84 / 100
Fine vita aggiornamenti

Fine vita aggiornamenti

da | 15 Ott 2020 | aiuto al Suicidio, fine vita, rassegna stampa

Fine vita aggiornamenti

Fine vita aggiornamenti

Le recenti sentenze della Corte di Assise di Milano (caso DJ Fabo) e di Massa (caso Trentini), ma soprattutto la sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale sono l'espressione di importanti pronunciamenti sul tema del fine vita e del suicidio assistito. La questione può considerarsi conclusa? Molto probabilmente no. Esiste infatti una legittima aspettativa di un pronunciamento da parte del Parlamento invocato (nell'autunno del 2018) dalla Corte Costituzionale. Nel seguito riportiamo alcuni interventi apparsi sulla stampa italiana a partire dai primi mesi del 2020 in poi.


Suicidio assistito, l'attrice Sibilla Barbieri muore in Svizzera

6 novembre 2023 - ANSA
La regista e attrice Sibilla Barbieri, malata oncologica terminale, è morta in Svizzera dove era arrivata per potersi sottoporre al suicidio assistito. Lo rende noto l'associazione Coscioni. La donna, che era anche consigliera dell'associazione, aveva deciso di intraprendere il viaggio all'estero in seguito al diniego della Asl romana cui apparteneva di usufruire dell'aiuto medico alla morte volontaria. A metà settembre, ricorda l'associazione Coscioni, la struttura sanitaria aveva comunicato la propria decisione, spiegando che la donna non possedeva i quattro requisiti previsti dalla .... (continua a leggere)

Sibilla Barbieri suicidio assistito in Svizzera per 10 mila euro. Foto e  video | Oggi


Da Bologna potrebbe arrivare un precedente importante per il diritto alla libertà di scelta

22 febbraio 2023 - HuffPost - Filomena Gallo
Fine vita aggiornamentiDopo l’autodenuncia di Marco Cappato, Felicetta Maltese e Virginia Fiume per aver aiutato Paola a morire, il procuratore Giuseppe Amato, ha chiesto l’archiviazione del procedimento, ai sensi dell’articolo 408 del codice di procedura penale, per il fascicolo aperto per i reati di cui agli articoli 110, 580 del codice penale. Paola ha scelto dunque la morte assistita, ma è stata costretta a recarsi all’estero perché non poteva accedere “all’aiuto al suicidio” in Italia non essendo in possesso di uno dei requisiti previsti dalla sentenza della Consulta 242/2019 relativa al caso Cappato-Antoniani, ovvero non era “tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale”. Paola era una donna malata ma anche consapevole delle conseguenze per chi l’avrebbe aiutata nel suo intento. Così per non mettere a rischio la sua famiglia ha chiesto a Marco Cappato di aiutarla a raggiungere la struttura svizzera. (continua a leggere)


Suicidio assistito, la Procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione per le due attiviste che hanno accompagnato una donna in Svizzera

14 febbraio 2023 - Il Fatto Quotidiano
La Procura di Bologna ha chiesto l’archiviazioneper l’autodenuncia delle attiviste dell’associazione Coscioni dopo che hanno accompagnato in Svizzera una donna di 89 anni per il suicidio assistito. Il fascicolo era stato aperto solo cinque giorni fa e la richiesta è arrivata il 13 febbario, appena cinque giorni dopo. Come riferito dall’agenzia Ansa, il procuratore Giuseppe Amato si è basato sulla sentenza della Corte costituzionale del 2019 sul caso di Fabiano Antoniani, Dj Fabo. E ha ritenuto, rifacendosi anche ad altri precedenti simili, di dare una interpretazione più ampia al concetto di “trattamento di sostegno vitale” previsto dalla Consulta, estendendolo “a situazioni ulteriori rispetto al collegamento della persona con un macchinario che ne assicuri la persistenza delle funzioni vitali”. Nel caso specifico: il trattamento farmacologico per la donna 89enne che era malata di Parkinson. (continua a leggere)


Paola prima del suicidio assistito in Svizzera. "Non sono autonoma in nulla, tranne che nel pensiero"

