un Euro digitale
https://www.onlinesim.it/blog/euro-digitale-come-funziona-come-influira-sui-mercati/
Un euro digitale. Un malcapitato che, due anni fa (parliamo degli inizi del 2020), dopo aver consumato un caffè e un cornetto in qualunque bar del nostro paese, avesse proposto di pagare con una carta di credito, si sarebbe trovato di fronte ad un gestore con un’espressione a metà tra lo stupito e il contrariato; tutto questo nonostante fosse già in vigore (2014) l’obbligo da parte di un qualunque esercente di accettare pagamenti elettronici (senza sanzioni, peraltro, anche se, a onor del vero, l’obbligo scattava dai 30 euro). Probabilmente dopo lo stupore avremmo dovuto subire anche frasi come malauguratamente proprio oggi il POS ha smesso di funzionare, seguite da sdegnate considerazioni circa l’alto costo imposto dalle banche per questo servizio e circa la scarsa presenza del governo, bla, bla ..
Con il 2020 lo scenario è cambiato radicalmente, la paura del Covid e del potenziale contagio da maneggio del contante ha avuto l’effetto di far funzionare immediatamente quasi tutti i POS presenti in bar, edicole, tabaccai, ecc..; complice di questo ravvedimento, è stato, ma solo in parte, il progetto Cashback; il progetto, in realtà, è servito solo a diffondere lo SPID perché per partecipare a questa mini-lotteria di stato era necessario possedere (e personalizzare) l’app IO e questa richiede lo SPID.
per saperne di più sull'obbligo dell'accettazione di una carte di credito potete leggere sull'Unione nazionale dei Consumatori: Obbligo di Pos per i commercianti, cosa dice la legge?
Valuta elettronica, digitale e virtuale
Quando si parla di denaro scambiato in una modalità non fisica (no monete o carta) si usano spesso attributi come elettronico, digitale o virtuale eper un comune cittadino sono sostanzialmente la stessa cosa anche se nella realtà non lo sono. Pensate che negli anni 90 fu introdotta, nel nostro paese, la firma elettronica ma per molto tempo la gente la identificava con la propria firma scannerizzata e resa per questo digitale
ovviamente la faccenda è un po’ più complessa, complessità che troviamo anche nel denaro; spesso anche in rete troviamo definizioni non sempre convergenti; per il momento ci accontenteremo di 3 tipologie di denaro virtuale;
- la prima (e la più diffusa) è quella che trattiamo ogni giorno: i pagamenti che facciamo con carte di credito (o di debito) dovunque, nei negozi, su internet, ecc..; la caratteristica più saliente di questa forma di pagamento consiste nel fatto che il denaro che noi spostiamo risiede in un conto corrente bancario (il nostro) e viene trasferito su di una altro conto (quello del venditore); nella maggior parte delle definizioni che si trovano in rete questa è la valuta elettronica;
- la seconda (quella che probabilmente nel medio termine gareggerà con la prima) si riferisce alla valuta digitale (euro, dollaro, yuan, ecc..) che non è una criptovaluta, ma moneta garantita da una banca centrale: le banche centrali (BCE, FED, ..) hanno il mandato di preservare il valore della moneta, indipendentemente dal fatto che sia fisica o digitale, nella maggior parte delle definizioni che si trovano in rete questa è la valuta digitale o anche Central Bank Digital Currency.- CBDC
- la terza si riferisce a rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che possono essere trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente, alcuni esempi sono Bitcoin, LiteCoin, Ripple; non sono emesse o garantite da una banca centrale o da un’autorità pubblica e generalmente non sono regolamentate; questa modalità viene spesso identificata con il termine valuta virtuale
Un possibile scenario futuro
Cashback e Covid sono fenomeni congiunturali, e quindi destinati a passare (almeno ce lo auguriamo se non altro per il secondo) ma qualchecosa, nel paese, sta cambiando, un cambiamento che sarà probabilmente strutturale. Un mondo pervaso da bitcoin, criptovalute, stablecoin (che poi tanto stable non sono), da valute digitali proposte dalle Banche Centrali, un mondo di sicuro poco conosciuto dai più e spesso guardato con sospetto (a volte a ragione): questo è lo scenario dei prossimi anni, che piaccia o non piaccia; a qualcuno non piacerà forse per una nostalgia del caro e vecchio contante, ma di certo non piacerà a chi è abituato a pratiche, poco commendevoli, di riciclaggio del denaro.
