77 / 100
Il rating degli Stati sovrani

Il rating degli Stati sovrani

da | 23 Ott 2023 | economia, finanza pubblica, rating

Il rating degli Stati sovrani
Q/uesto articolo, Il rating degli Stati sovrani, non è rivolto a specialisti del settore ma è stato pensato per chi, di questa materia, sa poco o niente. È di questi giorni (fine ottobre 2023) l’aggiornamento del rating che Standard & Poor’s assegna all’Italia, e naturalmente agli altri paesi: il giudizio è BBB con outlook (prospettiva) stabile; presto sarà resa pubblica anche la valutazione delle altre società che fanno questo mestiere: Fitch, Moody’s e Scope Ratings.

Questi temi possono sembrare un po’ astratti (e a prima vista forse lo sono) ma in realtà sono molto concreti; perché i giudizi emessi da queste società sono in grado di influenzare in modo significativo il collocamento dei titoli di stato e il tasso di interesse passivo che uno Stato deve riconoscere a chi gli presta del denaro;, quindi, in ultima analisi, determinano l’andamento del debito pubblico e più in generale la credibilità internazionale di uno Stato. Per saperne di più sul debito pubblico consigliamo la lettura di alcuni articoli presenti su Civitas: Il debito pubblico italiano, Chi detiene i nostri titoli di stato.

Anticipiamo qualche definizione per chi, non esperto di finanza internazionale, non conosce bene i termini come rating, outlook, e società di rating

Il rating

Giudizio assegnato da un'agenzia specializzata indipendente, espresso da un codice alfanumerico, riguardante il merito di credito di una società emittente titoli o di una particolare emissione di titoli. Il rating fornisce un'informazione sul grado di rischio degli emittenti, ossia sulla capacità di assolvere puntualmente ai propri impegni di pagamento. L'assegnazione di un rating agevola anche gli emittenti nel processo di pricing e di collocamento dei titoli emessi.

Le prospettive di rating forniscono informazioni aggiuntive a finanziatori, investitori o altri utenti sulla direzione prevista dell'andamento del rating nel breve e medio termine (in genere da sei mesi a due anni). Le prospettive di rating si dividono in quattro categorie: Stabile, Positivo, Negativo, Senza prospettive.

Outlook
L’outlook è un parere dell’agenzia sulla probabile direzione del rating nel medio termine. Le prospettive di rating si dividono in quattro categorie: positivo, negativo, stabile e in via di sviluppo. Una prospettiva stabile indica una bassa probabilità di modifica del rating nel medio termine.

 

Le principali società di rating

Standard and Poor's Corporation è una società privata con base negli Stati Uniti, fondata dall’avvocato americano Henry Varnum Poor; la company realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, fra le prime tre agenzie di rating al mondo insieme a Moody's e Fitch Ratings (10.000 dipendenti)

Moody's Investors Service, spesso indicato come Moody's, è l'attività di rating del credito obbligazionario di Moody's Corporation, che rappresenta la tradizionale linea di attività della società e il suo nome storico. (6.300 dipendenti)

Fitch Ratings, Inc. è un'agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, con due quartier generali, a New York e a Londra. Fitch Ratings e Fitch Solutions sono parte del Fitch Group. Il Fitch Group è una sussidiaria controllata al 100% dalla Hearst Corporation, con sede a New York. (2.000 dipendenti)

Scope Ratings GmbH fa parte del Gruppo Scope con sede a Berlino e uffici a Francoforte, Londra, Madrid, Milano, Oslo e Parigi. Scope è la principale agenzia di rating del credito in Europa. È specializzata nell'analisi e nel rating di istituzioni finanziarie, aziende, finanza strutturata, project finance e finanza pubblica. (306 dipendenti)

Il rating è in sintesi una valutazione formulata (da società specializzate) circa la credibilità che possiede uno Stato, una istituzione o una (grande) impresa quando chiede soldi in prestito (è un po’ semplicistica ma rende l’idea); in altri termini si valuta la concreta capacità che il soggetto ha di fare fronte al debito: capacità di restituirlo (ma nel caso di uno Stato sovrano è improbabile che gli venga chiesto) e comunque di essere in grado di pagare gli oneri finanziari (interessi passivi) derivanti dal prestito.