9 febbraio 2023 - HuffPost
"Non sono autonoma in nulla, tranne che nel pensiero". Sono le parole di Paola R. la donna di 89 anni, malata di Parkinson in forma gravissima, deceduta ieri in una clinica Svizzera, dove ha potuto ottenere il suicidio assistito. Ad accompagnarla, con un'azione di disobbedienza civile, sono state Felicetta Maltese e Virginia Fiume, due attiviste della campagna Eutanasia Legale, lanciata dall'Associazione Luca Coscioni, che rischiano ora da 5 a 12 anni di carcere. Paola ha ottenuto in Svizzera ciò a cui avrebbe voluto poter accedere nella sua casa a Bologna: l'aiuto medico a terminare una sofferenza divenuta insopportabile a causa di una malattia irreversibile. "La decisione - spiegava Paola in una lettera - è maturata nel tempo. Dal 2012 un inizio di malessere, diagnosticato nel 2015. Un graduale e lento decorso verso la totale immobilità. Ora sono vigile in un corpo diventato gabbia senza spazio né speranza. Anzi stringe, ora dopo ora, inesorabile la morsa. La diagnosi è un parkinsonismo irreversibile e feroce arrivata ad uno stadio che non mi consente più di vivere". (continua a leggere)


Massimiliano muore con suicidio assistito in Svizzera

8 dicembre 2022 - HuffPost
Aveva chiesto di poter morire in Italia. malato da sei anni di sclerosi multipla, è stato accompagnato dall'Associazione Luca Coscioni. Suicidio assistito in una clinica in Svizzera per Massimiliano, il 44enne toscano, da 6 anni malato da sclerosi multipla, che lunedì aveva lanciato un appello per "essere aiutato a morire a casa mia", in Italia. Ne dà notizia l'associazione Luca Coscioni a cui l'uomo, non più autonomo, si era rivolto. Massimiliano, spiega l'associazione, è stato accompagnato nel paese elvetico "da Felicetta Maltese, 71 anni, iscritta all'associazione Luca Coscioni e attivista della campagna Eutanasia Legale e da Chiara Lalli, giornalista e bioeticista": domani entrambe andranno ad autodenunciarsi ai carabinieri di Firenze. Nel suo ultimo video, Massimiliano aveva chiesto di morire in Italia: "Sono quasi completamente paraliz... (continua a leggere)


Morto in Svizzera malato accompagnato da Cappato

25 novembre 2022 - Ansa
Il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni domani andrà a denunciarsi con l'obiettivo di rimarcare 'l'inerzia del Parlamento' e così sollecitarlo ad agire dopo l'intervento della Consulta nel 2019. E' morto, con il suicidio assistito, l'uomo di 82 anni che accompagnato da Marco Cappato aveva deciso di morire in una clinica svizzera. A dare la notizia la figlia dell'82enne in un video. L'esponente radicale domani andrà a denunciarsi con l'obiettivo di rimarcare 'l'inerzia del Parlamento' e così sollecitarlo ad agire dopo l'intervento della Consulta nel 2019. Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, si trovava in Svizzera per dare seguito alla "richiesta di aiuto" ricevuta da un uomo affetto da Parkinsonismo atipico, che aveva chiesto di essere accompagnato ... (continua a leggere)

fine vita aggiornamenti: articoli 2021

Mario Riccio: "Nel ddl sul suicidio assistito troppi paletti, avanti col referendum"

9 dicembre 2021 - HuffPost - Federica Olivo

Intervista al medico che aiutò Welby a morire: "Così si esclude più della metà di chi vorrebbe accedervi". Quando, nel 2006, aiutò, da medico, Piergiorgio Welby a morire, c’erano politici che invocavano il suo arresto, che lo chiamavano assassino, che si auguravano che la magistratura intervenisse immediatamente. Lui aveva una figlia piccola, alla quale doveva spiegare perché dicessero questo del suo papà. Perché ci fossero, per giorni, i giornalisti sotto casa sua. Ma mentre pezzi di istituzioni alzavano barricate contro una legge sul testamento biologico, che poi sarebbe undici anni dopo, e sull’eutanasia, che ancora non è arrivata, Mario Riccio sentiva, se ne accorgeva, che c’era una grossa fetta di opinione pubblica che aveva capito. Che non riteneva che lui, medico anestesista che aveva sedato Welby e poi staccato il respiratore - rispettando pienamente quello che (continua a leggere)


Suicidio assistito: le Commissioni approvano il ddl, il 13 dicembre va in Aula

10 dicembre 2021 - Ansa . La redazione

Sì all'obiezione di coscienza per i sanitari. Sanatoria per i casi precedenti. "Le Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno approvato il ddl sul suicidio assistito, di attuazione della sentenza della Corte costituzionale del novembre 2019. "Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l'assistenza alla morte volontaria medicalmente assistita disciplinate dalla presente legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione". Lo prevede un emendamento al ddl sui suicidio assistito approvato a larga maggioranza dalle Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera. (continua a leggere)