In questo articolo non parleremo di bitcoin, ethereum, stablecoin, o criptovalute in genere, di queste parliamo nell’articolo Criptovalute cosa sono e quali rischi; il tema che ci interessa qui è l’emissione di valuta digitale da parte di Banche Centrali (Central Bank Digital Currency.- CBDC): questo argomento viene trattato, in termini generali, nell’articolo di Valeria Portale Valute digitali emesse dalla Banca Centrale, mentre ora vogliamo occuparci, più concretamente, dei piani che stanno per essere messi in campo dall’Unione Europea, e in particolare dall’Eurogruppo (i 20 paesi su 27 che adottano l’euro).
L’Unione Europea non è la prima ad occuparsi di BCDC, attualmente circa una ventina di nazioni sta sperimentando a vari stadi di sviluppo l’idea di una valuta digitale di stato e sono: Bahamas, Brasile, China, Ecuador, Francia e Svizzera, Ghana, India, Iran, Nigeria, Nuova Zelanda, Norvegia, Regno Unito, Russia, Svezia, Turchia, Ucraina, Stati Uniti d'America, Uruguay, Venezuela.
Due casi attuali
Prima di entrare nel merito dell’argomento ricordiamo due esperienze analoghe attuate da due paesi molto distanti tra loro e molto differenti: l’Equador e la Cina.
Equador
Alla fine dell’estate del 2021, Nayib Bukele, presidente dell’Equador, ha annunciato che il suo Paese avrebbe adottato il bitcoin come moneta legale. Non abbiamo particolari informazioni circa l’esito di questa operazione, ma non tutto deve essere andato per il verso giusto se l’Uffington Post intitolava il suo articolo del 8 gennaio 2022 Più utili al presidente che ai cittadini. Quattro mesi di bitcoin legali in El Salvador (leggi tutto); più di 96 mila dollari sarebbero già stati rubati, tramite truffe informatiche, da almeno 50 wallet di altrettanti cittadini salvadoregni. I problemi di sicurezza, però, non sembrano creare grossi grattacapi alle autorità. Il presidente Bukele tira dritto. E twitta regolarmente con una retorica che occhieggia a quella usata un secolo fa da Lenin: “El Salvador è la scintilla che sta avviando la rivoluzione”.
China
Lo stesso giornale intitolava Detto, fatto: con le Olimpiadi arriva lo Yuan digitale. Cina medaglia d'oro nella corsa alle cripto di stato Xi mantiene la promessa. Già 260 milioni di cinesi hanno scaricato il portafoglio digitale. Lo si può usare anche nel villaggio olimpico. Non abbiamo dubbi: in questi giorni Xi Jinping sta dormendo sonni tranquilli. Vero: la crisi energetica, l’inflazione e la pandemia non hanno ancora abbassato la testa. La strategia contagi-zero della Repubblica Popolare sta mostrando qualche falla. Ma nella testa del Dragone, ora, ci sono solo due preoccupazioni contingenti. Prima di tutto, la buona riuscita dei giochi olimpici invernali, cioè il più grande evento sportivo che si tiene in Cina dalle Olimpiadi del 2008. (continua a leggere su HuffPost)
In Cina, pagare in contanti è diventata negli anni scorsi un'impresa sempre più complicata, con la digitalizzazione delle transazioni spinta dai grandi colossi tecnologici come Alibaba e Tencent. Più di recente, sta conquistando sempre maggiore spazio la moneta digitale centralizzata sotto la guida statale. A partire da maggio, a Changshu il pagamento dei salari ai dipendenti pubblici avviene già attraverso lo yuan digitale. Il governo locale, le imprese statali e le istituzioni pubbliche della città della Cina orientale, nei pressi di Suzhou nella provincia dello Jiangsu, inizieranno a pagare i dipendenti con la moneta digitale cinese. Si tratta di uno degli esempi più rilevanti di sperimentazione dell'e-Cny, su cui diverse istituzioni cinesi stanno mostrando l'intenzione di accelerare. Suzhou era una delle quattro località pilota dopo l'avvio della sperimentazione dell'e-Cny alla fine del 2019, prima che il programma venisse esteso ad altre regioni, come ha ricordato il media finanziario cinese Caixin. Diversi distretti e città a livello di contea di Suzhou hanno utilizzato lo yuan digitale per molteplici scopi, come prestiti bancari e pagamenti di stipendi ai dipendenti statali. La People's Bank of China sta sviluppando la moneta digitale dal 2014, quando ha formato una task force per creare una moneta legale virtuale, secondo un libro bianco pubblicato dalla banca centrale nel luglio 2021. (continua a leggere su Wired)
un Euro digitale
Stiamo entrando nell’era della moneta digitale. Come accadde in passato con la moneta merce o con la moneta rappresentativa, la moneta digitale si sta affermando in risposta ai mutamenti della società e all’evoluzione della tecnologia.
