Foreste ed alberi
Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi
silvestrem tenui Musam meditaris avena;
nos patriae finis et dulcia linquimus arva.
nos patriam fugimus; Virigilio Bucoliche
Dunque, anche gli alberi respirano come gli uomini e le donne, solo che lo fanno in modo speculare, poiché emettono ossigeno e assorbono CO2.
Quanti erano gli alberi all’inizio della civiltà umana? Circa 6 trilioni, cioè circa seimila miliardi.
L'estensione e la distribuzione globale degli alberi delle foreste è centrale per la nostra comprensione della biosfera terrestre. Noi forniamo la prima mappa spazialmente continua della densità degli alberi forestali su scala globale. Oggi il numero globale di alberi è di circa 3,04 trilioni, un ordine di grandezza superiore alla stima precedente.
6 trilioni ⇒ 3 trilioni
inizio civiltà oggi
Di questi alberi, circa 1,30 trilioni esistono nelle foreste tropicali e subtropicali (quasi il 45%), con 0,74 trilioni nelle regioni boreali e 0,66 trilioni nelle regioni temperate. Le tendenze a livello biologico nella densità degli alberi dimostrano l'importanza del clima e della topografia nel controllare le densità locali degli alberi su scale più sottili, così come l'effetto schiacciante dell'uomo nella maggior parte del mondo. Sulla base delle proiezioni della densità degli alberi, si stima che oltre 15 miliardi di alberi vengano abbattuti ogni anno, e il numero globale di alberi è diminuito di circa il 46% dall'inizio della civiltà umana.
Foreste ed alberi: le più estese foreste del pianeta
Nel nostro pianeta ci sono diverse tipologie di foreste, come le foreste pluviali, quelle tropicali, quelle di conifere, di mangrovie, ecc. A causa della continua espansione dell'Homo Sapiens, l'esistenza di molte di queste foreste è stata messa gravemente in discussione, destando non poca preoccupazione.
Fortunatamente non tutte le foreste hanno perduto la loro immacolata magnificenza per mano dell'uomo, rimanendo in balia del regolare cambiamento naturale subito dallo scorrere del tempo, molte delle quali sono ancora tutte da scoprire. Di seguito riportiamo la classifica di quelle che oggi sono le 9 foreste più grandi del Mondo (circa 7 milioni di KMq. praticamente quanto l’intera Australia). Riportiamo in fondo alla tabella l'estensione superficiale del nostro paese (Italia), della più estesa regione (Sicilia) e città (Roma), perché forse aiuta a comprendere più in fretta le dimensioni delle foreste della terra: la prima (la foresta amazzonica) è 18 volte l'Italia.
per comprendere che cosa significhi una foresta che si estenda per più di 5 milioni di Kmq, di sotto l'elenco dei paesi che hanno le maggiori estensioni territoriali del pianeta (espresse in milioni di Kmq)
Russia 17.0
Canada 10.0
Cina 9.6
Stati Uniti d'America 9.4
Brasile 8.5
Australia 7.7
India 3.3
Argentina 2.8
Questi dati sono stati desunti da un articolo presente su internet nel portale Travel365 (una grande compagnia di viaggi) e precisamente "Le 9 Foreste più Grandi al Mondo".
Le grandi foreste della Russia
L'articolo sembra tuttavia non tener conto . della taiga siberiana. La taiga siberiana orientale è una ecoregione terrestre della ecozona paleartica appartenente al bioma della foresta boreale che si sviluppa per circa 3.899.700 km2 nella Russia asiatica. È inclusa nella lista Global 200 con il nome di Taiga della Siberia orientale . Lo stato di conservazione è considerato relativamente stabile.
Con un quinto del suo territorio ricoperto da foreste, la Russia è il Paese con le foreste più estese del mondo e, dopo la dissoluzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) non ha riportato quasi nessun cambiamento nella sua copertura forestale, mentre i dati satellitari indicano che negli ultimi decenni le foreste russe hanno di fatto registrato un aumento della produttività della vegetazione, della copertura arborea e della biomassa fuori terra. Questo ha portato a incongruenze nei dati disponibili e a un generale declino dell’affidabilità delle informazioni sulle foreste russe dal 1988 in poi, il che può essere attribuito a un gap di informazioni che è iniziato quando la Russia è passata dal sistema di inventario e pianificazione forestale sovietico al suo attuale inventario forestale nazionale (IFN) per la raccolta di informazioni forestali a livello nazionale. (continua su GreenReport)
Foreste ed alberi: e in Italia?