Stati sovrani, istituzioni o imprese sono dunque i soggetti possibili di valutazione, ma in questo articolo ci occuperemo solo dei primi (gli stati) e cercheremo di capire in particolare la situazione in cui versa l’Italia e quale è la sua posizione rispetto ad altre nazioni appartenenti all’Europa, all’Unione Europea e al mondo occidentale in genere. Pur rendendo disponibile una rassegna di più di 100 stati e del loro rating dalle 4 aziende di rating citate in precedenza, le valutazioni di confronto tra l’Italia e gli altri stati “affini” verranno eseguiti, per semplicità, ricorrendo agli indici di Standard & Poor’s.

Standard & Poor's

  • AAA elevata capacità di ripagare il debito
  • AA  alta capacità di pagare il debito
  • A solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
  • BBB adeguata capacità di rimborso, che nel futuro potrebbe peggiorare
  • BB, B debito prevalentemente speculativo
  • CCC, CC debito altamente speculativo
  • D società insolvente

Moody's

  • Aaa lLivello minimo di rischio, debito di ottima qualità
  • Aa basso livello di rischio, qualità del debito molto buona
  • A debito di buona qualità, potrebbe essere soggetto a rischio futuro
  • Baa ddebito di media qualità ma soggetto a rischio futuro
  • Ba debito con un certo rischio speculativo
  • B debito con alto rischio speculativo
  • Caa, Ca, investimento ad alto rischio
  • C, pericolo di insolvenza molto alto

 La posizione dell’Italia

L’Italia, come detto, ha ottenuto da S&P la valutazione BBB. Diciamo subito che di questo punteggio non c’è da essere particolarmente fieri, ma, tutto sommato, poteva andare peggio se prendiamo in considerazione alcuni elementi di criticità quali:

  • la situazione internazionale e i conflitti in Ucraina/Russia e in Israele/Palestina
  • la tripla B ci è stata assegnata per la prima volta nel luglio del 2013 (ma l’anno precedente eravamo BBB+), e da allora il debito pubblico è cresciuto di circa 800 miliardi (+40% circa) arrivando al valore di 2.840 miliardi ad agosto 2023 second quanto comunicato da Banca d’Italia in questi giorni
  • il Governo (Meloni) sta varando una manovra di bilancio piuttosto prudente, ma a debito, e, al di la delle considerazione di ordine politico, non di certo entusiasmante; ricordiamo che la valutazione BBB implica adeguata capacità di rimborso, che nel futuro potrebbe peggiorare
  • il valore dello spread, a partire dai primi giorni di ottobre 2023, ha superato parecchie volte quota 200

Secondo S&P, il consolidamento di bilancio sarà più lento del previsto dopo la revisione dei target del deficit del governo. La previsione è per un deficit al 5,5% del PIL nel 2023. “Questo in parte riflette l’ulteriore 0,8% di spese” che derivano dagli incentivi del superbonus, aggiunge l’agenzia. Le prospettive stabili - si legge nella nota di S&P - bilanciano la nostra visione di un consolidamento di bilancio più lento di quanto precedentemente previsto, anche a causa dell’aumento dei pagamenti di interessi sull’ampio debito pubblico; inoltre, tengono conto del significativo stimolo economico che i fondi UE dovrebbero fornire. ”Potremmo abbassare i rating” dell’Italia “nel caso in cui la traiettoria di bilancio del Governo si discostasse significativamente dai suoi obiettivi.

