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Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026

da | 2 Lug 2023 | Next Generation EU, PNRR, recovery fund

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026
Questo articolo affronta il tema della attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026, il periodo concordato con la Commissione Europea, guidata ad oggi da Ursula Von der Leyen, che prevede l'erogazione di 191,5 miliardi da erogare in 10 rate a fronte del raggiungimento di più di 500 obbiettivi. Samo oramai al terzo governo italiano che si accinge a gestire lil PNRR e, dopo una sorta di luna di miele che ha caratterizzato i primi 18 mesi del Recovery Plan,  siamo ormai entrati in quella fase che si è rivelate sempre critica per il nostro paese; la realizzazione dei tanti progetti che caratterizzo il piano; a questo si aggiunge il fatto che nel 2024 si terranno le elezioni europee e che non è dato, al momento, conoscere come la composizione della futura Commissione nè chi la presiderà.

Come è noto all'atto dell'approvazione del piano, al nostro paese sono stati erogati, nell'agosto del 2021, 24,9 miliardi, che corrispondo al 13% dell'ammontare totale. Ogni volta che viene rogata una rata (ogni semestre, se tutto va per il verso giusto) viene trattenuta una quota del 13% circa a titolo di restituzione, parziale, della somma anticipata.

La tabella sottostante mostra le cifre che contraddistinguone le 10 rate, per ognuna di esse compare la data teroica, l'importo in miliadi della rata al netto della trattenuta, lo stato dell'erogazione e il numero degli obbiettivi che si devono raggiungere.

 

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026

La governance del Piano

La governance del PNRR italiano è in capo alle Amministrazioni competenti e alle strutture del MEF che si avvalgono di personale interno degli uffici. McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l’Amministrazione nell’ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del PNRR. Gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia.

L’Amministrazione si avvale di supporto esterno nei casi in cui siano necessarie competenze tecniche specialistiche, o quando il carico di lavoro è anomalo e i tempi di chiusura sono ristretti, come nel caso del PNRR. In particolare, l’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali “Next Generation” già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano.

La governance del piano si articola in strumenti e procedure nelle 3 diverse fasi: attuazione, monitoraggio e controllo


Il premier Mario Draghi ha scelto Chiara Goretti per l’incarico di coordinatrice della segreteria tecnica del PNRR. L'organismo, istituto alla Presidenza del Consiglio, è il punto di raccordo tra la cabina di regia a Palazzo Chigi e il Tavolo permanente di consultazione con parti sociale e autonomie. (26 agosto 2021). Assieme al comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici (28 membri più il presidente); alla commissione speciale per la valutazione di impatto ambientale dei progetti del PNRRe del Piano nazionale integrato energia e clima (40 membri); e alla sovrintendenza unica, si tratta di una delle quattro strutture speciali per dare velocità all'attuazione del Recovery italiano.

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026 Chiara Goretti è membro del Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio e consigliere parlamentare del Senato della Repubblica, attualmente fuori ruolo. Laureata in Economia, nel 1991 ha vinto il primo concorso per economisti bandito dalle amministrazioni parlamentari. Nel corso dell'attività lavorativa presso il Senato, è stata responsabile del progetto speciale per la costituzione dell'Unità tecnica per il monitoraggio della finanza pubblica. Dal 2002 al 2004 ha approfondito, presso l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Directorate for Public Governance, i temi dell'analisi comparata nelle procedure di bilancio. Dal giugno 2013 ad aprile 2014 è stata consigliere economico del Ministro dell'Economia e delle Finanze.


Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026La Governace del PNRR corrisponde inevitabilmente ad una organizzazione e complessa. Il nuovo governo Meloni ha di fatto attriubito un ruolo importante in questo processo a Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNNR Fitto si trova a gestire un piccolo impero: le deleghe per il sud, le politiche di coesione e gli Affari europei. Il Pnrr è il pezzo più pregiato di ministro senza portafogli con uno strapotere più unico che raro. Tutto questo a fronte di una politica non certo contrassegnata da fulgide vittorie: dalle regionali in Puglia del 2005 a quelle del 2020 ...

 

Pagamento delle rate

Il Pnrr italiano prevede il completamento di scadenze alla fine di ogni trimestre fino al 2026. Ma le istituzioni europee effettuano una verifica sullo stato di avanzamento dei lavori solo 2 volte all’anno. Dall’esito positivo delle verifiche dipende l’erogazione delle rate successive. Per questo è fondamentale per gli stati membri non ritardare l’invio di tutta la documentazione necessaria. Altrimenti il rischio è quello di non riuscire a richiedere una parte dei fondi.

La commissione infatti può decidere di bloccare l’erogazione delle risorse nel caso di gravi ritardi o inadempienze. Ma anche senza arrivare a questo scenario estremo, se uno stato non rispetta le scadenze previste non potrà presentare in tempo le richieste di finanziamento. Di conseguenza, soprattutto nel lungo periodo, il rischio è quello di non riuscire ad accedere alle risorse anche se queste sono già state assegnate.

