La corruzione in Europa e in Italia
La corruzione in Europa e in Italia. Anche nel più bello dei paradisi terrestri c’è sempre un serpente pronto a corrompere e qualcuno disponibile a farsi corrompere.
nel mondo
Negli ultimi decenni si è osservato un interesse crescente nel dibattito sia accademico sia politico-istituzionale sul fenomeno della corruzione, considerato a ragione un grave ostacolo allo sviluppo economico e sociale di un paese o di un’area geografica. Secondo la Banca Mondiale nel mondo vengono pagati circa mille miliardi di dollari di tangenti all’anno, pari al 3 per cento del PIL globale. Più di recente il Fondo Monetario Internazionale (Corruption: Costs and Mitigating Strategies, IMF Discussion note, 2016) ha stimato che il costo annuale delle tangenti nel mondo è pari al circa il 2 percento del PIL globale.
Specie se di livello sistemico, la corruzione indebolisce i fondamenti della democrazia, i principi di legalità e di uguaglianza, svilisce i principi di buon governo e di etica pubblica. Erodendo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, nella classe politica e nelle relazioni interpersonali aumenta il rischio e l’incertezza, che rappresentano un costo significativo per gli attori privati e pubblici. Dal punto di vista economico, la corruzione rappresenta un grosso problema in quanto penalizzando le imprese sane altera il funzionamento del mercato; disincentiva nuove iniziative imprenditoriali e riduce gli investimenti interni ed esteri; crea distorsioni nell’allocazione delle risorse pubbliche e del capitale umano; aumenta il prezzo dei servizi pubblici e ne riduce la qualità generando effetti redistributivi negativi. Tutto questo si riflette in una riduzione del tasso di crescita che viene stimato pari a 0.5-1 punto percentuale all’anno.
Appare dunque evidente come la corruzione rappresenti un costo insostenibile per un paese come il nostro che fatica a trovare le risorse per favorire la crescita e l’occupazione. In questa prospettiva, contrastare la corruzione diventa un obiettivo prioritario. (continua a leggere su Etica Economia di Emma Galli)
di che cosa si occupa questo articolo
Questo articolo non vuole riportare un quadro di quanto la corruzione sia presente nel nostro paese e nel resto del mondo. Si limita invece a proporre alcune considerazioni su quella che viene definita la corruzione percepita, e lo farà attingendo a quanto reso disponibile da alcune fonti internazionali, in particolare, faremo riferimento al lavoro svolto da Transparency International.
Transparency International (TI) è un'organizzazione internazionale non governativa che si occupa della corruzione, non solo politica. TI è stata fondata nel maggio del 1993 a Berlino, dove attualmente si trova la sede centrale, su iniziativa di Peter Eigen, direttore di una sezione della Banca Mondiale. Nel 1995 TI ha sviluppato l'Indice di corruzione percepita (Corruption Perceptions Index - CPI), una lista comparativa della corruzione percepita in tutto il mondo che viene aggiornata e pubblicata ogni anno. Il CPI classifica le nazioni con il maggior indice di corruzione basando i propri dati sulle interviste fatte agli imprenditori. È stato più volte criticato (secondo quanto riporta il portale Wikipedia) per la scarsa metodologia di ricerca e per la scorrettezza con cui vengono trattati gli stati in via di sviluppo.
esisteva nella Grecia antica
La corruzione è un fenomeno molto antico, presente sin dai tempi degli antichi greci e romani. Nel mondo antico la corruzione assume la connotazione di malgoverno, volto a far prevalere l’interesse particolare su quello generale e al non rispetto delle leggi.