Le foreste in Italia sono sempre più folte e crescono di anno in anno: secondo il rapporto del Corpo Forestale dello Stato, le foreste coprono circa il 30% del territorio nazionale. Un numero impressionante, in continua crescita. Ma questo sviluppo è da intendersi in positivo?
Se si pensa al numero di alberi, attualmente circa 20 miliardi, sì; purtroppo, però tutto ciò non è frutto di politiche mirate, ma principalmente dell'abbandono dei territori. E questo dato fa pensare. Di seguito la classifica delle 10 foreste più grandi d'Italia.
Come si vede il totale delle foreste italiane, circa 950 Kmq – il 75% dei quali in Sardegna, è di poco superiore alla nona delle grandi foreste della terra (Parco Nazionale di Kinabalu)
La deforestazione e i suoi effetti sull'accumulo di CO2
La deforestazione è una delle cause principali, assieme ai combustibili fossili, dell'accumulo di CO2 nell'atmosfere del pianeta; di sotto riportiamo alcuni grafici desunti dal portale Our Word in Data (vai al sito).
- Alberi pro capite nel pianeta
Forse qualcuno di noi pensa di vivere in un paese con molti alberi. Non è proprio così; in Italia ci sono circa 140 alberi per abitante, e gli altri paesi dell'Europa Occidentale hanno cifre paragonabili (con il Regno Unito maglia nera - 47 alberi/abitante); nel mondo abbiamo invece il Canada con quasi 9.000 alberi pro capite, la Russia quasi 5.000, la Bolivia più di 5.000 e l'Australia più di 3.000; male Cina e India (102 e 28); guardate il grafico in formato MAP e indagate ogni singolo paese con il mouse over - Emissioni annuali di CO₂ derivanti dalla deforestazione per la produzione alimentare
Questo misura la quantità di emissioni di CO₂ legate alla deforestazione per la produzione di cibo, quindi riflette
l'impronta di carbonio degli stili di alimentazione di ogni singolo paese. Si basa sulla media annuale nel periodo dal 2010 al 2014.
Foreste ed alberi
Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas
Legambiente, non decolla il verde urbano: la media è 24 alberi per 100 abitanti
31 ottobre 2023 - Il Sole24Ore
Numeri insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’UE sulla biodiversità di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030 e dell’obiettivo 11 dell’Agenda Onu di città più sostenibili e inclusive. Il Paese in ritardo anche su pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, valorizzazione delle filiere e delle produzioni made in Italy, la prevenzione degli incendi boschivi. Italia inadempiente sul fronte forestale. Gli ecosistemi forestali sono fondamentali per contrastare la crisi climatica ma l’italia non gestisce in maniera sostenibile questa importante infrastruttura verde. Non solo. Le foreste urbane e periurbane giocano un ruolo fondamentale per rigenerare le città e migliorare la salute pubblica, ma anche in questo caso le città italiane sono in forte ritardo, faticando ad essere sostenibili e più verdi. A fare il punto è Legambiente - vedi il Report Foreste 2023 (continua a leggere)
Progettare il verde in città contro gli effetti del clima
1 agosto 2023 - Il Sole24Ore - Maria Chiara Voci
Piantare alberi in città è fra le priorità delle agende urbane nazionali e internazionali e mai come in questi giorni di caldo intenso è chiaro a tutti il contributo offerto dal verde per la mitigazione del clima. Passare dalle intenzioni ai fatti significa tuttavia creare programmi e progetti coerenti sia per i nuovi inserimenti sia per la manutenzione del patrimonio vegetale esistente, usare bene conoscenze, mezzi e tecnologie e in tegrare le giuste professionalità. Anche – e non solo – per impiegare bene le risorse a sostegno di un territorio più green, a partire da quelle, ingenti, stanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che punta per l’Italia al traguardo di 6,6 milioni di nuovi alberi entro il 2024 in 14 città metropolitane.(continua a leggere)
n.d.r. Quanto valgono 6,6 milioni di alberi in Italia? se il numero di alberi pro-capite presenti nel nostro paese è 147 (mediamente basso), il totale degli alberi esistenti è di circa 8,6 miliardi e cioè meno del 1 per mille
Gli elefanti costruiscono le foreste, sono eroi climatici ma continuano a essere massacrati
18 febbraio 2023 - HuffPost - Enrico Nicosia
