Lo Stato della Unione Europea 2022. A Strasburgo, il 14 settembre 2022, di fronte al Parlamento Europeo, il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha pronunciato il suo (terzo) discorso sullo Stato dell’Unione.
Von der Leyen ha scelto di lanciare un messaggio anche attraverso la sua immagine, indossando abiti (una maglia blu ed una giacca gialla) che richiamavano direttamente la bandiera ucraina. Sul lato sinistro della giacca inoltre aveva una spilla con i medesimi colori. Tra i presenti in aula c'è anche Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Zelensky.
"Questa non è solo una guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina", ha detto von der Leyen. "Questa è una guerra contro la nostra energia, una guerra contro la nostra economia, una guerra contro i nostri valori e una guerra contro il nostro futuro. Questa è l'autocrazia contro la democrazia. Con coraggio e solidarietà, Putin fallirà e l'Europa prevarrà".
Il discorso sul lo Stato della Unione Europea 2022
Nel suo discorso la presidente ha illustrato le principali iniziative che la Commissione intende intraprendere nel prossimo anno. Molte intendono rispondere alle raccomandazioni formulate dai cittadini nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa. Tra le iniziative:
- continuare a sostenere fermamente l'Ucraina e la sua popolazione, anche sfruttando appieno le possibilità offerte dal mercato unico dell'UE
- mettere in atto misure per aiutare i cittadini europei ad affrontare la crisi energetica
- sostenere il contesto imprenditoriale, in particolare le piccole e medie imprese, per rafforzare la futura competitività dell'Europa
- ridurre la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi e collaborare strettamente con fornitori affidabili
- investire ulteriormente nelle energie rinnovabili e, in particolare, nell'idrogeno
- guidare a livello mondiale l'adattamento ai cambiamenti climatici e proteggere la natura
- continuare a difendere la democrazia, in Europa e nel mondo, e lo Stato di diritto
potete anche leggere
Articolo sul sito UE dell’intervento
Articolo Civitas su Discorso sull’Unione 2021
oppure scaricare
la versione integrale dell’intervento di Ursula von der Leyen (pdf in italiano 24 pag.)
i punti trattati nel discorso del 2022
Vaccini e Unione Sanitaria
Economia dell'Unione
Microchip e semiconduttori
Lotta all'evasione fiscale
I giovani dell'Unione
Clima e ambiente
Siamo vicini al popolo afghano
Unione Europea della Difesa
Partneship - Gateway globale
Processi migratori
Proteggiamo le donne
Libertà dell'informazione
Conclusioni e Bebe Vio
Il contenuto dell'intervento della Von der Leyen è, rispetto a quello dell'anno precedente, un po' meno articolato e forse più appassionato, focalizzato sui temi della guerra in Ucraina e della crisi del gas. Vengono anche enunciati alcuni impegni importanti quali, ad esempio: investiremo 3 miliardi di euro per aiutarci a costruire il futuro mercato dell'idrogeno, stanzieremo 100 milioni di euro per la ricostruzione delle scuole in Ucraina, o stringeremo accordi strategici di natura commerciale in particolare sul tema delle terre rare; i paesi coinvolti o da coinvolgere sono Cile, il Messico e la Nuova Zelanda, Australia e India.
In questo articolo ci limitiamo a ricordare solo alcuni punti del discorso, rimandando chi è interessato ad un maggiore dettaglio ai siti già indicati in precedenza.
Il supporto all’Ucraina
Avete infuso coraggio a un'intera nazione e siamo stati testimoni, in questi ultimi giorni, dei risultati ottenuti grazie al coraggio degli ucraini. Avete dato una voce al vostro popolo sulla scena mondiale e avete acceso la speranza in tutti noi. Oggi vogliamo ringraziare te e (sta parlando a Olena Zelenska) tutti gli ucraini e le ucraine. Gloria a un paese di eroi europei. Slava Ukraini! (Gloria all'Ucraina)
La solidarietà dell'Europa nei confronti dell'Ucraina resta salda. L'Europa è al fianco dell'Ucraina fin dal primo giorno, con armi, fondi, ospitalità per i rifugiati. E con le sanzioni più severe che il mondo abbia mai visto. In Russia il settore finanziario è allo stremo. Abbiamo estromesso tre quarti del settore bancario russo dai mercati internazionali. Quasi mille società internazionali hanno lasciato il paese. La produzione automobilistica è crollata di tre quarti rispetto allo scorso anno. Aeroflot è costretta a lasciare a terra i suoi aerei perché non trova più pezzi di ricambio. L'esercito russo sta recuperando microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le apparecchiature militari, perché ha esaurito i semiconduttori. L'industria russa è alla deriva. ….
voglio che sia ben chiaro: le sanzioni resteranno in vigore, è il momento della risolutezza, non delle concessioni
proporremo un massimale per le entrate delle imprese che producono energia elettrica a basso costo.