Nella Grecia antica Nonostante l’avvio di un processo di democratizzazione, l’ombra di una corruzione generalizzata fu presente, secondo Plutarco e Aristofane, anche sotto l’attività di Pericle che cercava di guadagnarsi il consenso del popolo organizzando banchetti e feste e impiegando il denaro dello Stato per creare monumenti ornamentali. I soldi e il potere sembrano essere gli elementi ricorrenti in questo scenario e la politica uno dei terreni più fertili per il fenomeno della corruzione. La mistoforia (alla lettera ottenimento di un salario), introdotta nel V secolo a.C. da Pericle, attribuì un’indennità giornaliera a quanti ricoprivano le cariche pubbliche e pertanto la visione dello spendersi gratuitamente a favore dell’interesse pubblico venne meno. Aristotele riteneva ciò positivo, in quanto il pagamento di una retribuzione avrebbe consentito anche ai poveri di occuparsi della vita politica e così fu. Ma il privilegio concesso venne mal gestito dai singoli, che iniziarono a vendere il loro voto per denaro: come membri dell’Ecclesia o come magistrati a seconda delle funzioni che esercitavano.
e anche nell’antica Roma
Qualche secolo dopo, a Roma, le dinamiche sono le stesse, mentre aumenta di molto la dimensione del fenomeno. La corruzione della tarda repubblica (II e I secolo a.C.), quando il dominio romano giunge nel ricco Oriente ellenistico, penetra in profondità nella politica, nelle aule di giustizia e nell’amministrazione della cosa pubblica. La storia sembra pertanto destinata a ripetersi: gruppi di potenti in contrasto tra loro per garantirsi la supremazia, ma legati dall’interesse comune del mantenimento del potere; clientele tramite le quali si “aggiustano” i processi (oggi probabilmente utilizzeremmo questa espressione) e si truccano le elezioni. Allora come oggi, anche il mondo degli appalti faceva gola ai corruttori, soprattutto quando si trattava di amministrare le province e di riscuotere le tasse.
che cosa è il GRECO
Il Gruppo di Stati contro la corruzione, noto anche con l'acronimo GRECO (dal francese Groupe d'États contre la corruption), è un organo di controllo contro la corruzione del Consiglio d'Europa, con sede a Strasburgo (Francia), istituito nel 1999 con un accordo siglato da diciassette Stati membri del Consiglio d'Europa. Il GRECO è aperto anche a Stati non europei e conta attualmente quarantanove membri, compresi gli Stati Uniti e la Bielorussia. Dal mese di agosto 2010 tutti i membri del Consiglio d'Europa sono anche Stati membri di GRECO.
I paesi fondatori (1999) sono Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia; l'Italia ne è entrata a far parte nel 2007.
scarica L'Organo anticorruzione del Consiglio d'Europa
Torniamo ai giorni nostri
Ma scordiamoci il passato, almeno quello molto lontano, e occupiamoci dei tempi e dei paesi nostri. Molti di noi hanno la sensazione che in Italia la corruzione sia un fenomeno molto diffuso e quasi pervasivo, è così? Purtroppo, questo articolo non è in grado di fornire una risposta credibile a questo importante interrogativo, mentre ci occuperemo della corruzione percepita (e quindi non misurata).
Il Corruption Perceptions Index (CPI) nasce da un serie di interviste rivolte principalmente ad imprenditori e per definizione è un giudizio qualitativo e in parte soggettivo; tuttavia, la società che realizza le interviste (Transparency International) assegna ad ognuna un punteggio, e i vari punteggi, nel loro insieme, concorrono a valutare l’indice del paese.
Viene assegnata una valutazione che va da 0, per i paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli puliti (il paese di Utòpia di Thomas More forse). La metodologia cambia ogni anno per riuscire a dare uno spaccato sempre più attendibile delle realtà locali. Forse qualcuno potrà storcere il naso sul significato geopolitico di questi indicatori, ma se accettiamo che il metodo usato sia sempre lo stesso, allora confrontare l’indice assegnato all’Italia, con quello degli altri paesi può essere molto, molto significativo.
Senza andare troppo lontano, restiamo in casa nostra (l’Unione Europea) e vediamo che il valore del CPI dell’Itala è 56 e che il posto occupato nella classifica (su 27) è il 17esimo. Un dato un po’ sconfortante ma perfettamente in linea con il sentire comune di cui sopra. Troviamo, come quasi scontato, i paesi più virtuosi al nord, mentre l’Italia fa meglio quasi solo dei paesi dell’est dell’Unione
Ma la situazione dell’Italia è stata anche peggiore perché nel 2012 il punteggio era 42 e quindi in 9 anni ha guadagnato 14 punti, passando da 42 a 56; la sua posizione nel ranking mondiale è 42, nel passato eravamo oltre la 60esima posizione.
