Clima
e società: storia
Nel ghiaccio è scritta la storia degli ultimi 800mila anni
Molto di quello che conosciamo del clima della terra lo dobbiamo proprio alle carote di ghiaccio che estraiamo nei siti più remoti del pianeta, come le aree polari, in Groenlandia o in Antartide; le carote di ghiaccio sono un archivio molto particolare; analizzandone la composizione, possiamo andare indietro nel tempo: addirittura 800mila anni.
Ascoltiamo, su questo tema, le parole di Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR
Carlo Barbante
È direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR e professore Ordinario all’Università di Venezia dove si occupa da anni di ricostruzioni climatiche ed ambientali attraverso l’analisi delle carote di ghiaccio. Ha partecipato a numerose spedizioni e campagne di prelievo in aree polari e nelle Alpi e autore di oltre 320 pubblicazioni in riviste scientifiche ad alto impatto. Divulgatore scientifico ha recentemente pubblicato il libro Scritto nel ghiaccio (Il Mulino, 2022), finalista al premio letterario “Mario Rigoni Stern”.
European Project for Ice Coring in Antarctica
Conosciuto anche con l’acronimo EPICA, è un progetto europeo multinazionale di ricerca che ha come scopo la perforazione della calotta polare antartica, al fine di analizzare i cambiamenti climatici del passato fino a 800 mila anni fa. Il suo obiettivo principale è quello di ottenere la documentazione statistica completa del clima e dell’atmosferico così come conservati nel ghiaccio antartico, da ottenersi tramite perforazione e analizzando due carote di ghiaccio e confrontando queste con altre estratte in Groenlandia. Il programma EPICA della Fondazione europea per la scienza (1996-2005) ha previsto un coordinamento in capo al prof. Carlo Barbante delle attività di perforazione. Il progetto, a seguito dei successi scientifici ottenuti, è stato rifinanziato per la campagna 2021-2022 col nome Beyond Epica, che si prefigge di raggiungere i dati climatici risalenti ad un milione e mezzo di anni fa.
Cronologia 1: storia della “questione climatica”
1988 – Nasce l’IPCC
Viene creato il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), che riunisce scienziati di tutto il mondo per valutare le prove scientifiche del cambiamento climatico, i suoi effetti attuali e elaborare proiezioni sul futuro.
1992 – Conferenza di Rio
Per la prima volta, le Nazioni Unite convocano una conferenza internazionale sull’ambiente e lo sviluppo. L’esito più rilevante è l’avvio dei lavori per giungere ad una convenzione quadro sul cambiamento climatico, che sarà sottoscritta nel 1994: la UNFCCC.
1994 – Nasce UNFCCC
United Nations Framework Convention on Climate Change è una convenzione quadro delle Nazioni Unite, di cui fanno parte 197 paesi (196 + UE). Lo scopo dell’accordo è quello di prevenire e mitigare gli effetti dannosi dell’attività umana sul clima. L’organismo promuoverà conferenze annuali sul tema (COP), la prima delle quali si tenne a Berlino nel 1995.
1997 – COP 3 Kyoto
La UE adotta il pacchetto clima ed energia 2020 con tre obiettivi: ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto al 1990, portare la quota di energie rinnovabili al 20% del consumo totale; migliorare l’efficienza energetica del 20%.
…2005 – ETS- Emission Trading System
La Unione europea vara il proprio sistema per lo scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra (ETS- Emission Trading System). Il sistema di scambio delle emissioni obbliga più di 11.000 centrali elettriche e fabbriche a richiedere un permesso per ogni tonnellata di CO2 che emettono. Le industrie devono comprare queste quote attraverso aste e il prezzo segue le regole della domanda e dell’offerta.
2007– Pacchetto UE 2020
La UE adotta il pacchetto clima ed energia 2020 con tre obiettivi: ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto al 1990, portare la quota di energie rinnovabili al 20% del consumo totale; migliorare l’efficienza energetica del 20%
2009 – COP 15 Copenhagen
La conferenza sul clima indetta dalle Nazioni Unite a Copenhagen si conclude senza accordi vincolanti sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
2010 – COP 16 Cancun
A Cancun si raggiunge un accordo per la riduzione delle emissioni dal 20 al 40% entro il 2020. Si approva un pacchetto di aiuti per aiutare la transizione energetica nei paesi in via di sviluppo.
2012 – COP 18 Doha
A Doha si estende la validità del protocollo di Kyoto fino al 2020. Viene approvato il principio “loss and damage”, che impegna i paesi più sviluppati ad assumersi gli oneri economici dei danni climatici subiti da quelli più fragili, senza tuttavia mettere in moto meccanismi operativi per l’attuazione.
2014 – Vertice di New York
Si riuniscono in settembre a New York 100 leader del mondo, per un summit delle Nazioni Unite sul clima: il quinto rapporto dell’IPCC sul cambiamento climatico indica che il contenimento sotto i 2°C è ancora possibile.
2014 – Pacchetto UE 2030
La UE adotta il pacchetto su clima ed energia 2030: ora l’obiettivo, entro il 2030, è di ridurre le emissioni del 40%. Successivamente l’obiettivo sarà fissato al 55%.