Civitas nel prosieguo si limiterà a tenere monitorate le scadenze di pagamento e quanto appare di significativo sulla stampa on line, mentre per tutti gli approfondimenti rimandiamo ai siti specializzati.


La terza rata (31/12/2022)

Dopo il via libera alla terza rata del Pnrr dell’Italia, la Commissione europea ha ora inviato al Comitato economico e finanziario del Consiglio Ue la sua valutazione preliminare positiva dei traguardi e degli obiettivi «raggiunti in modo soddisfacente dall’Italia», chiedendone il parere. L’opinione del Comitato dovrà quindi essere emessa entro un massimo di quattro settimane. Seguirà l’adozione della decisione finale della Commissione sull’erogazione del pagamento da 18,5 miliardi di euro, che potrà quindi avere luogo. Lo rende noto lo stesso esecutivo Ue. Liquidata il 9 0ttobre 2023

20 luglio 2023
Pagamento parziale della terza rata. Ma solo per la parte relativa ai posti letto per gli studenti. Cinquecento milioni da trasferire sulle tranche successive. Preferibilmente la quinta. La Commissione Ue tenta così l’ultima mediazione con il governo italiano per provare ad accelerare sui 19 miliardi del Pnrr relativi agli obiettivi al secondo semestre 2022. Quei soldi sono ormai fermi al palo dal 1 marzo scorso. Il ritardo è gigantesco. Quasi cinque m... (prosegui su La Repubblica)

15 marzo 2023
Bruxelles ha deciso di prendersi tre mesi, invece dei canonici due, per passare al vaglio il dossier inviato da Roma con la documentazione che certifica il raggiungimento di 55 tra tappe e obiettivi che sono alla base della richiesta avanzata per l’erogazione della terza tranche dei 19 miliardi.
La nuova previsione di liquidazione porta a settembre 2023


La quarta rata (30/6/2023): le rinegoziazione

19 settembre 2023. Via libera del Consiglio Ue alle modifiche apportate all’Italia ai target per la richiesta della quarta rata del Pnrr. Il piano modificato dell’Italia “riguarda 10 misure, tra cui gli incentivi per l’efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto “Superbonus”, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e cinematografica e il trasporto sostenibile”, rende noto il Consiglio Ue. La richiesta di modifica della quarta rata ha già incassato il sì della Commissione Ue.

18 luglio 2023.  Il governo ha annunciato finalmente le proposte di modifica del che sottoporrà alla Commissione Europea, vedremo se la Commissione accetterà le giustificazioni e le relative proposte. Tre sono i cambiamenti più rilevanti; il primo riguarda le responsabilità di gestione della spesa tra diversi enti pubblici si spostano 13 miliardi dalla periferia al centro cioè dai comuni al governo centrale; il secondo cambiamento riguarda la distribuzione tra pubblico e privato fondi si riducono i finanziamenti per opere pubbliche rispetto a quelli che saranno spesi dal settore privato; il terzo cambiamento riguarda la natura della spesa, si spostano risorse da progetti per migliorare il territorio l'ambiente urbano, la sicurezza idrogeologica verso cose che hanno un impatto forse più immediato sulla crescita economica, come ad esempio l’innovazione verde digitale delle imprese.
11 luglio 2023. Dal progetto Cinecittà ai satelliti, dagli asili nido alle ferrovie: sono dieci gli obiettivi intermedi delle quarta rata modificati dalla Cabina di regia sul Pnrr convocata dal ministro Raffaele Fitto . Interessano sei ministeri: Imprese e Made in Italy, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente, Istruzione, Cultura e Politiche di coesione. (per saperne di più su Il Sole 24Ore)


La quinta rata (31/12/2023): slittano 13 obiettivi

Le proposte di modifica al Pnrr, in relazione alla quinta rata, «trasmesse alla Commissione europea lo scorso 7 agosto, prevedono il differimento temporale per tredici obiettivi, l’eliminazione di sei obiettivi, che potranno essere coperti con altre fonti di finanziamento e l’integrazione della milestone relativa alla nuova misura della ZES unica (riforma)». È quanto comunicato dal Governo al termine della cabina di regia alla presenza della premier, dei ministri e dei rappresentanti di Regioni, Province e Comuni.

«Se tutte le proposte di modifica venissero approvate - si legge nella nota del Governo - , i risultati da conseguire, al 31 dicembre 2023, passerebbero da sessantanove a cinquantuno, il numero di target da quarantasei a trenta ed il numero di milestone da ventitré a ventuno».