L’Italia, pur presentando ancora un quadro delicato, sta centrando, ormai da un decennio, un miglioramento continuo sul lato della corruzione. Il fenomeno non è sconfitto ed è storicamente connaturato al Bel Paese. Si è affermato lungo tutta la sua storia, tanto da diventare in alcuni ambienti un fenomeno costitutivo e fisiologico. La corruzione, in certi frangenti, è purtroppo ancora un saldo strumento di governo e costituisce la regola del gioco.
Ciononostante, la diminuzione dell’intensità del fenomeno è oggettiva e costante. Nel 1995, uno degli anni più bui, furono denunciati più di 2.000 crimini e oltre 3.000 persone per reati connessi alla corruzione e concussione. Dal 2016 al 2019, secondo l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), sono stati ravvisati 152 episodi di corruzione; un caso a settimana, per un totale di 117 arresti.
Di seguito le immagini (richiamabili con un click) del CPI degli anni passati
La “nuova” corruzione in Italia
La nuova veste della corruzione italica è di tipo “pulviscolare“, molto differente da quella di Tangentopoli, registrata negli anni ’90. Attualmente le mazzette sono di piccolo calibro rispetto al passato; anche se il denaro continua a rappresentare il principale strumento dell’accordo illecito (48%), si ricorre sempre di più ad altre contropartite non convenzionali. In particolare, il posto di lavoro si configura come una delle monete di scambio più gradite (13%), soprattutto al Sud; si “vendono” l’assunzione di coniugi, congiunti o soggetti comunque legati al corrotto. A seguire, l’assegnazione di prestazioni professionali (11%, sotto forma di consulenze, ristrutturazioni edilizie, riparazioni, servizi di pulizia, trasporto mobili, lavori di falegnameria, giardinaggio, tinteggiatura e prestazioni sessuali). Infine, vi sono le regalie di vario tipo, che vengono concesse nel 7% degli episodi.
Il 74% dei casi registrati nel triennio 2016-2019 hanno riguardato appalti pubblici; per il resto, principalmente, concorsi, procedimenti amministrativi, concessioni edilizie. Va tuttavia osservato – e questo naturalmente sfugge a rilevazioni come quella di Transparency International – che fattori importanti nell’alimentare irregolarità amministrative, sanzionate e percepite come fenomeni corruttivi, sono la confusione normativa e le disfunzioni amministrative. Resta corruzione, ma in questi casi va riferita più alla ricerca di soluzioni per uscire dal labirinto delle regole o delle inerzie, in modo da arrivare al risultato possibile e anche lecito, e meno alla "naturale" propensione alla trasgressione dei singoli.
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Riccardo Iacona intervista Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione. Il presidente parla del suo parere sulla legge "spazzacorrotti", sulle modifiche al Codice degli Appalti e un bilancio delle attività dell'autorità anticorruzione.
intervista a
Raffaele Cantone
presidente ANAC
Presadiretta 21/01/2019
Il contesto in cui si svolge l'intervista
Siamo agli inizi del 2019 e il governo in carica era quello noto come il Conte I, governo che sarebbe caduto nel mese di settembre dello stesso anno. Il 9 gennaio era entrata in vigore la c.d. Legge Spazzacorrotti, voluta da Alfonso Bonafede allora ministra di Giustizia. Ricordiamo che nel governo, oltre a Giuseppe Conte, c'erano, tra gli altri, Luigi di Maio (vicepresidente e ministro dello Sviluppo Economico), Matteo Salvini (vicepresidente e Interno), Giulia Bongiorno (Pubblica Amministrazione), Giovanni Tria (Economia e Finanze) e Enzo Moavero Milanesi (Affari Esteri), oltra al già citato Alfonso Bonafede (vedi la composizione completa)
Giornali e TV influenzano la percezione di corruzione?