Distruggono gli alberi a basso contenuto di carbonio e fanno spazio a quelli che catturano la CO2. Gli elefanti africani, i giganti che abitano le foreste e le savane a sud del Sahara, si candidano al ruolo di eroi climatici. Da tempo i ricercatori sanno quanto la loro presenza sia importante per regolare la crescita delle foreste pluviali africane e adesso, alcuni ecologi del Laboratorio di scienze climatiche e ambientali francese e della Saint Luis University del Missouri, negli Stati Uniti, hanno scoperto che l’appetito di questi animali favorisce lo sviluppo di foreste più efficienti nella cattura del carbonio atmosferico. “Sono i giardinieri della foresta”, dice Stephen Blake, biologo e coautore dello studio. “Seminano alberi ad alta densità di carbonio ed eliminano le ‘erbacce’, gli alberi a bassa densità di carbonio”. Per capire l’influenza degli elefanti sulla capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte delle foreste pluviali africane, gli autori dello studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, si sono immersi nella ... (continua a leggere)
L'importanza del restauro ecologico degli alberi e delle foreste nel mondo
20 ottobre 2022 - HuffPost - (E. Porceddu, G. Scarascia Mugnozza) Soci Dell'accademia Dei Lincei
Nella prima Conferenza internazionale sul tema, organizzata dall'Accademia dei Lincei, oltre cento scienziati, tecnici, esperti di cooperazione internazionale e rappresentanti di istituzioni intergovernative e finanziarie, provenienti da 25 Paesi, si sono riuniti a Roma per tre giorni. Il vertice dei Capi di stato e di governo del G20 che si terrà a Bali (Indonesia) nel prossimo mese di novembre si preannuncia particolarmente importante a causa delle molteplici criticità (guerra, crisi energetica, recessione economica) che hanno colpito, in un modo o nell’altro, tutti i Paesi nel corso di questo anno. La situazione globale è completamente modificata rispetto al summit G20 di Roma, dell’anno scorso, che aveva aperto grandi speranze di ripresa dopo la pandemia di Covid-19 dell’ultimo biennio. A Roma, tra i vari temi e impegni esaminati, era stato anche sancito in modo solenne il ruolo fondamentale degli alberi e delle foreste per la protezione dell’ambiente globale, come poi autorevolmente confermato dalla conferenza COP26 delle Nazioni Unite sulla Convenzione contro i Cambiamenti Climatici di Glasgow (Scozia). L’impegno preso durante il G20 di Roma di favorire la conservazione e l’espansione degli ecosistemi forestali con la diffusione di 1000 miliardi di nuovi alberi nel mondo segna un rilevante riconoscimento per il settore forestale ma anche un impegno cruciale e una notevole responsabilità per avviarsi efficacemente verso questo traguardo. (continua a leggere)
Ghana intende piantare oltre 20 milioni di alberi quest'anno
12 giugno 2022 - Ansa
Il Ghana punta a piantare oltre 20 milioni di alberi entro l'anno: l'annuncio è stato dato dal Nana Addo Dankwa Akufo-Addo durante un evento sulla riforestazione. Akufo-Addo, piantando un seme di mogano africano, ha invitato tutti i ghanesi a piantare almeno un albero quest'anno per aiutare il paese a raggiungere il suo obiettivo verde e ripristinare la copertura forestale che ha perso. "Il nostro obiettivo è piantare almeno 20 milioni di alberi quest'anno. (continua a leggere)
(*) il Ghana rientra nel novero dei paesi con un basso numero di alberi/pro capite 172 (anno 2014); poco meno della Francia e poco più dell'Italia
I boschi italiani aumentano, ma ci stiamo mangiando quelli degli altri
3 giugno 2022 - UffPost - Flavia Carlorecchio
La scomparsa di 5 milioni di ettari di foresta nel mondo dipende per il 90% da ciò che ci mettiamo nel piatto. L’Italia ha un problema con la deforestazione. Dai dati diffusi nell’ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio non si direbbe: la copertura arborea del nostro Paese infatti è cresciuta del 20% negli ultimi dieci anni. Ma, a guardare bene, la deforestazione la importiamo. E siamo tra i peggiori in Europa, secondi solo alla Germania. Grazie ai nostri consumi, perlopiù legati a carne, soia, caffè e cacao, facciamo sparire ogni anno 36 mila ettari di boschi di qualcun altro. Si tratta di una tendenza tutta europea. Se le aree boschive dei Paesi comunitari sono protette e addirittura in crescita, l’Europa fa affari con Paesi in cui la perdita di verde sta diventando un problema serio. Con i suoi commerci, l’UE è responsabile del 16% della deforestazione annua globale ed è seconda solo alla Cina. Per questo motivo nel 2020, oltre un milione di cittadine e cittadini europei hanno firmato la petizione “Together4forests” per chiedere una legge europea anti-deforestazione. Il rapporto tra foreste e agricoltura ... (continua a leggere)