La digitalizzazione si è ormai diffusa in ogni ambito della nostra vita trasformando il modo in cui paghiamo. In questa nuova epoca un euro digitale garantirebbe ai cittadini dell’area dell’euro che possano continuare ad avere accesso gratuito a un mezzo di pagamento semplice, universalmente accettato, sicuro e affidabile.
L’euro digitale sarebbe come le banconote, ma in forma digitale: una moneta elettronica emessa dall’Eurosistema (la BCE e le banche centrali nazionali) accessibile a tutti, cittadini e imprese. Un euro digitale affiancherebbe il contante senza sostituirlo. L’Eurosistema continuerà ad assicurarti accesso al contante in tutta l’area dell’euro. Un euro digitale amplierebbe la tua scelta su come pagare e renderebbe più facile farlo, contribuendo all’accessibilità e all’inclusione.
Il nostro lavoro ha l’obiettivo di assicurare che nell’era digitale i cittadini e le imprese continuino ad avere accesso alla forma più sicura di moneta, la moneta di banca centrale.
Christine Lagarde, Presidente della BCE
Perché un euro digitale?
Un euro digitale sarebbe uno strumento rapido, semplice e sicuro per i pagamenti di tutti i giorni. Favorirebbe la digitalizzazione dell’economia europea e stimolerebbe attivamente l’innovazione nei pagamenti al dettaglio. La BCE e le banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro stanno studiando benefici e rischi per far sì che la moneta continui a soddisfare le esigenze dei cittadini europei.
il rapporto su un euro digitale
Il 2 ottobre 2020 la BCE ha pubblicato il Rapporto su un euro digitale.
Il documento esamina l’emissione di una valuta digitale di banca centrale (central bank digital currency, CBDC), l’euro digitale, dalla prospettiva dell’Eurosistema. L’euro digitale può essere inteso come moneta di banca centrale in forma digitale che cittadini e imprese utilizzerebbero per i pagamenti al dettaglio. Amplierebbe l’offerta attuale di contante e depositi all’ingrosso di banca centrale.
ragioni per l’emissione di un euro digitale
Un euro digitale potrebbe sostenere gli obiettivi dell’Eurosistema fornendo ai cittadini accesso a una forma sicura di moneta in un mondo digitale in rapida evoluzione. Un euro digitale sarebbe moneta di banca centrale disponibile in forma digitale per i pagamenti al dettaglio
Quali sono gli altri benefici di un euro digitale?
Un euro digitale combinerebbe l’efficienza di un mezzo di pagamento digitale con la sicurezza della moneta di banca centrale.
Aiuterebbe a gestire le situazioni in cui il contante non è più la soluzione prescelta ed eviterebbe la dipendenza da mezzi di pagamento digitali emessi e controllati all’esterno dell’area dell’euro, suscettibili di minare la stabilità finanziaria e la sovranità monetaria. La tutela della privacy sarebbe una priorità fondamentale: l’euro digitale potrà così contribuire a preservare la fiducia nei pagamenti nell’era digitale.
Quando sarà pronto?
È stata presentata a giugno 2023 una proposta legislativa che istituisce il quadro giuridico per l’euro digitale accanto al contante in euro. Se approvato da Parlamento e dal Consiglio europeo, sarà Bce a decidere se e quando emettere l’euro digitale, probabilmente non prima del 2028.