Per saperne di più sullo stato di avanzamento

Per chi volesse saperne di più può consultare i siti istituzionali (governo, UE) oppure

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026quante e quali sono le scadenze del Pnrr per il 2022  -  Fondazione OpenPolis

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026scarica le scadenze 2022 ordinate     per trimestre  |  per ministero

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026Osservatorio PNRR - Il Sole 24 Ore

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026Italia Domani- Governo 

relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Italia Domani Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026  (pdf italiano 100 pag.)

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026Operational arrangements between the European Commission and Italy (pdf inglese 759 pag.)

 

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026

Attuazione del PNRR tra il 2021 e il 2026Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas


Pnrr, Ue versa la prima rata da 21 miliardi all’Italia

14 aprile 2022 - Il Sole 24Ore - Mariolina Sesto
«Buone notizie per l’Italia: al via il primo pagamento dal Next Generation Eu per 21 miliardi di euro per l’Italia». Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter. “Complimenti all’Italia. Next Generation Eu è l’opportunità di una generazione”, aggiunge. «Deciso stamattina il primo pagamento europeo per il Pnrr italiano: 21 miliardi grazie al raggiungimento degli obiettivi concordati per fine 2021. La Commissione è al lavoro con autorità italiane per continuare l'attuazione di Next Generation» fa sapere anche il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, su Twitter. Si tratta della prima “tranche” successiva al pagamento già effettuato del prefinanziamento di circa 25 miliardi (13% dell'intera quota del Recovery Fund che spetta all'Italia). (continua a leggere)


Pnrr 2022: centrati sette obiettivi, ma concorrenza in affanno al Senato

26 marzo 2022 - Il Sole 24Ore - Gianni Trovati
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli: sul Golden power serve una «struttura di sicurezza imprenditoriale». Il contatore del Pnrr italiano per i primi sei mesi del 2022 segna oggi sette obiettivi raggiunti, ma salirà a giorni a 10 per arrivare a quota 17-18 entro le prossime due settimane; quando arriverà in consiglio dei ministri il decreto Pnrr-2 con le semplificazioni e il dimezzamento dei tempi dei procedimenti amministrativi. Il primo censimento in corsa sul nuovo semestre del Recovery è stato offerto venerdì 25 marzo dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. Nella sua lectio magistralis alla Spisa, la scuola di specializzazione in studi sulla Pa dell’università di Bologna, Garofoli non si è limitato ai numeri. Regista dell... (continua a leggere)


Quale rigenerazione, per quali periferie? Sulle logiche strampalate del Pnrr

7 febbraio 2022 - HuffPost - Omero  a cura di Filippo Celata Sapienza Università di Roma
Analisi dei limiti di un "piano senza piano" che si affida a sterili procedure e indicatori discutibili. In Italia si è tornati finalmente a parlare della “questione urbana”, del tema città e di disuguaglianze. Una proposta di legge sulla rigenerazione urbana è in discussione al Senato. Ci sono poi le ingenti risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): a capodanno sono stati pubblicati gli esiti del primo bando. Colpisce, tra le altre cose, che tre dei nove progetti finanziati a Roma riguardino la riqualificazione dei giardini di Villa Ada, al centro di una delle zone più ricche della città. Nessuno nega l’esigenza dell’intervento, e come noto uno degli obiettivi del PNRR è la “transizione ecologica”. Ma in che senso si tratterebbe di rigenerazione? (continua a leggere)


Una fotografia (senza sconti) sull’attuazione del piano

27 gennaio 2022 - Il Sole 24Ore - Fabio Tamburini
Sappiamo tutti che, come regola generale, l’operazione più difficile è sempre quella di passare dalle parole ai fatti. Sicuramente vale anche nel caso del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’occasione per l’Italia è davvero straordinaria: oltre 191 miliardi di euro per investimenti che possono cambiare la faccia del Paese, fondi resi disponibili dall’Unione europea a condizione che vengano fatte quelle riforme di cui si parla da almeno 30 anni ma che per il momento sono rimaste pure esercitazioni verbali. Argomenti da convegni e dibattiti televisivi. ......... Ecco perché il gruppo Sole 24 Ore ha deciso, nel quadro delle iniziative messe in cantiere per il Festival dell'economia di Trento, di lanciare un Osservatorio sull’applicazione del Pnrr. Abbiamo cominciato da metà del dicembre scorso pubblicando una serie di articoli e d'inchieste che danno conto delle iniziative del governo, dei risultati raggiunti, delle difficoltà da superare. E continueremo a farlo con grande impegno, senza fare sconti a nessuno, perché il Pnrr ha le carte in regola per essere una occasione eccezionale di cambiamento del Paese ma, al contrario, potrebbe risultare una grande occasione mancata. Da oggi i risultati del nostro lavoro verranno raccolti in una iniziativa digitale, quella dell’Osservatorio che trovate qui s24ore.it/osservatoriopnrr. (continua a leggere)