Sinti e Rom
Alessandro Cavalli ha curato la traduzione, dal tedesco, di tutti i testi che compaiono nel dossier Sinti e Rom
Editoriale
Quasi dodici milioni di Sinti e Rom vivono in Europa. La loro situazione è precaria in molti paesi. I rom, in particolare nell'Europa sud-orientale, vivono spesso ai margini della società. Negli ex stati socialisti oggi stanno peggio della svolta del 1989/90. Soffrono di una realtà della vita che favoriscono la povertà, i pregiudizi e il risentimento nei loro confronti..
Ragionare sulla storia e il presente dei Sinti e dei Rom in Europa è politicamente significativo. Autori e giornalisti hanno fatto luce sui contesti economici, sociali e culturali da diverse prospettive. Vogliono abbattere pregiudizi e luoghi comuni e denunciare atteggiamenti discriminatori nei confronti di Sinti e Rom. Il focus del dossier è una mappa della loro condizione nell'Europa di ieri e di oggi.
la lunga strada per la riparazione

una storia di cliché e pregiudizi

la persecuzione nazista

che cosa sta facendo l'Europa per i rom

Un popolo sconosciuto? date, fatti e cifre

la situazione dei rom in Bulgaria e Romania

Sinti e Rom - Consiglio d’Europa
“La storia di rom e camminanti sia insegnata a scuola per evitare negazionismo”
L'organizzazione internazionale che promuove democrazia e diritti avanza la proposta, mai fatta in 70 anni di vita, ai 47 Paesi membri. Propone che la storia di questi popoli entri nei programmi, senza ore né spese aggiuntive.
Bisogna insegnare la storia dei rom e dei camminanti nelle scuole, mettendo in luce che sono state vittime dell’Olocausto e che hanno partecipato a movimenti di resistenza. La decisione del tutto inedita del Consiglio d’Europa, la prima di questo genere in 70 anni, vuole usare la via della conoscenza per prevenire negazionismo e revisionismo e chiede quindi ai 47 Stati membri di includere questi temi nel curriculum scolastico. Per farlo, spiegano da Strasburgo, non sono necessarie né “ore aggiuntive” né “ulteriori spese”, perché si .... (continua a leggere)
tratto da Il Fatto Quotidiano 1 luglio 2020
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Nasce nel 1939. Dopo aver frequentato il liceo scientifico, ha studiato all’Università L. Bocconi, dove si è laureato nel 1963 con una dissertazione in “Storia Economica” sul metodo delle scienze storico-sociali in Max Weber e Werner Sombart. Dal giugno 1965 al luglio 1967, come Harkness Fellow del Commonwealth Fund studia negli Stati Uniti. Dal 1969 inizia l’attività di insegnamento all’Università di Pavia. Tra il 1985 e il 1990 è direttore del Dipartimento di Studi Politici e Sociali. Dal 2003 al 2013 insegna come docente a contratto presso l’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia. Nel febbraio-marzo del 1980 è Directeur d’Etudes presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi dove svolge seminari su invito di Pierre Bourdieu, nel 1989 è Max Weber Gastprofessor all’ Università di Heidelberg. Nel marzo-aprile del 1994 tiene un corso sulla sociologia tedesca tra 800 e 900 come Leclerq Visiting Professor all’Université Catholique di Louvain-la-Neuve (Belgium), nell’anno successivo, tra febbraio e luglio del 1995 è Fellow del Collegium Budapest, Institute for Advanced Studies, dove approfondisce il tema del rapporto tra storia e memoria.


