Gli italiani hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni? Un tema scientifico che ha sicuramente animato il dibattito pubblico degli ultimi anni è stato quello relativo alle vaccinazioni. Numerosi commenti interpretano questo tema in chiave di scetticismo nei confronti della scienza e indice di un sempre più diffuso “antiscientismo”.
Leggendo le pagine dei principali quotidiani o le discussioni che animano i social network potremmo pensare che la resistenza e lo scetticismo nei confronti delle vaccinazioni sia ampiamente diffuso. Si tratta, tuttavia, di un’impressione non supportata dai dati analizzati da Observa Science in Society, un istituto di ricerca indipendente che si occupa dei rapporti tra scienza e società.
Dal 2015 Observa monitora le opinioni degli italiani sul tema dei vaccini. I dati più recenti evidenziano un cambiamento significativo negli atteggiamenti rispetto alle precedenti rilevazioni. Da sottolineare, in particolare, il trend che segna una significativa riduzione delle posizioni più avverse all'obbligo vaccinale e alla pratica vaccinale. Nel 2015, infatti, più della metà dei cittadini riteneva che solo un numero limitato di vaccinazioni dovesse essere obbligatorio, lasciando al singolo di decidere sulle altre, e quasi un italiano su cinque era contrario a ogni tipo di vaccinazione. L’ampio dibattito pubblico, le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le decisioni prese dal Governo italiano che hanno reso obbligatorie una serie di vaccinazioni per i bambini hanno determinato un cambiamento nell'opinione pubblica: la quota di quanti ritengono che tutte le vaccinazioni dovrebbero essere obbligatorio è cresciuta di 31 punti percentuali, raggiungendo il 54,2%. Si dichiarano contrari a ogni obbligo di vaccinazione solo il 4,5% degli italiani, una quota che si è ridotta dal 19% del 2015 e dimezzata dall'8,1% del 2017. Il 44% dei cittadini ritiene che l’obbligo debba essere limitato solo ad alcune vaccinazioni, lasciando al singolo cittadino la possibilità di decidere sulle altre; anche in questo caso va registrata una diminuzione significativa rispetto al dato del 2015 (57%).
fonte: Margherita De Bac - Corriere della Sera
I giudizi sull'obbligatorietà e gli effetti dei vaccini
Su quali giudizi si fondano questi atteggiamenti? Su un tema come l’obbligatorietà vaccinale, il giudizio è netto: un italiano su due pensa che sia giusto obbligare a vaccinare i bambini per non mettere a rischio la salute di altri. Il 33,1% dei cittadini ritiene che i benefici dei vaccini siano sempre superiori ai potenziali rischi. Una quota minore, ma non trascurabile, pensa che la scelta, come in tutto ciò che riguarda la salute, spetti al singolo (10,9%). Solo il 6% ritiene che i vaccini servano esclusivamente ad arricchire le aziende farmaceutiche che li producono.
La propensione a ritenere che i benefici dei vaccini siano sempre superiori ai potenziali rischi diminuisce al crescere dell’età e aumenta al crescere del livello di istruzione e di esposizione alla scienza nei media. L’idea che sia giusto obbligare a vaccinare i bambini per non mettere a rischio la salute di altri è più frequente al crescere dell’età ma è meno frequente al crescere del livello d’istruzione e di esposizione alla scienza nei media.
il giudizio è netto: un italiano su due pensa che sia giusto obbligare a vaccinare i bambini per non mettere a rischio la salute di altri
«Fake news», credibilità e fiducia nelle fonti d’informazione
Il tema della credibilità e della qualità dell’informazione è uno degli argomenti che più animano il dibattito pubblico attuale. Le cosiddette «fake news» che circolano sul web e sui social, anche su argomenti legati a temi di scienza e tecnologia, sono additate come nemico pubblico numero uno da scienziati e ricercatori in quanto principale veicolo di sostegno a posizioni pseudoscientifiche, in grado di alimentare una crescente sfiducia negli esperti e nelle fonti istituzionali. È un’idea che non trova affatto riscontro nei dati. Per i cittadini italiani la fonte più credibile sui vaccini sono infatti i medici di base e i pediatri, indicati da più di un italiano su due. Al secondo posto tra le fonti di cui gli italiani si fidano di più ci sono gli opuscoli e le campagne istituzionali (15,2%), mentre forum sul web e i social sono ritenuti credibili dal 3,2%.
