Europa
casa comune:  storia

che cosa troverete in questa pagina?

Nella sezione di apertura di questa pagina, Linea del tempo, ripercorreremo le varie tappe che hanno caratterizzato la nascita della Unione Europea, la sua progressiva espansione territoriale, l’evoluzione delle sue istituzioni. Nella sezione Protagonisti, tracceremo brevi ritratti delle figure che maggiormente hanno determinato la storia dell’Unione, sia nella sua costruzione ideale, sia nella sua architettura formale. In Documenti troverete alcuni testi fondanti della vicenda comunitaria. 

  la Linea del Tempo

Come abbiamo detto, la Linea del Tempo ripercorre le diverse tappe attraverso le quali l’Unione Europea  è  nata e si è sviluppata; per comodità di lettura abbiamo sezionato il tempo grosso modo in decenni e cliccando su uno dei decenni riportati nella figura sottostante verrete portati agli eventi di quello specifico periodo.

 

                                                 

 

mentre il simbolo che compare in ogni sezione temporale vi riporta alla linea del tempo.

 

1941 – il Manifesto di Ventotene


Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, al confino per attività antifascista nell’isola di Ventotene, redigono il documento Per un’Europa libera e unita. Progetto di un manifesto (vedi qui in Documenti). Edito tre anni dopo, a cura di Eugenio Colorni, il testo costituisce uno dei capisaldi teorico-politici dell’Europa unita.

 

5 maggio 1949 – Nasce il Consiglio d’Europa


Un primo accordo sovranazionale istituisce il Consiglio d’Europa, sede comune nella quale 10 paesi europei si impegnano a promuovere la democrazia e a proteggere i diritti umani e lo Stato di diritto. Nel settembre del 1953 entrerà in vigore la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.  La  Corte europea dei diritti dell’uomo, prevista nella convenzione, vedrà la luce nel 1959.

9 maggio 1950 – Il piano Schuman


Presentazione di un progetto di integrazione delle risorse e dei mercati del carbone e dell’acciaio da parte del ministro degli esteri francese Robert Schuman (vedi in Documenti la Dichiarazione Schuman). Le regioni minerarie di confine tra Francia e Germania (Alsazia e Lorena) non saranno mai più causa di conflitto nel cuore del continente. Da allora, il 9 maggio è celebrata “giornata dell’Europa”.

18 aprile 1951 – Nasce la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) 

Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo sottoscrivono l’adesione alla CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), accogliendo il piano Schuman. Il trattato prevede la riunificazione sotto una gestione comunitaria delle risorse del carbone e dell’acciaio dei rispettivi paesi. Il trattato della CECA entrerà in vigore nel 1952.

30 agosto 1954 – Il Parlamento francese boccia la CED 

Al termine di una serie di negoziati, i paesi aderenti alla CECA giungono ad un nuovo trattato, che prevede l’istituzione di una difesa comune (Comunità Europea di Difesa – CED), con l’integrazione delle forze militari dei singoli paesi sotto un unico comando. Il processo, tuttavia, subisce una definitiva battuta d’arresto, quando il Parlamento francese vota contro la ratifica.

25 marzo 1957 – a Roma viene istituita la CEE (Comunità Economica Europea)

Sulla spinta del successo della CECA gli stessi sei paesi firmano a Roma due nuovi trattati, il primo che estende la cooperazione economica (CEE – Comunità economica europea), il secondo relativo all’energia atomica (Euratom)

8 aprile 1965 – La governance della nuova comunità


A Bruxelles viene firmato il trattato che accorpa e rende organici tra loro gli organi esecutivi delle tre comunità (CECA, EURATOM, CEE). Dal 1° luglio 1967, data dell’entrata in vigore, le Comunità sono così integrate da un unico organo amministrativo (la Commissione) e da un organo esecutivo intergovernativo (il Consiglio Europeo) .

 

1 luglio 1968 – Le merci circolano liberamente


L’eliminazione dei dazi doganali tra i sei paesi della Comunità rende liberi gli scambi transfrontalieri. I sei paesi adottano inoltre la decisione di applicare gli stessi dazi verso i paesi non-CEE. La risoluzione dà il via ad una sensibile crescita degli scambi commerciali dell’area CEE

1 gennaio 1973 – La comunità cresce di numero


Aderiscono alla Cee Danimarca, Irlanda e Regno Unito. Gli Stati membri ora sono nove

paesi membri: Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo
nuovi paesi membri: 3 – Danimarca, Irlanda, Regno Unito

totale: 9 paesi

10 dicembre 1974 – Misure economiche per lo sviluppo


La Comunità istituisce una importante voce di bilancio a favore delle zone meno sviluppate. L’anno successivo la voce di bilancio viene formalizzata nel Fondo sociale europeo per lo sviluppo regionale. Si tratta di un passaggio fondamentale, che mira a ridurre i divari regionali e ad armonizzare le politiche di sviluppo.