Alcuni studi hanno evidenziato, però, come questo indice, basato sulla percezione della corruzione, possa essere poco informativo. Ad esempio, «uno studio della Banca d’Italia dimostra come le risposte a domande sulla percezione della corruzione siano fortemente influenzate da quanto e da come i media riportano episodi o notizie sulla corruzione».
In altre parole, la percezione della corruzione può essere influenzata (in eccesso o in difetto) dal dibattito pubblico e dai media, che sono molto diversi tra Paesi. Quindi, il fatto che in Italia la corruzione percepita sia ad un livello simile all’Arabia Saudita non dipenderebbe soltanto dal livello di corruzione, ma anche dalla diversa copertura mediatica del fenomeno.
La corruzione in Europa e in Italia: le mappe
Our World In Data è un sito di pubblicazione scientifica appartenente alla categoria della Editoria digitale che presenta ricerche empiriche e dati che mostrano come stanno cambiando le condizioni di vita nel mondo. Questa pubblicazione web sullo sviluppo globale comunica questa conoscenza empirica per mezzo di visualizzazioni di dati interattive (diagrammi e mappe) e presenta le scoperte sullo sviluppo che spiegano cosa provoca i cambiamenti che osserviamo e quali sono le conseguenze di questi cambiamenti. Le mappe che riportiamo non sono aggiornate al 2021, tuttavia sono comunque interessanti per il confronto delle varie situazione di corruzione nel mondo. (se non conosci i grafici di Our World in Data vedi l'articolo che spiega le modalità di utilizzo)
Indice di percezione della corruzione, 2018
Indice di percezione della corruzione di Transparency International. I punteggi sono su una scala da 0 a 100, dove 0 significa che un paese è percepito come altamente corrotto.
Valutazione media della corruzione percepita nel settore pubblico, 2013
Media delle valutazioni di percezione di tutti gli individui su una scala da 1 (la corruzione non è un problema) a 5 (la corruzione è un problema molto grave problema).
Anni medi di scolarizzazione vs. Indice di percezione della corruzione, 2017
Esiste una relazione tra il livello di scolarizzazione e corruzione, o meglio corruzione percepita. Probabilmente sì, come mostra la tavola seguente.
L'istruzione sull'asse verticale è misurata utilizzando gli anni medi totali di scolarizzazione. La corruzione sull'asse orizzontale è misurata utilizzando l'indice di percezione della corruzione di Transparency International (i valori più bassi riflettono una maggiore percezione corruzione). I colori riflettono le regioni del mondo.
La corruzione in Europa e in Italia
Aggiornamenti
a cura della redazione di Civitas
La prima mossa per contrastare la corruzione è saperla misurare
12 gennaio HuffPost- HuffPost - Luiss School Of Government
(di Giovanni Tartaglia Polcini, Coordinatore delle attività internazionali per il contrasto alla corruzione, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luiss School of Government)
Policy Brief. L’Italia è, infatti, indiscutibilmente caratterizzata da un significativo tasso di corruzione. Nondimeno, troppo spesso il nostro Paese viene rappresentato come più corrotto di quanto realmente esso sia. Le notevoli dimensioni della portata criminale e dell’impatto sociale della corruzione, che affligge in misura diversa i Paesi in ogni parte del globo, rendono tale fenomeno uno degli argomenti principali al centro del dibattito internazionale, delle convenzioni e dei negoziati multilaterali e cuore delle iniziative di molti organismi della società civile. L’attenzione crescente verso le innumerevoli e complesse manifestazioni della degenerazione corruttiva del potere e, in senso più ampio, dell’agire, postula una riflessione su una corretta rappresentazione del fenomeno su scala globale. Uno dei momenti di maggiore criticità di un simile approccio è costituito, a mio avviso, dagli indicatori percettivi del livello di corruzione di un Paese, fattore nevralgico sul quale ho inteso, anni orsono, richiamare l’attenzione. L’Italia è, infatti, indiscutibilmente caratterizzata da un significativo tasso di corruzione. Nondimeno, troppo spesso il nostro Paese viene rappresentato come più corrotto di quanto ... (continua a leggere)