Tren Maya, la ferrovia ad alta velocità che distruggerà ettari di foresta
21 aprile 2022 - Il Sole 24Ore -Claudio Madricardo
Genererà rumore, inquinamento, estrazione massiccia di pietre, nuovi centri abitativi per i lavoratori e infrastrutture turistiche. Con gravi ripercussioni sulla biodiversità. Per il Governo messicano, non è così. Quello del Tren Maya, il progetto di collegare i cinque stati del Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo, è stato fin dall’ inizio il cardine dello sviluppo pensato dal presidente messicano López Obrador per il sud-est del Paese, una scommessa che prevede la costruzione di 1.554 chilometri di strada ferrata con una spesa di diecimila milioni di dollari che attraverserà la foresta maya che fa parte della foresta umida tropicale mesoamericana il cui contributo alla stabilità del clima è fondamentale. La nuova ferrovia ad alta velocità è destinata a distruggere ettari di foresta per consentire al turismo di massa di visitare le diverse attrazioni archeologiche della zona. La mobilitazione degli ambientalisti, i costi proibitivi, i problemi geologici e con le comunità indigene non hanno a suo tempo fermato il governo, che ha deciso di far diventare questa infrastruttura un nuovo simbolo del Paese, della sua efficienza e competenza, grazie a investimenti da tutto il mondo. (continua a leggere)
Dobbiamo piantare 230 milioni di alberi. E siamo in ritardo
24 marzo 2022 - Il Sole 24Ore - Biagio Simonetta
Il position paper di Asvis, incentrato sul Goal 11 dell’Agenda 2030, fa il punto sulle politiche nazionali e gli indirizzi della Commissione europea. Si chiama “Infrastrutture verdi urbane e periurbane” l’ultimo position paper di Asvis (Alleanza Italiana per lo Svilippo sostenibile). Ed è un documento di indirizzo incentrato sul Goal 11 “Citta e Comunità sostenibili” dell’Agenda 2030, per svelarne opportunità, ma anche ritardi. Un documento che svela, ad esempio, come in Italia ci sia bisogno di piantare circa 230milioni di alberi nei prossimi 8 anni. Un numero molto alto, se si considera che nel PNRR ne sono stati programmati solo 6,6 milioni (anche se entro il 2024 e solo nelle aree urbane e periurbane). «Ogni Stato membro – è scritto nel documento di Asvis - è chiamato a contribuire all’obiettivo europeo dei 3 miliardi di alberi entro il 2030, compresa l’Italia. Lo scorso ... (continua a leggere)
Mappa delle foreste vergini, il 13% è stato perso in 20 anni
18 gennaio 2022 - Huff Post - Enrico Nicosia
Arrestare la deforestazione entro il 2030. Con questo impegno sottoscritto alla Cop 26 di Glasgow si è chiuso il 2021. Che succederà nel 2022? Un punto di riferimento utile lo offre la mappa delle foreste vergini messa a punto da alcuni ricercatori dell’Università del Maryland e dai tecnici della Global Mapping Hub di Greenpeace. La maggior parte delle foreste vergini del pianeta è ospitata da Brasile, Canada, Russia e Repubblica Democratica del Congo: è da qui che bisogna partire per tracciare la rotta necessaria alla salvaguardia degli ecosistemi forestali da cui dipende anche la stabilità del clima. Utilizzando immagini satellitari a media risoluzione, gli esperti forestali sono riusciti a stabilire ... (continua a leggere)
Dare un valore agli alberi in città. Lo studio Bocconi
7 gennaio 2022 - Huff Post - Antonio Cianciullo
Un tetto verde vale dai 16 ai 28 euro al metro quadro l’anno, un frutteto da 11 a 20 euro. Visto che ormai nessuno si stupisce più quando 30 tornado fuori stagione devastano gli Stati Uniti o quando la più grande zona umida del mondo, il Pantanal, brucia per settimane, sta prendendo piede l’idea di mettere in campo una seconda linea di difesa dalla crisi climatica, oltre al rilancio delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. I tecnici le chiamano Nature Based Solutions. Anzi, per complicarci la vita, di solito utilizzano la sigla, incomprensibile ai comuni mortali: NBS. A questo punto, prima che abbandoniate la lettura dell’articolo, traduco: alberi. Più chiaro, vero? Certo gli alberi non rappresentano tutte le soluzioni di cui si parla, ma rendono l’idea di quello che bisogna fare: utilizzare la ... (continua a leggere)