La crisi energetica
I paesi baltici si sono impegnati a fondo per affrancarsi dalla Russia. Hanno investito nelle energie rinnovabili, nei terminali GNL e negli interconnettori. Si tratta di investimenti onerosi, ma il prezzo della dipendenza dai combustibili fossili russi è ben più alto. Abbiamo trovato un accordo sullo stoccaggio in comune. Attualmente siamo all'84 %: abbiamo superato l'obiettivo che ci eravamo posti. Abbiamo diversificato l'approvvigionamento, abbandonando la Russia in favore di fornitori affidabili: gli Stati Uniti, la Norvegia, l'Algeria e altri. Lo scorso anno il gas russo rappresentava il 40 % delle nostre importazioni di gas. Oggi la percentuale è scesa al 9 % per il gas via gasdotto.
Il prezzo del gas è aumentato di oltre 10 volte rispetto a prima della pandemia. Pertanto proporremo un massimale per le entrate delle imprese che producono energia elettrica a basso costo. Queste imprese stanno realizzando profitti inaspettati, che non si sarebbero mai nemmeno immaginate. Elaboreremo quindi insieme agli Stati membri una serie di misure che tengano conto delle specificità delle nostre relazioni con i fornitori, da quelli più inaffidabili come la Russia ai partner fidati come la Norvegia. Occorre arginare l'influenza dominante del gas sul prezzo dell'energia elettrica. A tal fine procederemo a una riforma profonda e onnicomprensiva del mercato dell'energia elettrica.
La transizione ecologica
La trasformazione necessaria è iniziata. Sta avvenendo nel Mare del Nord e nel Baltico, dove i nostri Stati membri hanno investito massicciamente nell'eolico offshore. Sta avvenendo in Sicilia, dove presto la più grande fabbrica fotovoltaica d'Europa produrrà pannelli solari di ultimissima generazione. E sta avvenendo nel nord della Germania, dove i treni regionali circolano ormai con l'idrogeno verde. L'idrogeno può essere la chiave di volta per l'Europa. per l'idrogeno dobbiamo passare da un mercato di nicchia a un mercato di massa. Con REPowerEU abbiamo raddoppiato il nostro obiettivo: entro il 2030 vogliamo produrre nell'Unione europea dieci milioni di tonnellate d'idrogeno rinnovabile all'anno. Per riuscirci dobbiamo creare un facilitatore di mercato per l'idrogeno così da colmare la carenza di investimenti e collegare la domanda e l'offerta future.
Per questo motivo posso annunciarvi oggi la nostra intenzione di creare una nuova Banca europea dell'idrogeno che contribuirà a garantire l'acquisto di idrogeno rinnovabile, in particolare utilizzando le risorse del Fondo per l'innovazionei
Negli ultimi mesi tutti noi abbiamo toccato con mano quanto sia importante il Green Deal europeo. L'estate 2022 resterà nella nostra memoria. Tutti abbiamo visto fiumi in secca e foreste in fiamme e abbiamo sofferto il caldo torrido. La situazione, però, è molto più critica. Finora i ghiacciai alpini erano serviti da serbatoi d'emergenza per fiumi come il Reno o il Rodano. Ma con i ghiacciai d'Europa che si stanno sciogliendo a una velocità senza precedenti le siccità future saranno ben più gravi. Dobbiamo impegnarci alacremente per adattarci ai cambiamenti climatici e fare della natura il nostro primo alleato.
investiremo 3 miliardi di euro per aiutarci a costruire il futuro mercato dell'idrogeno
E’ il portale per un’educazione alla vita civile, rivolto agli studenti delle scuole superiori e ai loro inseganti; è stato progettato e implementato (2020) dalla Associazione di cultura e politica Il Mulino e, a partire dal secondo semestre 2023, gestito dalla Fondazione Biblioteca Il Mulino; nel 2022 l’Associazione ha anche sviluppato una sezione didattica, finalizzata a costruire alcuni kit educativi; gli argomenti sono Europea casa comune, Migrazioni e Migranti, Clima e società, Disinformazione e responsabilità (visita il nuovo portale)