Fine vita, sì all’obiezione di coscienza nel testo all’esame della Camera

24 novembre 2021 - Il Sole 24Ore 

Dopo due anni di ostruzionismo del centrodestra, i relatori alla legge alla Camera sul suicidio assistito aprono ad una delle principali richieste di Lega, Fi e Fdi, cioè la possibilità per il personale sanitario di fare obiezione di coscienza, nel tentativo di fare uscire dalle secche la legge, sollecitata dalla Corte costituzionale sin dal 2019 con la sentenza sul caso Dj Fabo-Cappato. Ma l’apertura dei relatori potrebbe non bastare al centrodestra, che chiede un paio di modifiche, che tuttavia sembrerebbero in antitesi alla sentenza della Corte Costituzionale, da cui si sono mossi i relatori, Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5s). L’approdo in Aula previsto la prossima settimana, appare dunque, ancora impervio. (continua a leggere)


Suicidio assistito, primo sì del Comitato etico in Italia

24 novembre 2021 - Il Sole 24Ore - Patrizia Maciocchi

Il pool di specialisti verifica le condizioni, poste dalla Consulta per porre fine alla vita, nel caso di un paziente di 43 anni, immobilizzato da 10. L’ultima parola spetta ora al Tribunale di Ancona. Mentre l’approvazione del disegno di legge che dovrebbe regolare il suicidio assistito viene allontanata con un rinvio dopo l’altro, in Italia arriva il primo sì del Comitato etico per l’accesso legale al suicidio assistito. Anche se l’ultima parola spetterà al Tribuale di Ancona, che ha chiesto, attraverso l’Azienda sanitaria regionale, il parere del Comitato. La condizione di Mario, nome di fantasia, rispetta le condizioni fissate dalla Corte costituzionale (sentenza 242/2019), per accedere alla morte “medicalmente assistita”: il paziente, 43 anni, marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni, in seguito ad un ...  (continua a leggere)


Quella di Mario, che ora potrà morire, però è tutt’altro che una storia di successo

24 novembre 2021 - Huff Post - Filomena Gallo

Ma la storia di qualcuno che è riuscito a raggiungere il suo obiettivo dopo molto, troppo, tempo e dopo molte, troppe, azioni legali. La mobilitazione referendaria di questa estate non ci ha distratto da quella nei tribunali: molte sono state le persone che si sono rivolte all’Associazione Luca Coscioni per assistenze mediche o legali con richieste che dovevano fare i conti con ritardi legislativi e culturali che infliggono pene e sofferenze inutili a chi ha ricevuto prognosi infauste e alle loro famiglie. (continua a leggere)


La proposta di legge sul suicidio assistito verso l'Aula: i tanti nodi su cui manca l'accordo

4 novembre 2021 - Huff Post - Federica Olivo

Fico da Washington invita a velocizzare. Il testo alla Camera il 22 novembre. Bazoli: "Trovare sintesi". Trizzino: "Partiti da decisione Consulta". A che punto è la notte sulla legge sul suicidio assistito? Dopo tre anni dal giorno in cui la corte Costituzionale aveva chiesto al Parlamento di dotare questo Paese di una legge sul fine vita, e dopo due anni dal momento in cui - a causa dell’inerzia delle camere - era intervenuta per dichiarare incostituzionalità l’articolo che la rendeva, in ogni caso, impossibile, la proposta di legge si avvia ad andare in Aula alla Camera. Certo, i nodi da ... (continua a leggere)


Eutanasia, ecco il nodo gordiano che nemmeno il colpo di spada del referendum può sciogliere