Che succede ora?
Stiamo discutendo delle caratteristiche che potrebbe avere un euro digitale. La fase di indagine ha avuto inizio a ottobre 2021 e durerà due anni. Esamineremo come potrebbe essere configurato un euro digitale e come distribuirlo a esercizi commerciali e cittadini, ma anche il suo impatto sul mercato e le modifiche alla legislazione europea eventualmente necessarie. La decisione in merito all’eventuale introduzione di un euro digitale sarà adottata in base a questa fase di indagine.
ci confronteremo con gli altri organi decisionali europei informandoli regolarmente in merito ai risultati delle nostre analisi. Saranno coinvolti anche i cittadini, i commercianti e il settore dei pagamenti
Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE
un Euro digitale
Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas
Al via la fase preparatoria dell'euro digitale. Panetta: "Teniamoci pronti a emetterlo"
18 ottobree 2023 - HuffPost
Dopo due anni di istruttoria da parte della Banca centrale europea, in cui sono stati esplorati i possibili modelli progettazione e distribuzione, il Consiglio direttivo ha deciso di passare alla "fase di preparazione", che avrà inizio a novembre e durerà inizialmente due anni. L'euro digitale vive oggi quello che il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha definito un "giorno rilevante". Dopo due anni di istruttoria da parte della Banca centrale europea, in cui sono stati esplorati i possibili modelli progettazione e distribuzione, il Consiglio direttivo ha infatti deciso di passare alla "fase di preparazione", che avrà inizio a novembre e durerà inizialmente due anni. "Dobbiamo preparare la nostra moneta per il futuro", ha affermato la presidente della Bce Christine ... (continua a leggere)
Bce, calcio di inizio per l’euro digitale
18 ottobree 2023 - Il Sole 24Ore - Redazione Finanza
Francoforte avvia la fase di preparazione e sperimentazione: durerà due anni, in attesa del via libera politico. Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di «passare alla fase successiva del progetto sull’euro digitale: la fase di preparazione», che partirà il primo novembre e avrà una durata iniziale di due anni. La decisione, spiega una nota, «fa seguito alla conclusione della fase istruttoria avviata dall’Eurosistema nell’ottobre 2021 per esplorare possibili modelli di progettazione e distribuzione per un euro digitale». In base ai risultati ottenuti, la Bce ha quindi «concepito un euro digitale che sarebbe ampiamente accessibile a cittadini e imprese attraverso la distribuzione da parte di intermediari vigilati come le banche». L’euro digitale, prosegue il comunicato, «sarebbe configurato come una forma digitale di contante che potrebbe essere utilizzato per effettuare qualsiasi pagamento digitale in tut ... (continua a leggere)
Euro digitale, le banche europee si dividono sul progetto Bce
16 settembre 2023 - Il Sole 24Ore - Alessandro Graziani
Dalle 101 risposte alla consultazione Ue risulta che Italia e Spagna sono a favore. Frenano Francia, Germania e Olanda. E la Federazione Bancaria Europea si astiene. Le banche europee marciano divise sul progetto di euro digitale allo studio della Bce. Tanto divise che la Federazione Bancaria Europea non ha neanche presentato un documento comune nella consultazione indetta dalla Commissione Europea sull’argomento e conclusasi pochi giorni fa con le osservazioni di 101 soggetti tra banche, associazioni bancarie nazionali e società di pagamenti. «Dai feedback inviati alla Ue risulta che le banche italiane e spagnole, insieme alle società di pagamento dei due Paesi... (articolo disponibile su abbonamento)
E’ il portale per un’educazione alla vita civile, rivolto agli studenti delle scuole superiori e ai loro inseganti; è stato progettato e implementato (2020) dalla Associazione di cultura e politica Il Mulino e, a partire dal secondo semestre 2023, gestito dalla Fondazione Biblioteca Il Mulino; nel 2022 l’Associazione ha anche sviluppato una sezione didattica, finalizzata a costruire alcuni kit educativi; gli argomenti sono Europea casa comune, Migrazioni e Migranti, Clima e società, Disinformazione e responsabilità (visita il nuovo portale)