Corruzione internazionale, il report Osce: “In Italia i processi finiscono nel nulla. Servono nuove norme e un altro approccio dei giudici”
20 ottobre 2022 - IlFattoQuotidiano - Paolo Frosina
Il report sull'attuazione della Convenzione di Parigi approva le riforme Orlando e Bonafede, che hanno aumentato le pene massime e i termini di prescrizione per la corruzione, mentre non commenta la legge Cartabia che rischia di vanificare quegli sforzi con l'improcedibilità. Elogi anche al pool specializzato della procura di Milano guidato da Fabio De Pasquale: "Ha trattato più casi di ogni altra Procura in Italia, ma sorprendentemente i colleghi lo criticano". Apprezzamento per “i miglioramenti legislativi” realizzati dall’Italia nella lotta alla corruzione internazionale, tra cui “l’allungamento del termine di prescrizione per le persone fisiche, l’aumento delle pene carcerarie e delle sanzioni interdittive, l’introduzione di una tutela per i whistleblower”. Elogi anche all’opera dei magistrati italiani, che ... (continua a leggere)
scarica la versione sintetica del report OSCE 2022 (45 pag.)
Italia scala classifica sulla percezione della corruzione, balzo di 10 posti
25 gennaio 2022 - Ansa
L'Italia guadagna 3 punti e compie un balzo di 10 posizioni nella classifica dei Paesi presi in esame da Transparency International nell'edizione 2021 dell'Indice di percezione della corruzione. Nel ranking che dà conto della reputazione di 180 Paesi, l'Italia si attesta al 42/o posto, con un punteggio di 56, mentre lo scorso anno era 52/a con 56 punti. (continua a leggere)
L'Italia scala la classifica Transparency sulla corruzione, risale di 10 posti
25 gennaio 2022 - HuffPost
L'Italia guadagna 3 punti e compie un balzo di 10 posizioni nella classifica dei Paesi presi in esame da Transparency International nell'edizione 2021 dell'Indice di percezione della corruzione. Nel ranking che dà conto della reputazione di 180 Paesi, l'Italia si attesta al 42/o posto, con un punteggio di 56, mentre lo scorso anno era 52/a con 56 punti. Cresce dunque la fiducia internazionale, anche se è ancora lontana la media dell'Ue, che è di 64. In dieci anni sono stati 14 i punti guadagnati dall'Italia. (continua a leggere)
Corruzione, l’Italia scala la classifica Transparency (ma è ancora sotto media Ue)
25 gennaio 2022 - Il Sole 24Ore
L’Italia guadagna 3 punti e compie un balzo di 10 posizioni nella classifica dei Paesi presi in esame da Transparency International nell’edizione 2021 dell’Indice di percezione della corruzione. Nel ranking che dà conto della reputazione di 180 Paesi, l’Italia si attesta al 42esimo posto, con un punteggio di 56, mentre lo scorso anno era 52esima. Cresce dunque la fiducia internazionale, anche se è ancora lontana la media dell’Ue, che è di 64. In dieci anni sono stati 14 i punti guadagnati dall’Italia. Il progresso, rileva Transparency, «è il risultato della crescente attenzione dedicata al problema della corruzione nell’ultimo decennio e fa ben sperare per la ripresa economica del Paese dopo la crisi ... (continua a leggere)
E’ il portale per un’educazione alla vita civile, rivolto agli studenti delle scuole superiori e ai loro inseganti; è stato progettato e implementato (2020) dalla Associazione di cultura e politica Il Mulino e, a partire dal secondo semestre 2023, gestito dalla Fondazione Biblioteca Il Mulino; nel 2022 l’Associazione ha anche sviluppato una sezione didattica, finalizzata a costruire alcuni kit educativi; gli argomenti sono Europea casa comune, Migrazioni e Migranti, Clima e società, Disinformazione e responsabilità (visita il nuovo portale)