12 ottobre 2021 - Il Fatto Quotidiano - Francesco Carraro

Fine vita aggiornamentiIl referendum sulla parziale abolizione dell’articolo 579 del codice penale (omicidio del consenziente) tocca una materia, come usa dire, di “confine”; il confine, in assoluto, più misterioso e necessariamente inviolato: quello tra la vita e la morte. Il referendum è propagandato come un quesito “di libertà”: sulla libertà, appunto, di decidere quando morire. Si tratterebbe, insomma, di una scorciatoia per sdoganare, alla buon’ora, anche in Italia la cosiddetta “eutanasia”. Se vincessero i sì, l’articolo 579 c.p. non punirebbe più l’omicidio di una persona: a) maggiore di età; b) capace di intendere e di volere; c) che abbia espresso un valido e non condizionato consenso ad essere “estinto”. Pochi si soffermano sul fatto che la norma da abrogare è una norma penale e ancor meno rimarcano la gravità del “castigo” previsto per chi, oggi, abbia a macchiarsi di quel delitto: la reclusione da sei a quindici anni. Stiamo parlando, in altri termini, di un reato ritenuto dal legislatore degli anni Trenta meritevole di una sanzione durissima. E ciò in quanto reputato – evidentemente e preliminarmente – oltremodo grave sul piano della coscienza sociale. (continua a leggere)


Trentenne in stato vegetativo dopo intervento, il Comitato etico: "Si può staccare la spina"

7 ottobre 2021 - TgCom24

Ora spetta al giudice tutelare decidere lo stop all'accanimento terapeutico. La mamma: "Non vedo l'ora che questa storia si chiuda e che mia figlia possa trovare la pace che voleva e che merita". "Si può staccare la spina. Nelle condizioni in cui versa, il nostro parere è quello di non proseguire con l'accanimento terapeutico". Si è espresso così il nuovo comitato etico dell'Ulss Dolomiti di Belluno al cospetto del giudice tutelare, su richiesta della famiglia di Samantha D'Incà, la 30enne feltrina in stato vegetativo da un anno dopo un intervento per una caduta. Nella prossima udienza si deciderà se autorizzare o meno l'amministratore di sostegno della giovane all'interruzione dei trattamenti terapeutici che la tengono in vita. Intanto, la madre attende fiduciosa. "Non vedo l'ora che questa storia si chiuda e che mia figlia possa trovare la pace che voleva e che merita", commenta a Il Gazzettino. (continua a leggere)


Eutanasia, oltre 15 anni di ingiustificabile silenzio del Parlamento italiano

22 settembre 2021 - Huff Post - Filomena Gallo Avvocato, coordinatrice e difensore nel collegio difensivo di Welby e Cappato e Segretario Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni

Fine vita aggiornamentiEra il 22 settembre 2006 quando Piergiorgio Welby scrisse una lettera aperta al presidente Giorgio Napolitano per chiedere l’eutanasia. “Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso – morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita – è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio… è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti”.  Il 13 settembre del 2013, con l’Associazione Luca Coscioni e altre organizzazioni, abbiamo depositato alla Camera dei Deputati una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, che aveva raggiunto le adesioni di circa settantamila cittadini. Il Parlamento non ne ha mai discusso. Nel 2014, insieme a persone malate, medici, infermieri, cittadini e personalità abbiamo lanciato un video appello “Parlamento fatti vivo” per sollecitare una risposta. Il Parlamento non è riuscito a riunirsi e a discuterne nemmeno per un minuto. (continua a leggere)


Referendum eutanasia, Cappato: "Superate 800mila firme"

1 settembre 2021 - AdnKronos

Fine vita aggiornamentiLa raccolta continua, abbiamo superato le 800 mila firme, ma andiamo avanti, prima di tutto, per dare la possibilità a chi lo vuole fare di firmare. A chi, come Mario Adinolfi del Popolo della famiglia, sostiene che il quesito è inammissibile e che comunque servirà una legge, Cappato risponde: "Persino Avvenire oggi ammette che è ammissibile. La Costituzione è chiara, e lo confermano giuristi come Ainis, Buggiotto e Zagrebelski. Dopodiché, naturalmente, il referendum è solo abrogativo. E' chiaro che sarà necessaria una legge. Nessun quesito può definire il risultato dell'abrogazione. Sarebbe più utile accettare di discutere nel merito piuttosto che nascondersi dietro a questioni da azzecca garbugli (continua a leggere)

vedi anche Referendum On LineFine vita aggiornamenti


Referendum eutanasia supera 750mila firme, sottoscrivono Guccini e Pif

25 agosto 2021 - HuffPost

Fine vita aggiornamentiSono più di 750.000 le persone che ad oggi hanno firmato il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia. Oltre 500.000 firme sono state raccolte ai tavoli mentre quelle digitali hanno superato le 250.000. A questi numeri si aggiunge un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni, nei consolati e negli studi degli avvocati e da alcuni gruppi che si sono aggiunti alla mobilitazione nelle scorse settimane.. Tra le ultime firme raccolte, anche quelle di Roberto Saviano, Pif e Francesco Guccini. “Ho firmato perché oggi, senza una legge che la regolamenti - afferma Saviano- l’eutanasia non è un diritto accessibile a tutti. Ho firmato perché sia libero di scegliere anche chi non può permettersi di raggiungere paesi dove l’eutanasia è legale. Firmare per promuovere questo referendum, comunque la si pensi, è un atto di rispetto per la vita e per il prossimo”. (continua a leggere)

