata più semplicemente l’impronta ecologica è quel parametro che ci indica quanta porzione di pianeta consuma una determinata attività, sia essa la produzione di un bene, l’organizzazione di un evento o la vita di un essere umano. Anche ogni uomo lascia la propria impronta ecologica e ogni piccolo cambiamento delle abitudini può farla cambiare. Per questo comprendere appieno il significato di impronta ecologica è fondamentale per tutti.

Nessuno è in grado di calcolare da solo la propria impronta ecologica. Esistono però alcuni calcolatori on line che, a fronte dell’inserimento di alcuni parametri sul comportamento, possono calcolarla. L’unità di misura dell’impronta ecologica è il gha (ettaro globale), indice che mette in relazione la quantità di beni consumati in uno spazio delimitato con lo spazio stesso e può essere pro capite o globale. Oltre all’impronta ecologica personale, esiste anche quella globale, che determina l’impatto che tutte le attività antropiche hanno sulla Terra. Collegato all’impronta ecologica globale è l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui l’impronta ecologica supera le capacità di rigenerazione delle risorse del pianeta.

Potremmo chiederci se il Covid-19 e la guerra scoppiata per l’invasione dell’Ucraina hanno avuto un impatto sull'Impronta ecologica e sul giorno di superamento di ogni Paese. A causa dei ritardi nelle statistiche delle Nazioni Unite, l'ultima valutazione completa dei Paesi si estende solo fino al 2018 e non copre questi eventi, vedremo nelle future elaborazioni

Per ovviare al "gap" tra l'ultimo anno di dati e il presente, il Global Footprint Network utilizza ulteriori statistiche delle Nazioni Unite e le linee di tendenza dei National Footprint and Biocapacity Accounts per estendere i risultati globali fino all'anno in corso. Per saperne di più su come è stato calcolato l'Earth Overshoot Day 2022.

Di seguito riportiamo la tabella in cui sono riportati, per ogni mese, l’elenco di quei paesi il cui Overshoot Day cade nel mese; in particolare per quanto attiene al nostro paese il giorno è

 

15 maggio
OD Italia 2023

 

Posizione di certo non buona: se tutti i paesi avessero la stessa ingordigia dell’Italia sarebbero necessari 2,4 pianeti per soddisfare tutte le richieste (materia prime, fonti energetiche, ecc..)

Nella tabella compaiono, il mese (colonna 1), l’elenco dei paesi (colonna 2, il numero di paesi (colonna 3), la percentuale sulla popolazione dei paesi per cui viene calcolata l’impronta ecologica (colonna 4) e la percentuale calcolata sulla popolazione del pianeta (colonna 5), infine (colonna 6) compare una misura dell’ingordigia dei paesi del mese, espressa in numero di pianeti che si renderebbero necessari se tutti avessero lo stesso stile di vita; i paesi contrassegnati da un colore rosso bruno sono, come si intuisce, quelli appartenenti all’Unione Europea.

Possiamo individuare 3 fasce di paesi:

    • quella dei “cattivi” (voraci): ossia la fascia Febbraio-Maggio (circa il 18% della popolazione mondiale) con un consumo pari a 3 pianeti; tra questi quasi tutti i paesi della UE (ad eccezione di Bulgaria e Romania), gli Stati Uniti, il Canada e alcuni paesi della penisola araba, produttori di petrolio
    • quella degli “intermedi” (di buon appetito): ossia la fascia Giugno-Agosto (circa il 28% della popolazione) con un consumo di meno di 2 pianeti; tra questi compare la Cina
    • quella dei “quasi virtuosi” (morigerati): ossia la fascia Settembre-Dicembre (poco più del 13%), dove il consumo si avvicina a 1 pianeta.
Earth Overshoot Day degli anni 2000

Tra i paresi per cui non si calcola l’Overshoot Day, per i motivi sovra esposti, ci sono, in Asia, il Pakistan ma soprattutto l’India; mentre in Africa quasi tutti i grandi paesi (in termini di popolazione) sono inclusi in questa lista (cioè esclusi dal calcolo dell’OD); Etiopia, Nigeria, Congo ad eccezione dell’Egitto che appartiene alla fascia dei “quasi virtuosi”.