sul tema vaccini gli italiani di chi si fidano? per la maggior parte dei medici di base e dei pediatri
i NO-VAX sono, in questo momento, particolarmente attivi ma di fatto sono solo una esigua minoranza
Il ruolo delle policy e della comunicazione
Come è possibile interpretare questi dati, e soprattutto simili cambiamenti? L’ipotesi più verosimile è che sia i numerosi casi di cronaca (infezioni e decessi legati a patologie infettive), sia le decisioni prese dal Governo abbiano avuto un peso; più in generale, che il rilievo crescente della questione vaccini abbia portato a definire posizioni che in precedenza poggiavano su basi più superficiali. Una conferma di questo viene dal fatto che il giudizio positivo sui benefici dei vaccini aumenta con l’esposizione a contenuti medico-scientifici nei media. È possibile che a spostare gli orientamenti abbia contribuito anche un effetto cosiddetto di “spirale del silenzio”, portando alcuni italiani con opinioni meno definite a convergere verso posizioni percepite ormai come maggioritarie.
Quello che è chiaro è che al momento le posizioni anti-vaccini, pur essendo sostenute da una minoranza particolarmente attiva e ‘vocale’ (oltre che mediaticamente facilmente ‘notiziabile’), sono nettamente minoritarie nell'opinione pubblica italiana; che per quanto visibile e amplificabile, quando si tratta di questioni così rilevanti il ruolo dei social media risulta nettamente ridimensionato rispetto alle fonti istituzionali. Un’ulteriore indicazione di quanto sia importante, in questo ambito, accompagnare le decisioni di policy con una comunicazione che non si limiti a rispondere all'emergenza ma coltivi un rapporto di fiducia nel lungo periodo.
Gli italiani hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni
un contributo dall'Accademia Nazionale dei Lincei
Lo scopo del documento della Accademia Nazionale dei Lincei è di mettere a disposizione della comunità i pilastri sui quali si fonda lo sviluppo dei vaccini, oltre che di condividere alcune delle sfide dell’attuale ricerca in immunologia e in vaccinologia.
Grazie alla concomitanza di fattori diversi, l’aspettativa di vita nelle nazioni più ricche è raddoppiata negli ultimi cento anni. Tra i fattori che concorrono al raggiungimento di questo risultato, i vaccini sono l’intervento medico a più basso costo che ha permesso di sconfiggere malattie che provocano disastrose epidemie: secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i vaccini salvano nel mondo 5 vite ogni minuto, 7.200 ogni giorno. Un concetto chiave legato ai vaccini è la condivisione: perché la protezione sia efficace la maggior parte della popolazione deve essere vaccinata. Il fatto che nelle nazioni più povere non tutti abbiano accesso ai vaccini costituisce un grave problema di salute globale e un’ingiustizia sociale.
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(54 pagine)
Politiche di vaccinazione contro il Corona Virus
L''articolo che state leggendo è stato pubblicato nel marzo del 2020, quando la diffusione del Covid in Europa era appena iniziata e quando la consapevolezza di cosa sarebbe successo nei mesi a venire era ancora bassa, inoltre ma è il frutto di una ricerca condotta da Observa Science in Society in tempi antecedenti alla comparsa del Corona Virus. Riportiamo di seguito alcune mappe tematiche relative a questo tema desunte dal sito di Our World in Data. Questo importante portale, gestito dall'università di Oxford, presenta un numero elevato di mappe sull'argomento Covid e per chi fosse interessato a saperne di più può consultare direttamente il sito. (se non conosci i grafici di Our World in Data vedi l'articolo che spiega le modalità di utilizzo)
COVID-19 politiche di vaccinazione, 21 gennaio 2022
Questa metrica registra le politiche di consegna del vaccino per diversi gruppi.