n.d.r. solo qualche giorno la raccolta di firme on line era di 70.000 e si prevedeva di raggiungere l'obiettivo di 750.000 entro la fine del mese di settembre


Sul fine vita tutti devono essere uguali, ecco perché il referendum

19 agosto 2021 - HuffPost - Federica Fantozzi intervista Filomena Gallo

Fine vita aggiornamentiFilomena Gallo, Associazione Luca Coscioni: “Bisogna andare oltre la sentenza della Consulta sul caso di Dj Fabo". “Bisogna andare oltre la sentenza della Consulta sul caso di Dj Fabo per rimuovere le discriminazioni che restano e garantire l’eguaglianza di tutti i cittadini sul fine vita. Un referendum non è una passeggiata e noi ci siamo consultati con giuristi ed esperti”. Filomena Gallo, avvocato e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni spiega perché il loro quesito – su cui hanno superato le 500mila firme - punta a modificare il regime penale dell’eutanasia e non quello del suicidio assistito, oggetto invece di una proposta di legge all’esame del Parlamento: “Non ci sono rischi di depenalizzare tutti i casi di omicidio del consenziente, chi ci accusa ha torto”. Avvocato, il mondo cattolico è in allarme, il Vaticano parla addirittura di “eugenetica”. Perché raccogliere le firme per modificare l’articolo 579 del codice penale sull’eutanasia anziché rimanere nell’ambito del suicidio assistito, come ha fatto la Corte Costituzionale? C’era proprio bisogno di farlo? (continua a leggere)


Eutanasia, la Cei alza le barricate: “É la vittoria di una concezione nichilista della vita”

18 agosto 2021 - La Stampa

GUALTIERO BASSETTI È IL NUOVO PRESIDENTE CEI. IL RICORDO DI UN SEMINARISTA  – Diocesi PistoiaLa presidenza della Conferenza episcopale italiana: «Grave inquietudine per la raccolta di firme per il referendum che mira a depenalizzare l'omicidio del consenziente». La Cei torna ad alzare le barricate sulla questione del Fine Vita dopo il grande successo della raccolta firme promossa dall’Associazione Luca Coscioni che si batte per il referendum per la legalizzazione dell'eutanasia. «Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l'angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita. Scegliere la morte è la sconfitta dell'umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. Non vi è espressione di compassione nell'aiutare a morire, ma il Magistero della Chiesa ricorda che, quando si avvicina il termine dell'esistenza terrena, la dignità della persona umana si precisa come diritto a morire nella maggiore serenità possibile e con la dignità umana e cristiana che le è dovuta». (continua a leggere)


Obiettivo raggiunto: superate le 500mila firme

16 agosto 2021 - Associazione Luca Coscioni

Siamo felici di poter comunicare che ad oggi sono più di 500.000 le persone che hanno firmato il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia, stando alle cifre comunicate al Comitato promotore da parte dei gruppi di raccolta firme ai tavoli (430.000 firme), alle quali si aggiungono oltre 70.000 firme raccolte online e un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni. Nell’esprimere profonda gratitudine per le migliaia di volontarie e volontari che stanno dedicando parte delle proprie vacanze a fornire il servizio pubblico dell’esercizio del diritto al referendum, vogliamo sottolineare che la raccolta firme naturalmente prosegue con ancora maggiore forza, con l’obiettivo di raccogliere almeno 750.000 firme entro il 30 settembre in modo da mettere in sicurezza il risultato da ogni possibilità di errori nella raccolta, ritardi della Pubblica amministrazione e difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli. Ad oggi, le firme fisicamente già rientrate al Comitato sono 99.000 delle quali 48.000 già certificate e pronte per la consegna.  (continua a leggere)


Via alla firma digitale per i referendum. In tre ore 18 mila adesioni al quesito sull'eutanasia