 

giugno 1979 – L’elezione diretta del Parlamento europeo


E’ la data della prima elezione diretta del Parlamento europeo, i cui deputati erano prima designati dai parlamenti nazionali. I gruppi parlamentari che si formano sono a tutti gli effetti “europei”, riunendo al loro interno eurodeputati di tutte le nazioni aderenti, sulla base di un programma comune e dell’appartenenza alle diverse “famiglie” politiche (socialisti, popolari, liberali…)

vedi su Civitas la scheda del Parlamento Europeo

1981 – 1986 – Da nove a dodici


La Grecia (1 gennaio 1981), la Spagna e il Portogallo (1 gennaio 1986) aderiscono alle Comunità europee: nasce l’Europa a dodici.

paesi membri: Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Grecia
nuovi paesi membri: Grecia,  Spagna, Portogallo

totale: 12 paesi

14 giugno 1985 – Lo spazio Schengen


Benelux, Francia e Germania firmano un accordo nella cittadina lussemburghese di Schengen, che prevede la libera circolazione delle persone fra i rispettivi Stati. All’accordo, che entro in vigore il 19 giugno del 1990, aderiranno negli anni successivi, oltre all’Italia (1990), Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia, a mano a mano che ciascuno di questi paesi entra a far parte della Comunità. Nel 2021 i paesi che fanno parte dello spazio Schengen sono 26, compresi i paesi extra Unione europea Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera (cioè i paesi membri dell’EFTA). L’unico paese della UE che non ha aderito allo Spazio Schengen ad oggi (Mar 2023) è l’Irlanda. Non ne faceva parte nemmeno il Regno Unito.

In Bulgaria, Cipro, Croazia e Romania, pur essendo stati membri dell’area Shengen, la libera circolazione non è ancora entrata in vigore a causa della mancanza dei necessari adeguamenti tecnici. Restano pertanto al momento attivi tutti i controlli alle frontiere. 

per saperne di più guarda sul sito Aereoporti.net

13 giugno 1987 – La costruzione dei futuri cittadini europei. Erasmus


Nasce il programma Erasmus, con cui i paesi aderenti alla Comunità finanziano la possibilità degli studenti universitari e dei giovani lavoratori di trascorrere periodi di studio e di lavoro nello spazio europeo, fuori dal loro paese di origine. Continuamente rifinanziato, il programma ha offerto la possibilità ad oltre 10 milioni di giovani di compiere esperienze di studio e lavoro all’estero.

7 febbraio 1992 – dalla CEE alla UE: Maastricht


Viene siglato Il trattato di Maastricht, istitutivo della Unione europea (UE). Con la sua entrata in vigore l’anno successivo, vengono portate a regime le diverse fasi del processo comunitario, si stabiliscono le norme istitutive della moneta unica, le forme ancora embrionali di un coordinamento della politica estera, gli assetti della cooperazione nell’ambito della giustizia e degli affari interni.  

 

1 gennaio 1993 – Istituzione del mercato unico


Entrata in vigore del trattato di Maastricht, nasce l’Unione europea. Vengono sanciti i pilastri comunitari delle libertà di circolazione di persone, merci, servizi, e capitali. In molti ambiti, sono individuate regole comuni, per consentire l’effettivo esercizio di cittadinanza di ogni membro dell’Unione in ogni paese che ne fa parte.

 

1 gennaio 1995 – L’Unione europea cresce ancora


L’Austria, la Finlandia e la Svezia aderiscono all’UE.

paesi membri: Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Spagna, Portogallo
nuovi paesi membri: Austria, Finlandia, Svezia

totale: 15 paesi

1 gennaio 1999 – l’Euro


In 11 paesi viene introdotto l’Euro, solo per le transazioni commerciali e finanziarie. Banconote e monete metalliche arriveranno in seguito. I primi paesi ad adottare l’euro sono Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. La Danimarca, la Svezia e il Regno Unito decidono di restarne fuori per il momento. Alla stessa data entra in funzione la Banca Centrale europea.