la stampa on line 2021
Amazzonia brasiliana: deforestazione supera il 22% tra agosto 2020 e luglio 2021
19 novembre 2021 - Rai News
L'area deforestata nell'Amazzonia brasiliana ha raggiunto il record rispetto agli ultimi 15 anni dopo un aumento del 22% rispetto all'anno precedente. La deforestazione dell'Amazzonia brasiliana è cresciuta di quasi il 22% tra agosto 2020 e luglio 2021, rispetto al periodo precedente, stabilendo un record negli ultimi 15 anni: il massimo dal 2006. Sono i dati del sistema di monitoraggio della deforestazione Prodes e dell'Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale (Inpe) del Brasile. Il disboscamento nella foresta pluviale più grande del mondo è stato in totale di 13.235 km2 nel periodo 2020-2021, il valore più alto dal 2005-2006 (14.286 km2). (continua a leggere)
Amazzonia, in un anno abbattuti alberi per una superficie grande come la Campania
19 novembre 2021 - Il Sole 24Ore - Franco Sarcina
Mai così ampia la deforestazione del polmone verde della Terra negli ultimi 15 anni. E, dai primi dati, la tendenza sembra continuare. Da 15 anni a questa parte, mai la superficie dell’ Amazzonia ha subito una cosi intensa deforestazione come nei 12 mesi da agosto 2020 a luglio 2021: 13.235 chilometri quadrati di foreste sono stai abbattuti, una superficie pari a quella della Campania.Sono dati ufficiali, pubblicati giovedì 18 novembre dall’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca spaziale, grazie al sistema di monitoraggio Prodes. Il picco - mai si era avuta tanta superficie deforestata dal 2006 - si scontra con i recenti tentativi del governo Bolsonaro di sostenere la sua credibilità ambientale, dopo aver fatto aperture all’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e portato ... (continua a leggere)
Ue: dal caffè alla carne, stop all’import di prodotti ricavati dalla deforestazione
17 novembre 2021 - Il Sole 24Ore - Antonio Pollio Salimbeni
Presi di mira soia, carne bovina, olio di palma, legno, cacao e caffè e prodotti derivati come cuoio, cioccolato e mobili. Stretta sull'immissione di prodotti nel mercato Ue per frenare deforestazione e degrado forestale nel mondo. Presi di mira soia, carne bovina, olio di palma, legno, cacao e caffè e prodotti derivati come cuoio, cioccolato e mobili. Questa è la sostanza del regolamento proposto dalla Commissione europea per vincolare le imprese a garantire che solo prodotti che non hanno provocato deforestazione e sono considerati legali secondo le leggi del Paese di origine siano commercializzati nella Ue. Gli operatori dovranno raccogliere le coordinate geografiche del terreno in cui sono state prodotte le merci che immettono sul mercato. (continua a leggere)
Soia, carne, olio di palma: l'Ue vieta i prodotti della deforestazione
17 novembre 2021 - Huffpost - Angela Mauro
La Commissione: se vengono da pratiche non sostenibili, non entrano nel mercato Ue. Ma la gomma è esclusa. Ora parola agli Stati. Secondo le stime della Fao, dal 1990 al 2020 il mondo ha perso 420 milioni di ettari di foresta, un’area più grande dell’Unione Europea. Un dato allarmante che spinge Bruxelles a intervenire, almeno per quel che può fare l’Ue nell’ambito del suo Green Deal. Secondo il pacchetto approvato oggi dalla Commissione Europea - che riguarda anche l’uso del suolo e il traffico dei rifiuti - in futuro non potranno accedere al mercato europeo i prodotti legati a pratiche di deforestazione. Una decisione che, quando diventerà operativa dopo l’adozione da parte degli Stati membri in Consiglio Europeo (non c’è ancora una data certa), potrebbe avere un impatto non indifferente sulle aziende che producono soia, carne bovina, olio di palma, legno, cacao e caffè, o derivati come cuoio, cioc... (continua a leggere)
E’ il portale per un’educazione alla vita civile, rivolto agli studenti delle scuole superiori e ai loro inseganti; è stato progettato e implementato (2020) dalla Associazione di cultura e politica Il Mulino e, a partire dal secondo semestre 2023, gestito dalla Fondazione Biblioteca Il Mulino; nel 2022 l’Associazione ha anche sviluppato una sezione didattica, finalizzata a costruire alcuni kit educativi; gli argomenti sono Europea casa comune, Migrazioni e Migranti, Clima e società, Disinformazione e responsabilità (visita il nuovo portale)