12 agosto 2021 – La Repubblica - Giovanna Casadio 

Da oggi il nuovo strumento per iniziative referendarie e leggi di iniziativa popolare. Addio banchetti, basta uno Spid. L'associazione Luca Coscioni fa da apripista, ma da gennaio il ministro Colao si è impegnato a far entrare in funzione una piattaforma pubblica. Banchetti, moduli, autenticatori e burocrazia stanno per essere archiviati. Da oggi sarà possibile la firma digitale per i referendum e le leggi di iniziativa popolare. “Un traguardo storico”: lo definiscono i promotori, con l’Associazione Luca Coscioni in testa. “Un meccanismo facile”: basta possedere Spid o carta d’identità elettronica e andare sulla piattaforma https://raccoltafirme.cloud/app/ e si potrà intanto firmare il referendum per l’eutanasia legale, banco di prova delle firme digitali. In meno di tre ore oggi ne sono state raccolte oltre 18mila. All’origine della rivoluzione c’è l’ostinazione di Marco Gentili, co-presidente dell’Associazione Coscioni, attivista politico e malato di Sla. E’ stato l’incontro tra lui e il ministro per la Transizione digitale, Vittorio Colao ad … (continua a leggere)


Motivazione della sentenza Trentini

Cappato assolto nel nome del "diritto a morire prima di affrontare l'agonia"
Manuela D'Alessandro

Fine vita aggiornamentiLo scrivono i giudici nelle motivazioni alla sentenza con cui hanno assolto Marco Cappato e Mina Welby imputati per i reati di istigazione e aiuto al suicidio per l’assistenza fornita a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla cronica progressiva, a recarsi in Svizzera per porre fine alla sua vita. “Il diritto di rinunciare a vivere ancor prima di affrontare la brutale agonia che la sua gravissima malattia gli avrebbe imposto”. E’ in nome di questo diritto che la Corte d’Appello di Genova ha ribadito l’assoluzione in primo grado di Mina WelbyMarco Cappato, imputati per i reati di istigazione e aiuto al suicidio per l’assistenza fornita a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla cronica progressiva, a recarsi in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito. (continua a leggere)


Cassazione: presentato il quesito referendario per legalizzare l’eutanasia

Raccolta delle firme nei mesi di luglio, agosto e settembre
 N.Co.

Fine vita aggiornamentiÉ stato depositato questa mattina in Corte di Cassazione, promosso dall'associazione Luca Coscioni, il quesito referendario per la legalizzazione dell'eutanasia. Il quesito chiede la parziale abrogazione dell'articolo 579 del codice penale (”omicidio del consenziente”) e prevede che siano invece mantenute le aggravanti nel caso in cui siano coinvolte persone fragili. A sostegno dell'iniziativa, tra gli altri, ci sono Mina Welby, i genitori e la sorella di Luca Coscioni, e Valeria Imbrogno, compagna del Dj Fabo, oltre ai radicali e una rappresentanza trasversale di esponenti politici. «Chiediamo l'abrogazione dell'articolo 579 del Codice penale», ha detto Filomena Gallo, leader dell'Associazione Luca Coscioni, fuori dalla Cassazione. «Sono passati 15 anni e non si è fatto nulla nonostante una proposta di legge di iniziativa popolare che giace in Parlamento dal 2013. I malati - ha detto la Gallo - chiedono di veder affermata la priorità libertà, non c'è più tempo. Oggi interveniamo con questo deposito per la legalizzazione dell'eutanasia». (continua a leggere)

Referendum eutanasia legale: raggiunte oltre 100mila firme. Cappato: “Obiettivo vicino nonostante ostacoli”
14 luglio 2021 - TPI - Redazione

Straordinaria risposta alla mobilitazione dei Referendum Days 9 iniziati il 12 luglio: Valle d’Aosta, Piemonte, Umbria, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige sono le prime 5 regioni per firme raccolte per abitante. 9.360 volontari, 1802 autenticatori, di cui 1097  avvocati da oltre 2000 comuni in tutta Italia. Lo dichiara l’Associazione Luca Coscioni. Cappato: “Ci sono le condizioni per raggiungere l’obiettivo, nonostante ostacoli e boicottaggi” (continua a leggere)


