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Aiuto al suicidio commenti

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da | 18 Gen 2020 | aiuto al Suicidio, commenti, suicidio

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Antonella M. (Bologna) - 12 gennaio 2020
insegnante di Diritto e Economia

Direi che il sito così come si sta strutturando promette molto bene. A proposito del caso proposto avrei alcune osservazioni da fare, a partire dal titolo. Più che di legittimità dell’aiuto al suicidio a mio avviso sarebbe preferibile qualcosa del tipo: Dal caso Englaro al caso Dj Fabo : la disciplina del fine vita in Italia. Questo perché quella del fine vita è la problematica che accomuna i tre i casi trattati nella lezione, casi che però sono assai diversi tra loro dal punto di vista giuridico. Mentre nel caso Englaro il dilemma era se fosse possibile interrompere l’idratazione e l’alimentazione di persona ormai in stato vegetativo permanente in assenza di una espressa volontà, nel caso di Welby e Dj Fabo la richiesta dei pazienti era quella di porre fine alla propria esistenza mediante eutanasia, che in Italia era ed è ad oggi vietata. I due pazienti chiedevano al legislatore l’approvazione di una legge che consentisse la cosiddetta eutanasia di Stato.

Tuttavia gli esiti sono stati differenti: nel caso Welby, l’evento morte portò all'incriminazione del medico per omicidio del consenziente (579 c.p.), nel caso Dj Fabo ha portato all'incriminazione di Cappato per istigazione al suicidio (580 c.p.)
In entrambi i casi il Tribunale di Roma prima (caso Welby), la Corte Costituzionale poi (caso Dj Fabo) hanno risolto le due diverse questioni ricorrendo al meccanismo della scriminante o causa di non punibilità: art. 51 c.p. nel primo caso, attraverso un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 579 c.p.; sentenza additiva della Corte nel secondo caso: la Corte ha dichiarato l’art. 580 c.p. incostituzionale nella misura in cui non prevede la non punibilità dell’agente in presenza delle situazioni poi da essa stessa puntualmente indicate (del resto il Codice penale italiano è del 1930, quindi anteriore alla Costituzione e dunque non allineato ai suoi principi).
Ad oggi però cosa resta? Che dopo la sentenza della Corte Costituzionale, fermo restando il divieto di eutanasia e in assenza di una pronuncia di incostituzionalità per l’art. 579 c.p. (omicidio del consenziente) , sarà possibile farsi accompagnare a morire in Svizzera (cosa che molti italiani hanno già fatto, peraltro) senza incorrere, per l’accompagnatore, nel reato di istigazione al suicidio. Il fine vita resta regolato dalla legge 219/2017.
Sarebbe molto utile, a mio avviso, anche una sezione da dedicare alla rassegna stampa, con gli articoli più significativi di giornali di vario orientamento che in quei giorni si occuparono delle tre vicende, per esempio su Avvenire la posizione della Chiesa fu molto chiara ed è interessante leggere anche quel punto di vista. Come utente mi piacerebbe trovare anche un approfondimento di taglio filosofico.

 

Michele G. (Bologna) - 12 gennaio 2020
insegnante di Storia e Filosofia

Da parte mia posso solo dire che, fatte salve tutte le osservazioni su integrazioni possibili e opportune, l’esempio mi sembra davvero ben condotto e ampiamente riuscito.

Certo, può e forse deve essere “dialettizzato” e raccordato con un sillabo, ma da parte mia faccio l’esperimento di calarmi nei miei stessi panni – quelli dell’insegnante – e dico che già così sarebbe fruibile. Contiene sufficienti stimoli e sapere perché il docente possa “portarlo oltre sé stesso” in classe e svolgere l’opera di mediazione e problematizzazione in presenza comunque indispensabili.

Come già dissi alla riunione, non si dovrebbe avere l’ossessione della completezza, che risulterebbe comunque inattingibile, ingestibile dagli stessi fruitori, mimetica rispetto all'eccesso di complessità del mondo reale ma, soprattutto, pragmaticamente paralizzante per chi deve cominciare a inserire contenuti nel portale. Credo che le connessioni e i raccordi debbano pian piano svilupparsi e crescere da sé stessi, senza la pretesa che da subito tutto sia già connesso con tutto, altrimenti cominciare sarebbe davvero difficile.

 

Vittoria G. (Roma) - 4 gennaio 2020

insegnante di storia e filosofia

Credo che la modalità di presentazione del power point sia molto utile a fini didattici. faccio tre osservazioni relative alla fruizione didattica:

  1. forse la lezione potrebbe essere preceduta da un "invito" agli studenti a portare , per discuterne insieme, una modalità di presentazione della notizia che li ha particolarmente colpiti( questo materiale di discussione dovrebbe aprire e chiudere la lezione per valutare reazioni, efficacia, coinvolgimento emotivo e riflessione razionale)
  2. suggerire qualche lettura su etica della scelta e etica delle istituzioni
  3. fornire informazioni strutturate sulle istituzioni coinvolte

 

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