- Disponibilità per UNO dei seguenti gruppi: lavoratori chiave / gruppi clinicamente vulnerabili / gruppi di anziani
- Disponibilità per DUE dei seguenti: operatori chiave/gruppi clinicamente vulnerabili/gruppi anziani
- Disponibilità per TUTTI i seguenti: operatori chiave/gruppi clinicamente vulnerabili/gruppi anziani
- Disponibilità per tutti e tre più disponibilità aggiuntiva parziale (selezionare ampi gruppi/età)
- Disponibilità universale
Dosi di vaccino COVID-19 somministrate per 100 persone, 20 gennaio 2022
Tutte le dosi, compresi i richiami, sono contate individualmente. Poiché la stessa persona può ricevere più di una dose, il
numero di dosi per 100 persone può essere superiore a 100.
Percentuale di popolazione vaccinata contro il Covid-19 (20 giugno 2022)
Si consiglia di vedere la tabella MAP anche nella sua evoluzione temporale (). Il grafico in originale, nel sito di Our World in Data, è un po' più ricco e complesso (vedi)
Gli italiani hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni
Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas
l'articolo di Andrea Rubin, scritto in era pre Covid-19, analizza con attenzione quale è l'atteggiamento degli italiani nei confronti dei vaccini e più in generale del processo di vaccinazione; è cambiato qualche cosa nei mesi successivi? molto, quasi tutto; nel seguito vi terremo aggiornati ricorrendo a quanto appare sulla stampa italiana.
Rapporto Censis, così la pandemia ha cambiato l'Italia: più negazionista, cospirazionista e fobica
3 dicembre 2021 - La Repubblica - Alessandra Ziniti
Lo studio sulla situazione sociale disegna un Paese impaurito, sfiduciato e rancoroso: fanalino di coda in Europa per matrimoni, nascite, occupazione giovanile e femminile. Quasi due anni di pandemia hanno davvero cambiato l'Italia. Come è possibile - viene da chiedersi - che la teoria del complotto abbia fatto tanta strada in fasce così ampie di popolazione? Che in tanti gridino al complotto, allo strapotere dello "Stato profondo", di Bigpharma, della tecnologia che controlla le menti delle persone fino ad arrivare alle teorie della dittatura sanitaria, della sostituzione etnica, del negazionismo storico-scientifico, per non parlare del terrapiattismo? Cosa è questa follia che sembra attraversare il Paese che prova a ripartire? ... Il ritratto dell'"Italia irrazionale" che viene fuori dall 55esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese parte da numeri che fanno impressione: il 31,4 % degli italiani è ancora convinto che i vaccini siano sperimentali, il 10,9 % che siano inutili e inefficaci, il 5,9% ( pari a 3 milioni di persone) insiste nel dire che il Covid non esiste. Complessivamente il 12,7 % pensa che la scienza provochi più danni che benefici.(continua a leggere)
Covid, Usa in fondo alla classifica del G7 per vaccinazioni: Italia terza
12 settembre 2021 - TgCom
Gli Stati Uniti stanno scivolano in fondo alla classifica dei Paesi del G7 per il tasso di vaccinazioni anti-Covid. L'America si posiziona infatti al sesto posto su sette per la percentuale di popolazione che ha ricevuto le due dosi (52,76%). All'ultimo posto c'è il Giappone (50,04%), mentre a guidare la classifica è il Canada con almeno tre quarti di cittadini immunizzati. Seguono Francia, Italia e Gran Bretagna, con percentuali fra il 70 e il 73%. (continua a leggere)
Vaccini, gli italiani con Draghi. Otto su dieci sono favorevoli all'obbligo
3 settembre 2021 - La Repubblica - Ilvo Diamanti