Fine vita, le sentenze della Corte costituzionale non arrivano ad Ancona

...Mario (nome di fantasia) ha 43 anni, dieci anni fa ha avuto un incidente che gli provocato la frattura della colonna vertebrale con la conseguente lesione del midollo spinale, rendendolo tetraplegico, immobilizzato a letto, in maniera irreversibile. Ha provato tutte le strade possibili per recuperare anche solo una piccola parte della sua salute ma nulla è servito. Dopo anni di sofferenze e dolori quotidiani, senza fine, Mario è arrivato a maturare una scelta: quella di voler smettere di soffrire, di “andarsene con dignità”, secondo il suo sentire personale, piuttosto che continuare a vivere una vita che, dice, “non gli appartiene più” ed è ridotta a “pura sopravvivenza”. Così, venuto a conoscenza della cosiddetta sentenza Cappato, decide di scrivere alla sua Asl di riferimento, nelle Marche, per ottenere quanto previsto dalla Consulta ed evitare di doversi recare in Svizzera ... Alla richiesta di Mario, però, la Asl risponde con un diniego, senza nemmeno attivare le procedure indicate dalla Corte costituzionale ... (continua a leggere)
 

Tribunale non esclude un suicidio assistito, è la prima volta in Italia

16 giugno 2021 - HuffPost

L’azienda sanitaria deve verificare le condizioni di un paziente per l’accesso al suicidio assistito. E deve farlo in attuazione, per la prima volta, della Corte costituzionale sul caso Cappato/Dj Fabo. La decisione, che ha una portata storica, è stata presa dal Tribunale Civile di Ancona. Questa storia inizia dieci mesi fa quando un uomo di 43 anni, tetraplegico da dieci per un incidente e in condizioni irreversibili, aveva fatto istanza per accedere al suicidio assistito. Dopo un primo diniego, ieri sera è arrivata l’apertura. Non è un via libera, ma si garantisce all’uomo il diritto alla valutazione delle sue condizioni in vista di un eventuale suicidio assistito. proposto da un 43enne marchigiano tetraplegico, immobilizzato da dieci anni per un incidente stradale e in condizioni irreversibili. L’azienda sanitaria dovrà ora valutare e il “reclamante sia persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili”; “se lo stesso sia pienamente capace di prendere decisioni libere e ... (continua a leggere)

fine vita aggiornamenti: articoli 2020


L'Olanda estende il suicidio assistito ai minori di 12 anni

14 ottobre 2020 - Huff Post  Andrea Ridolfi

Che la sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale italiana avesse enormi ripercussioni sulla problematica del fine vita e del suicidio assistito era affermazione sostanzialmente pacifica in dottrina. Che questa affermazione stia diventando indubitabile emerge chiaramente dopo la decisione del c.d. caso Trentini. Con una sentenza assai corposa sul piano delle motivazioni (quasi 50 pagine), la Corte di Assise di Massa ha infatti assolto Marco Cappato e Wihelmine Schett (nota anche come Mina Welby) dai reati di cui agli artt. 110 e 580 cod. pen. Ai due era stato contestato il fatto di avere rafforzato ed agevolato il proposito di suicidarsi di Davide Trentini, affetto dal 1993 da sclerosi multipla a decorso cronico progressivo, e ... (continua a leggere)


Come la consulta sta rivoluzionando il fine vita

14 ottobre 2020-  HuffPost - di Andrea Ridolfi 

Che la sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale italiana avesse enormi ripercussioni sulla problematica del fine vita e del suicidio assistito era affermazione sostanzialmente pacifica in dottrina. Che questa affermazione stia diventando indubitabile emerge chiaramente dopo la decisione del c.d. caso Trentini. Con una sentenza assai corposa sul piano delle motivazioni (quasi 50 pagine), la Corte di Assise di Massa ha infatti assolto Marco Cappato e Wihelmine Schett (nota anche come Mina Welby) dai reati di cui agli artt. 110 e 580 cod. pen. Ai due era stato contestato il fatto di avere rafforzato ed agevolato il proposito di suicidarsi di Davide Trentini, affetto dal 1993 da sclerosi multipla a decorso cronico progressivo, e ... (continua a leggere)


Chiede il suicidio assistito, la Asl dice no

12 ottobre 2020 - HuffPost 

Cappato: "Non rispettano Consulta, intervenga il ministro". Il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni: "Se queste persone non troveranno risposte a cui hanno diritto, le aiuteremo ad andare in Svizzera". Un uomo di 42 anni, paralizzato da 10 e dipendente completamente dall’assistenza che riceve, ha visto rifiutarsi la richiesta di suicidio assistito presentata alla Asl. Per l’associazione Luca Coscioni, l’azienda sanitaria, con il diniego, non ha rispettato una provvedimento della Consulta: “Ci sono Asl che calpestano una sentenza della Corte Costituzionale. (continua a leggere)