2015 – COP 21 Parigi
Accordo di Parigi. La conferenza dell’UNFCCC riunisce nella capitale francese 195 paesi, che rinnovano l’impegno a ridurre le emissioni dei gas a effetto serra. Viene dichiarato l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C rispetto all’era preindustriale. L’accordo entra in vigore il 4 novembre 2016.
2018 – Greta
A partire dal 20 agosto una giovane studentessa di Stoccolma, Greta Thunberg, in orario scolastico, si siede ogni giorno, fino alle elezioni politiche del 9 settembre, davanti alla sede del Parlamento svedese per ottenere dal governo una decisione sulla riduzione delle emissioni di Co2. E’ l’inizio di un movimento giovanile globale, che vede impegnati milioni di ragazzi in tutto il mondo, idealmente al fianco di Greta, perché i decisori politici compiano scelte nette di contrato al global warming.
2019 – Fridays for future
Il 15 marzo in oltre 100 paesi e 1700 città si tiene lo sciopero mondiale per il contrasto al cambiamento climatico. Solo in Italia scendono in piazza un milione di giovani.
2019 – Neutralità climatica UE
I paesi della UE concordano sull’obiettivo di rendere l’Unione a impatto climatico zero entro il 2050.
2021 – COP 26 Glasgow
La conferenza dell’UNFCCC di Glasgow ridefinisce l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura entro la soglia di 1,5°C. L’obiettivo fissato è quello di arrivare alla neutralità climatica (zero emissioni) entro il 2050, riducendo progressivamente (ma non si parla di eliminazione) l’uso del metano e del carbone.
2022 – COP 27 Sharm el Sheikh
L’ultima conferenza non registra passi avanti sugli obiettivi della decarbonizzazione. Sul fronte “loss and damage”, un comitato transitorio si occuperà dell’avvio operativo di un fondo da presentare alla prossima COP, che si terrà nel 2023 negli Emirati Arabi.
Cronologia 2 : i ritmi del cambiamento climatico
La temperatura media globale della superficie è aumentata notevolmente nell’ultimo secolo (Figura 1). L’uomo misura la temperatura direttamente dalla metà del 1800; queste misurazioni mostrano che la temperatura è aumentata di 0,85°C tra il 1880 e il 2012 e che il tasso di riscaldamento è in aumento (IPCC 2013 cap. 2).
Con l’eccezione del 1998, i 10 anni più caldi nei 134 anni di record si sono verificati tutti a partire dal 2000, con il 2010 e il 2005 come anni più caldi in assoluto. Sebbene 0,85°C possa non sembrare un grande cambiamento di temperatura, su scala globale questo ha enormi implicazioni per molti dei processi terrestri che influenzano gli ecosistemi e gli esseri umani. Per mettere il numero in prospettiva, molti scienziati ritengono che aumenti di temperatura superiori a 2,0°C rispetto al periodo 1980-1999 creeranno esiti pericolosi per la civiltà umana; altri sostengono che anche aumenti minori sarebbero sufficienti per farlo.
Fonte: United States – Department of Agriculture
La figura 1 mostra l’andamento della temperatura globale dal 1880 a oggi, rispetto al periodo base 1951-1980. Le temperature globali continuano ad aumentare, con il decennio dal 2000 al 2009 come il più caldo mai registrato Dati del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA.
L’eccesso di gas serra nell’atmosfera contribuisce in modo significativo e misurabile al riscaldamento globale e le loro concentrazioni sono aumentate costantemente nell’ultimo secolo. L’anidride carbonica (CO2), il gas serra più importante in termini di cambiamento climatico, è stata misurata direttamente dal 1958. Inoltre, i livelli atmosferici di CO2 possono essere ricostruiti per centinaia di migliaia di anni nel passato utilizzando metodi come l’analisi delle bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio.
Alla fine del 2013 la concentrazione di CO2 era di 395 parti per milione, un livello superiore a qualsiasi altro momento degli ultimi 800.000 anni (figura 2). I tassi di crescita della CO2 atmosferica sono ancora elevati; le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili e dalla produzione di cemento nel 2013 sono state le più alte di qualsiasi altro anno della storia dell’umanità, il 61% in più rispetto alle emissioni di CO2 del 1990.
La figura 2 mette in evidenza come la società umana sta entrando in un territorio inesplorato a causa del continuo aumento dei livelli atmosferici di gas serra. I livelli odierni di anidride carbonica sono sostanzialmente superiori a quelli registrati in oltre 800.000 anni (gli ultimi 400.000 anni sono illustrati qui). Dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), del National Climatic Data Center (NCDC) e dell’osservatorio di Mauna Loa.
Per uno sguardo animato su come le concentrazioni di CO2 sono cambiate negli ultimi 800.000 anni, si veda questo video creato dal NOAA Earth System Research Laboratory.
Questa mappa codificata a colori in proiezione Robinson mostra la progressione delle anomalie della temperatura superficiale globale. Le temperature normali sono indicate in bianco. Le temperature superiori alla norma sono indicate in rosso e quelle inferiori alla norma in blu. Le temperature normali sono calcolate sul periodo di riferimento di 30 anni 1951-1980. Il riquadro finale rappresenta le anomalie quinquennali della temperatura globale nel periodo 2018-2022.
Note
I materiali sono tratti dal sito dell’USDA, U.S. Department of Agriculture
NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è l’agenzia governativa statunitense che realizza studi e previsioni meteo e climatiche.