1 gennaio 2002 – La moneta europea sostituisce quelle nazionali


L’Euro, già introdotto come moneta comune per le transazioni finanziarie e commerciali dal 1999, diventa il circolante ufficiale per dodici paesi dell’Unione (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna), a cui si aggiungeranno negli anni Grecia, Slovenia, Cipro, Malta, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania, dando vita alla cosiddetta zona euro o Eurolandia. Dal 1 gennaio 2023 entra in Eurolandia anche la Croazia.

 

2004 – 2013 – tredici nuovi paesi aderiscono alla UE


Cipro e Malta aderiscono all’UE insieme a 8 paesi dell’Europa centrale e orientale – Cechia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia – ponendo così fine alla divisione dell’Europa successiva alla Seconda guerra mondiale (1 gennaio 2004). Ad essi si aggiungono Bulgaria e Romania (1 gennaio 2007) e la Croazia (1 luglio 2013)

28 paesi membri: Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Spagna, Portogallo, Austria, Finlandia, Svezia, Cechia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Bulgaria, Croazia

29 maggio 2005 – Non passa la Costituzione europea 


Il Parlamento francese, seguito da quello dei Paesi Bassi (1 giugno 2005), non approva la ratifica del Trattato di Roma (29 ottobre 2004), che aveva adottato il testo di una Costituzione per l’Europa. Il Parlamento europeo aveva approvato il nuovo trattato e il testo della Costituzione, ma la mancata ratifica di Francia e Olanda fa affondare il progetto.

 

13 dicembre 2007 – Trattato di Lisbona


Il Trattato di Lisbona, sottoscritto dai 27 paesi dell’UE, prevede novità importanti sul piano del funzionamento degli organi comunitari. Aumentano i poteri del Parlamento, si rafforzano i vincoli degli stati membri allo stato di diritto, si attribuisce la facoltà di iniziativa dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni europee e si aumentano le forme di dialogo cittadini-istituzioni. Tutti i paesi dell’UE ratificano il trattato prima della sua entrata in vigore, il 1º dicembre 2009.

 

25 marzo 2011 – Approvazione del Meccanismo europeo di stabilità (MES)


In seguito alla crisi economico-finanziaria mondiale, innescata dalla crisi dei fondi subprime negli Stati Uniti nel 2008, il Consiglio europeo approva il cosiddetto “fondo salva stati”, un fondo dotato di 500 miliardi di euro per sostenere gli stati dell’eurozona in grave difficoltà finanziaria. Sottoposto a ratifica di tutti gli stati membri, il MES entra in vigore il 1° maggio 2013.

 

23 giugno 2016 – Il Regno Unito vota per la “brexit”


In un referendum, il 52% degli elettori del Regno Unito vota a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Il processo di sganciamento dura tre anni e mezzo e si perfeziona il 31 gennaio 2020.

La Pandemia da COVID-19


17 aprile 2020 – Prime risposte comunitarie alla pandemia da COVID-19

Il Parlamento europeo vota per mobilitare risorse comuni (3 miliardi di euro) per sostenere i sistemi sanitari nazionali nel contrasto alla pandemia.

 

27 dicembre 2020 – Comincia la campagna di vaccinazione nella UE

In seguito alla autorizzazione del primo vaccino da parte dell’EMA (Agenzia europea del farmaco), comincia la campagna di vaccinazione nell’Unione, a partire dai soggetti più fragili.

 

21 luglio 2020 – Una risposta comunitaria alla crisi economica- Next Generation EU (NGEU)

Al termine del Consiglio europeo straordinario, convocato per affrontare la crisi economica determinata dalla pandemia, la UE vara il Next Generation EU, noto anche come Recovery plan. Si tratta di un fondo europeo del valore di 750 miliardi di euro, che saranno erogati ai singoli paesi sotto forma di sovvenzioni (390 mld) e di prestiti (360 mld) a lunghissima scadenza (il rimborso dovrà avvenire entro il 2058), negli anni 2021-2023, a fronte di dettagliati Piani nazionali di investimenti e riforme (Pnrr).

 

Una nuova guerra in Europa


All’alba del 24 febbraio ha inizio l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa.

Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 88

 

25 febbraio 2022 – Le sanzioni contro la Russia

Viene approvato il primo pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa, in risposta all’aggressione militare in Ucraina. Seguiranno nel tempo altri nove interventi sanzionatori (l’ultimo è del febbraio 2023).