Riparte in Parlamento l’iter sul suicidio assistito a un anno dalla sentenza Cappato

 25 settembre 2020 - Il Fatto Quotidiano

"L'Ufficio di presidenza delle commissioni Giustizia e Affari sociali ha stabilito che la prossima settimana inizieranno le audizioni di esperti in relazione al contenuto della sentenza dello scorso settembre della Corte costituzionale sul suicidio assistito". Ad annunciarlo è il presidente della Commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni, facendo riferimento al “caso Cappato”, per cui la Corte Costituzionale si era pronunciata nel ritenere “non punibile, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio“.”Ogni gruppo – riferisce Perantoni – ha proposto un nominativo, di sicuro abbiamo già concordato le audizioni del Comitato nazionale per la bioetica, della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi), con i quali gli uffici .... (continua a leggere su Il Fatto Quotidiano)


Il tribunale di Massa assolve Mina Welby e Marco Cappato

il 27 luglio 2020, la Corte d'Assise di Massa ha assolto Mina Welby e Marco Cappato dall’accusa di aiuto al suicidio per la morte di Davide Trentini. di seguito gli autorevoli commenti che la sentenza ha suscitato

La sentenza della Corte di assise di Massa, sul caso Trentini, è stata accolta da molti con soddisfazione ma anche con qualche (forte) perplessità espressa da autorevoli costituzionalisti. Riportiamo, a questo proposito, le due interviste che Federica Fantozzi, dell'Huffington Post, ha condotto nei confronti di Michele Ainis e di Giovanni Maria Flick il 28 luglio 2020. 

Fine vita aggiornamenti Michele Ainisla sentenza su Welby e Cappato è "un fallimento della politica ma anche del diritto, è necessaria una legge sul diritto al suicidio assistito che stabilisca un confine certo tra lecito e illecito. Se il Parlamento da solo non ce la fa, intervenga il Governo...  (continua a leggere)

 

Fine vita aggiornamenti Giovanni Maria Flick: il presidente emerito della Corte Costituzionale sulla sentenza d'assoluzione per Welby e Cappato in materia di suicidio assistito: sul fine vita si sta prendendo una china pericolosa .... sono perplesso per la decisione della Corte d'Assise, serve un intervento del Parlamento .... (continua a leggere)

e ancora sull'Huffington Post del 30 luglio

Fine vita aggiornamentiil filosofo Paolo Flores d’Arcaisuna sentenza esemplare sul fine vita, speriamo che faccia epoca
(continua a leggere)

 


Fine vita, l’Ordine dei medici aggiorna le regole: “Non punibile medico che agevola suicidio assistito quando è legale”

6 febbraio 2020 - Il Fatto Quotidiano 

L’Ordine ha stabilito che “non sarà punibile dal punto di vista disciplinare, dopo attenta valutazione del singolo caso, il medico che liberamente sceglie di agevolare il suicidio, ove ricorrano le condizioni poste dalla Consulta”. È stato così integrato con indirizzi applicativi l’articolo 17 del codice deontologico che prevede che il medico, anche su richiesta del paziente, non deve attuare né favorire atti finalizzati a provocarne la morte. (continua a leggere)


La Stampa - 06/02/2020 
Suicidio assistito, l’ordine dei medici cambia rotta: “Nessuna sanzione disciplinare”

Il medico che aiuta a morire un paziente che sceglie liberamente il suicidio assistito non è più punibile dal punto di vista deontologico dall'Ordine dei medici. Lo ha stabilito la FNOMCEO (Federazione degli Ordini dei medici) che ha aggiornato il codice deontologico dopo la sentenza della Consulta su Dj Fabo. «La libera scelta del medico di agevolare, sulla base del principio di autodeterminazione dell'individuo, il proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi da parte di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, che sia pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, va sempre valutata caso per caso e comporta, qualora sussistano tutti gli elementi sopra indicati, la non punibilità del medico da un punto di vista disciplinare». (continua a leggere)

 

 

Fine vita aggiornamenti

alcuni video interessanti

Eutanasia Trentini, assolti Welby e Cappato: sentenza che fa discutere

Caso Trentini, Marco Cappato e Mina Welby assolti a Massa

Welby e Cappato assolti
per morte Trentini