Ricordiamo che la cifra degli interessi passivi che ogni anno dobbiamo pagare ai nostri creditori, è di 70 miliardi di euro, e stiamo pericolosamente raggiungendo i 90 miliardi: per capire che cosa significano  queste cifre; pensiamo che lo Stato, per tutto il settore dell'istruzione scolastica spende poco pià di 70 miliardi e che la quantità di euro che gli evasori fiscali sottraggono alla comunità è di circa 100 miliardi (circa 2.000 ad ognuno di noi, compresi quelli appena nati). 

Nel passato il giudizio non è stato sempre così severo, se pensiamo che nel novembre del 1988 era AA+: 35 anni fa quando il debito pubblico superava di poco i 500 miliardi di euro (anche se l’euro non esisteva ancora), e il rapporto debito/PIL era 0,9;v l’ultima volta che ci è stato assegnato una A correva l’anno 2011 (governi Berlusconi/Monti): il debito era già salito a 1.900 miliardi e il rapporto aveva superato l’unità ed era 1,16. Da allora è sempre andata a BBB. Ad agosto 2023 il debito è di 2.841 miliardi e il rapporto supera il valore di 1,4.

All’interno della Unione Europea, l’Italia occupa la posizione 22 su 27 paesi; di fatto peggio di noi fanno solo Romania, Grecia e Cipro e siamo a pari merito con Bulgaria e Ungheria; gli appassionati di geografia (ma forse di geopolitica) possono verificare che il rating peggiora mentre ci si sposta verso i paesi del sud e quelli dell’est.
Danimarca (AAA), Svezia (AAA), Paesi Bassi (AAA), Lussemburgo (AAA), Germania (AAA), Austria (AA+), Finlandia (AA+), Francia (AA), Irlanda (AA), Belgio (AA), Estonia (AA-), Repubblica Ceca (AA-), Slovenia (AA-), Lettonia (A+), Lituania (A+), Slovacchia (A+), Spagna (A), Polonia (A-), Malta (A-), Portogallo (BBB+), Croazia (BBB+), Italia (BBB), Ungheria (BBB), Bulgaria (BBB), Romania (BBB-), Grecia (BBB-), Cipro (BBB-)

Osservando gli atri raggruppamenti di cui fa parte l’Italia si può osservare che la posizione occupata dal nostro paese non è mai particolarmente brillante

  • nel G7 nessun paese è messo peggio dell’Italia
  • nel G20, la posizione del nostro paese è 12 su 19 (il ventesimo paese non esiste ed la UE), peggio di noi: India (BBB-), Brasile (BB), Sudafrica (BB-), Turchia (B), Argentina (CCC+), Russia (SD)
  • nella NATO la posizione è 25 su 32 (abbiamo contato anche la Svezia) e peggio di noi: Grecia (BBB-), Romania (BBB-), Macedonia (BB-), Albania (B+), Turchia (B), Montenegro (non valutato)

Il giudizio delle altre società di rating

Come abbiamo visto il giudizio di S&P conferma la valutazione precedente a BBB e outlook stabile, a ruota è seguita la valutazione di Fitch

10 novembre 2023 Fitch conferma rating BBB Italia, outlook stabile. «Il rating dell’Italia - afferma l’agenzia - è sostenuto dalla sua economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza all’eurozona e dalla solidità delle istituzioni rispetto alla mediana del gruppo dei peer. Queste caratteristiche creditizie sono bilanciate da fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, in particolare da un debito pubblico molto elevato, da una politica fiscale relativamente poco rigorosa dopo la pandemia, da un potenziale di crescita economica ridotto e, più recentemente, da un contesto di rendimenti più elevati», spiega Fitch.