 

4 marzo 2022 – Accoglienza per gli sfollati ucraini

L’UE dà attuazione alla direttiva sulla protezione temporanea, per sostenere i paesi nelle procedure di asilo per i profughi e per armonizzare il sistema dei diritti di cui sono titolari (soggiorno, alloggio, assistenza medica, istruzione per i minori, ecc.).

 

31 maggio 2022 – Sostegno finanziario all’Ucraina

Il Consiglio europeo mette a disposizione 9 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina. Altri 5 miliardi verranno stanziati nel settembre del 2022 e ulteriori 18, sotto forma di prestiti agevolati a lunga scadenza nel novembre dello stesso anno.

 

15 novembre 2022 – Assistenza militare

Il Consiglio adotta una misura di assistenza di 16 milioni di Euro per sostenere la capacità di resilienza militare ucraina, attraverso l’invio di forniture e attrezzature e piattaforme militari di difesa (EUMAM Ucraina). Il 12 dicembre viene approvato un pacchetto di aiuti militari, nell’ambito del Fondo europeo per la pace (EPF), di 2 miliardi di euro.

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  i Protagonisti

Alcuni personaggi della storia recente, a partire dagli anni terribili del secondo conflitto mondiale, sono risultati decisivi nella ideazione, nella costruzione giuridico-istituzionale dell’Europa di oggi e nelle iniziative politiche che ne hanno avviato e sostenuto nel tempo il processo costitutivo.

La vista lunga con la quale hanno guardato oltre i confini delle proprie nazioni ha consentito loro di edificare una comunità economicamente stabile, saldamente fondata sui principi della democrazia e dei diritti, memore di una ricca eredità culturale condivisa, pur nella diversità delle tradizioni di ogni paese che la compone.

Di seguito, una breve galleria dei loro ritratti, che in buona parte traiamo dalla pagina dedicata a I pionieri della UE, del sito ufficiale dell’Unione europea I pionieri dell’UE (europa.eu)

 

           


Konrad Adenauer  (Germania 1876-1967)

Negli ultimi decenni e secoli, il carbone e l’acciaio hanno svolto un ruolo distruttivo nei conflitti tra i popoli europei, essendo stati utilizzati per fabbricare armi. Speriamo che il carbone e l’acciaio li uniscano nella riflessione e nell’azione comune
Konrad Adenauer  1950

In qualità di primo cancelliere della nuova Repubblica federale di Germania dal 1949 al 1963, Konrad Adenauer ha cambiato il volto della storia tedesca ed europea postbellica più di chiunque altro. Come molti uomini politici della sua generazione, già dopo la prima guerra mondiale Adenauer aveva capito che si poteva sperare in una pace duratura soltanto con un’Europa unita. Le esperienze di Adenauer durante la seconda guerra mondiale hanno fatto di lui un fautore del realismo politico, impegnato nella promozione dell’idea di una cooperazione paneuropea. Adenauer fu un grande promotore della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, inaugurata il 9 maggio 1950 con la dichiarazione Schuman, e del trattato che istituisce la Comunità economica europea, firmato nel marzo 1957.


Winston Churchill (Gran Bretagna, 1874-1965)

Se all’inizio non tutti gli stati d’Europa vogliono o possono aderire all’unione, dobbiamo nondimeno continuare a riunire e ad integrare quelli che lo vogliono e possono. La salvezza della gente comune di ogni razza e luogo dalla guerra e dall’asservimento deve avere fondamenta solide e deve essere creata con la disponibilità di tutti gli uomini e di tutte le donne a morire piuttosto che sottomettersi alla tirannia .
Winston Churchill 1946

È stato Primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e nuovamente dal 1951 al 1955, membro del Parlamento dal 1900 al 1922 e dal 1924 al 1964. Leader del Partito conservatore per quindici anni, dal 1940 al 1955, guidò il Regno Unito durante il secondo conflitto mondiale, fino alla vittoria contro il nazifascismo. Fin dagli anni Trenta, Churchill maturò la convinzione che l’Europa dovesse trovare fome di cooperazione, fondata sulla condivisione dei principi fondamentali della democrazia, della libertà e della pace.

Nel dopoguerra fu decisivo il suo contributo alla creazione di un organismo che giungesse alla promulgazione di una carta comune sui  diritti dell’uomo. Fu così sotto il suo impulso che si giunse nel 1949 al Trattato di Londra, che istituì il Consiglio d’Europa, cui oggi aderiscono 56  paesi (leggi la precisazione riportata sotto). Congiuntamente, fu varata una commissione, sempre su sollecitazione dello stesso Churchill, che redasse la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, successivamente ratificata a Roma nel 1950.