Su cento elettori il 64 per cento è per imporre l’iniezione a tutti; un altro 17 per cento solo ad alcune categorie. Il 78 per cento è per il Green Pass. Sempre alto, al 69 per cento, il gradimento del premier in un equilibrio politico instabile con quattro partiti divisi da pochi voti. Molti cittadini sono preoccupati per la situazione in Afghanistan e la possibile ripresa del terrorismo. Il sostegno al governo guidato da Mario Draghi, per quanto in calo, si conferma largamente maggioritario. Lo sottolinea il sondaggio condotto da Demos per l'Atlante Politico di Repubblica, nei giorni scorsi. Comunque, la figura del capo del governo rimane la più accreditata, presso gli italiani, rispetto a tutti i leader politici. La fiducia nei confronti del governo Draghi, infatti, è condivisa dai due terzi dei cittadini. Anzi, perfino un po' di più: 67%. (continua a leggere)
I no vax non sono più del 3%. Il 50% degli italiani vuole l'obbligo vaccinale
28 luglio 2021 - HuffPost
La grande maggioranza degli italiani è favorevole al vaccino, i no-vax sono meno del 3%. Il dato emerge da uno studio dell’Università Statale di Milano, il ResPOnsE Covid-19, che ha analizzato l’opinione degli italiani sul virus e le somministrazioni: gli italiani contrari ai vaccini sono uno ogni 20, a fronte di uno su due favorevoli all’obbligo vaccinale. A giugno i favorevoli al vaccino sono risultati l′85%, i contrari risultano circa il 5%, i poco disponibili circa il 6%. “In realtà i veramente contrari al vaccino, che poi sono quelli che in genere sono avversi a tutte le vaccinazioni come risulta da altri studi, sono una percentuale bassa, parliamo del 3%. Sono gli scettici ad essere di più”, commenta Cristiano Vezzoni, co-autore dello studio. (continua a leggere)
Vaccini: un italiano su quattro è contrario, solo il 50% è sicuro
9 giugno2021 - Il Sole 24Ore - Marzio Bartoloni
Ci sono gli indecisi che probabilmente alla fine in buona parte si vaccineranno, c’è chi esita in attesa di vedere come va la pandemia per decidere e poi ci sono quelli ribattezzati come “ni-vax” perché difficili da convincere. E infine c’è lo zoccolo duro dei no vax che non accetteranno mai di immunizzarsi. È su questa ampia fetta di italiani che si gioca la partita più importante della più grande campagna vaccinale di tutti i tempi: quella che proverà a raggiungere entro settembre con i vaccini l’80% degli italiani, compresi i 12-15enni come chiesto dal commissario Figliuolo per assicurarsi l’ambita immunità di gregge. Al momento però gli italiani sicuri di volersi vaccinare sono la metà: secondo una survey in via di pubblicazione realizzata a fine aprile da Iqvia - uno dei più importanti provider mondiali di dati sanitari -su 800 medici, 200 farmacisti e 400 cittadini il 50% degli italiani è certo di vaccinarsi. A questi si aggiunge un 25% di popolazione di indecisi, che dicono che probabilmente si vaccineranno ma non hanno ancora la certezza. Un’area grigia insomma a cui si aggiunge un altro 25% di contrari al vaccino divisi tra chi sicuramente non lo farà (l’8%) e un’ampia fetta (il 17%) che sostiene che probabilmente dirà no al siero contro il Covid. (continua a leggere)
Vaccini, l'82% degli italiani è contrario al monopolio delle case farmaceutiche
autore
Andrea Rubin
Riferimenti Bibliografici
Bucchi, M. Scientisti e antiscientisti. Perché scienza e società non si capiscono, Bologna, Il Mulino, 2010.
Bucchi, M. e Saracino, B., “Scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia nel 2019”, in Pellegrini, G. e Saracino, B. (a cura di) Annuario Scienza Tecnologia e Società 2019, Bologna, Il Mulino, 2019.
Saracino, B. e Rubin, A. L’andamento della copertura mediale sul tema vaccini
Insegna Teorie delle Scienze Sociali all’Università di Bergamo. Si è laureato in Sociologia all’Università di Padova con una tesi in sociologia della scienza e si è specializzato frequentando il Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Sociologia, organizzazione, culture presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stato assegnista di ricerca all’Università di Salerno. I suoi interessi di ricerca rientrano nell’alveo degli Science and Technology Studies, della comunicazione pubblica della scienza e del public engagement. Scrive regolarmente per giornali, riviste e siti di divulgazione scientifica. (continua a leggere)