17 novembre 2023, Moody’s ha rivisto al rialzo l’outlook sull’Italia. Moody’s ha confermato il rating a Baa3, il più basso tra i giudizi di investment grade (1), alzando però l’outlook da “negativo” a “stabile”. Un taglio alla valutazione avrebbe portato l’Italia al cosiddetto livello “junk”, ovvero “spazzatura”. Moody’s aveva deciso di abbassare l’outlook da stabile a negativo poco dopo la caduta del governo Draghi, avvenuta nel luglio del 2022, rendendo concreto il rischio di una bocciatura sul debito pubblico. Le prime tre valutazioni, fatte rispettivamente da S&P, Dbrs e Fitch, avevano lasciato immutato il rating e anche l’outlook - ovvero le prospettive - sul debito sovrano dell’Italia, pur in presenza di un rallentamento dell’economia evidenziato nei rapporti. (per approfondire proseguite su Il Sole 24Ore del 17 novembre 2023). Banche più solide, effetto Pnrr e costi dell’energia in calo. Sono queste in sintesi le 3 ragioni che hanno spinto Moody’s a migliorare le prospettive - l’outlook - dell’Italia da negative a stabili

L’investment grade (1)
è un indicatore della qualità creditizia e quindi dell’affidabilità di uno strumento finanziario, generalmente un’obbligazione. Uno strumento è definito di investment grade se il suo rating è pari o superiore a BBB (nella scala di giudizi utilizzata da Standard & Poors) o a Baa2 (nella scala di Moody’s). Questo significa che rappresenta un investimento relativamente sicuro e poco rischioso.

 

I Paesi in Default

Nella sua recente valutazione Standard & Poor’s pone in posizione di default (D) o di default selettivo (SD) i seguenti paesi:
Belize (SD), Libano (SD), Porto Rico (D), Russia (SD), Sri Lanka (SD), Suriname (SD), Venezuela (SD), Zambia (SD)

Per quanto riguarda la Russia l rating del debito russo in valuta estera a lungo termine è stato declassato da S&P da CC a SD, cioè in default selettivo. Il downgrade riflette il pagamento in rubli dell'eurobando denominato in dollari con scadenza 4 aprile; ecco la motivazione

Non ci attendiamo che gli investitori siano in grado di convertire in dollari il pagamento effettuato in rubli, o che il governo sia in grado di convertire" i rubli in dollari durante il periodo di grazia di 30 giorni, afferma S&P. Questo perché l'agenzia di rating ritiene che le sanzioni contro la Russia saranno rafforzate nelle prossime settimane, mettendo a rischio la volontà e le capacità della Russia di onorare i termini le condizioni delle obbligazioni ai titoli di bond stranieri. (prosegui su ANSA)

 

Che cosa significa il fallimento di uno Stato sovrano?

In passato lo Stato non falliva, perché continuava a stampare moneta, ma così facendo produceva iper inflazione (l’esempio più drammatico è la Repubblica di Weimar). Oggi uno Stato, che si trova in condizioni tali da non poter restituire completamente il suo debito pubblico ai creditori, diventa insolvente e si parla perciò di insolvenza o default sovrano. Il default può essere accompagnato da una dichiarazione formale di un governo di pagare solo parzialmente i suoi debiti (detta haircut), tagliando gli interessi o allungando le scadenze, come è successo di recente con la ristrutturazione del debito greco. O quando cessano di fatto i pagamenti: è il caso dell’Argentina del 2001.

Sono 2 i tipi di bancarotta possibili per gli Stati: 'orderly default' è un concordato fallimentare, caso Grecia. I creditori accettano un taglio al valore nominale dei titoli del paese e un tetto al relativo tasso di interesse. ….

Poi c’è il 'disorderly default', caso Argentina: il default selvaggio. Lo Stato annuncia che non pagherà più i suoi debiti, togliendo dal tavolo quasi 2 mila miliardi di euro. Almeno per qualche anno, nessun investitore estero ci presterebbe più soldi. …

Queste considerazioni sono estratte da un articolo a firma di Foto profilo per Flavio Sidagni (Consulente Finanza e Controllo di Gestione) apparso su Quora, e, per una lettura completa, vi rimandiamo all’originale

 

La Mappa

Concludiamo riportando la mappa dei diversi stati del pianeta in cui compare (per circa la metà di essi) lo stato del rating assegnato da Standard & Poor’s; può essere interessante per una visione di insieme, anche se, come si vedere, è aggiornato solamente al 2018.

Il rating degli Stati sovrani