Il Global Footprint Network, nel suo elaborato EOD 2023 presenta un’immagine di tipo sinottico, che a noi non è particolarmente piaciuta, motivo per il quale abbiamo  prodotto l’immagine tabellare di cui sopra; chi volesse vedere l’immagine può cliccare qui

come abbiamo scrito in precedenza nel 1973 l’Overshoot day cadeva il 3 dicembre, sforavano di pochi giorni il nostro budget annuale; nel 2003 il 12 settembre; nel 2013 il 3 agosto, la data è sempre andata anticipandosi e il nostro debito ecologico è cresciuto

Earth Overshoot Day degli anni 2000

Conclusioni

Come sempre quando si parla di impatto ecologico, il problema è l’uomo (Antropocene), ma di fatto è anche l’unica soluzione. In questo caso il problema è la bulimia, stiamo divorando il pianeta a un ritmo più veloce di quello consentito dagli ecosistemi; ma alcune soluzioni ci sarebbero:

  • eliminare gli sprechi guadagnando circa un terzo del cibo che produciamo: recupero di 13 giorni sull’EOD
  • ridurre il consumo globale di carne del 50% e utilizzare più proteine vegetali: così facendo sposteremmo l’EOD di 17 giorni
  • utilizzare l’energia rinnovabile invece di quella fossile e aumentare l’efficienza (tagliando così buona parte delle emissioni serra: per esempio per esempio se usassimo energia proveniente per il 75% da fonti rinnovabili potremmo spostare l’EOD di 26 giorni
  • recuperare i materiali scartati invece di scavare nuove miniere (tiriamo fuori dalla pancia della Terra più di 100 miliardi di tonnellate di materiali all’anno).

Earth Overshoot Day

Earth Overshoot Day degli anni 2000Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas


Overshoot day, l'umanità ha consumato tutte le risorse di un anno intero

2 agosto 2023 - IlSole 24Ore
Il tempo è scaduto; dal 2 agosto 2023 siamo in debito di risorse; l'overshoot day è il giorno del Sovrasfruttamento della Terra che indica l'esaurimento delle risorse rinnovabili che il Pianeta è in grado di offrire nell'arco di un anno. Questo vuol dire che dal 2 agosto, quindi in 8 soli mesi dall'inizio dell'anno, l'umanità, con i suoi oltre 8 miliardi di abitanti, ha consumato più di quanto la Natura riesca a produrre nell'anno intero e, di conseguenza, è in debito. In pratica, a livello globale, stiamo consumando l'equivalente di 1,7 Pianeti all'anno come ha spiegato ad askanews Eva Alessi, Responsabile sostenibilità del WWF Italia. (continua a leggere)


È l’Overshoot Day, dal 2 agosto cominciamo a vivere in debito con la natura

30 luglio 2023 - HuffPost - Antonio Cianciullo
Fino a qualche anno fa in Italia ce ne accorgevamo con più difficoltà. L’espansione dei parchi, la crescita dell’attenzione ambientale compensavano in parte lo squilibrio che già stava impoverendo la natura. Adesso la violenza e la rapidità con cui ci incalzano roghi, trombe d’aria, grandinate anomale, alluvioni, ha reso evidente che qualcosa nel meccanismo del clima che conoscevamo si è rotto. E i dati forniti dal Global Footprint Network ci offrono uno evidente che qualcosa nel meccanismo del clima che conoscevamo si è rotto. E i dati forniti dal Global Footprint Network ci offrono uno ... (continua a leggere)


Oggi scatta l'Overshoot Day 2023 per l'Italia. Finite le risorse naturali, siamo in debito ecologico

15 maggio 2023 - HuffPost -  Maria Pia Terrosi
In soli 5 mesi abbiamo consumato le risorse che gli ecosistemi sono in grado di rigenerare in un anno. La data, calcolata dal Global Footprint Network, rappresenta la misura dello squilibrio tra consumi e capacità di rigenerazione della Terra, tra impronta ecologica e biocapacità. Se l’intera popolazione mondiale consumasse risorse naturali come fanno gli italiani, per soddisfare la domanda avremmo bisogno di quasi tre pianeti. Nel 2023, in meno di cinque mesi, l’Italia ha già consumato tutte le risorse naturali che gli ecosistemi sono in grado di rigenerare in un anno e ha iniziato a consumare quelle che non ha. Il 15 maggio è l’Overshoot Day per l’Italia: il giorno a partire dal quale il nostro Paese va in debito ecologico e rappresenta la misura dello squilibrio tra consumi e capacità di rigenerazione della Terra, tra impronta ecologica e biocapacità. La data dell’Overshoot Day viene calcolata annualmente dal Global Footprint Network, sia per i singoli Paesi sia per l’intero pianeta, misurando l’impronta ecologica secondo diversi aspetti. Consumo del suolo e deforestazione sono tra le variabili più significative: basti pensare che, secondo il Global Footprint Network, riforestare 350 milioni di ettari di superficie basterebbe a far slittare l’Overshoot day di 8 giorni. Purtroppo sta andando diversamente. Negli ultimi 30 anni, secondo la Fao, sono spariti dal pianeta 420 milioni di ettari di foresta sacrificati per far posto alle coltivazioni, ma anche per esigenze di espansione urbana o a causa di incendi. (continua a leggere)