Memorabile il suo discorso di Zurigo, tenuto nel 1946, che potete trovare nella sezione Documenti

Nel 1956 ricevette la medaglia Carlo Magno, la più alta onorificenza comunitaria, per il suo contributo all’unità europea

Gli stati aderenti al Consiglio d’Europa

Fino alla fine di febbraio del 2022 gli stati aderenti erano 57; ma oggi sono 56 perché il 25 febbraio 2022, subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, il Comitato dei ministri aveva deciso di sospendere, con effetto immediato, la Federazione Russa dai suoi diritti di rappresentanza nel Comitato dei ministri e nell’Assemblea parlamentare. L’8 marzo 2022, la Russia ha abbandonato il Consiglio d’Europa; lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov.


Alcide de Gasperi (Italia, 1881-1954)

Se noi costruiremo soltanto amministrazioni comuni, senza una volontà politica superiore vivificata da un organismo centrale, nel quale le volontà nazionali si incontrino, si precisino e si animino in una sintesi superiore, rischieremo che questa attività europea appaia, al confronto della vitalità nazionale particolare, senza calore, senza vita ideale
Alcide de Gasperi 1951

E’ stato presidente del consiglio tra il 1945 e il 1953, un periodo in cui in Italia è stata consolidata la democrazia e si è svolta la ricostruzione economica. La visione di De Gasperi, tuttavia, era ancora più ampia e promuoveva la cooperazione internazionale come base per la pace. È stato l’uomo dietro l’adesione dell’Italia al piano Marshall americano e alla NATO. Dalla fine della guerra, De Gasperi si è battuto attivamente per l’unità europea nella convinzione che fosse l’unico modo per prevenire futuri conflitti. Era motivato da una chiara visione di un’Europa unita che non sostituisse i singoli Stati, ma consentisse loro di integrarsi e sostenersi a vicenda e di lavorare insieme.


Jean Monnet (Francia, 1888-1979)

I paesi europei sono troppo piccoli per assicurare ai loro popoli la prosperità che le condizioni attuali rendono possibile e di conseguenza necessaria. […] La loro prosperità e il loro sviluppo sociale saranno possibili solo se gli stati europei daranno vita ad una federazione o a una “entità europea” che si costituisca come un’unione economica comune 
Jean Monnet  1943

Politico e consulente economico francese, Jean Monnet è stato un sostenitore permanente dell’integrazione europea.  Le sue idee hanno ispirato il “piano Schuman” , che nel 1950 proponeva di collocare l’intera produzione franco-tedesca del carbone e dell’acciaio sotto un’unica alta autorità. L’idea alla base era che se la produzione di tali risorse fosse stata condivisa dalle due nazioni più potenti del continente si sarebbero evitate altre guerre future. Monnet fu dunque uno dei padri della CECA, di cui diventerà il primo presidente (1952-1955).

La struttura ideata da Jean Monnet per la gestione comune del carbone e dell’acciaio da parte di Germania e Francia, aperta da subito a quanti altri paesi europei intendessero aderirvi, è di fatto un progetto costituzionale, ancorché settoriale: troviamo già un’Assemblea, l’embrione della Commissione e quello del Consiglio. Attraverso un Trattato, già con la CECA ideata da Monnet si intravede di scorcio – e siamo nel 1950 –  un profilo organizzativo internazionale, con alcuni tratti tipici della statualità: è l’incunabolo della Unione europea.


Robert Schuman (Francia, 1886-1963)

L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto 
Robert Schuman  1950

Nato tedesco, in Lussemburgo, nel 1899, Schuman divenne cittadino francese nel 1919, quando l’Alsazia e la Lorena furono cedute alla Francia, dopo la Prima guera mondiale. Durante il secondo conflitto, Charles de Gaulle, leader francese in esilio,  gli chiese di recarsi a Londra ed entrare nel suo governo. Schuman declinò l’invito, preferendo rimanere con i suoi compatrioti nella Francia occupata dai nazisti. Dopo la guerra, tornò alla politica nazionale con una serie di incarichi di massimo livello, diventando un negoziatore fondamentale di importanti trattati e iniziative come il Consiglio d’Europa, il piano Marshall e la NATO, tutti volti a rafforzare la cooperazione all’interno dell’alleanza occidentale e a unire l’Europa.

Ministro degli esteri del governo De Gaulle, in collaborazione con Jean Monnet elaborò il “piano Schuman” (o “dichiarazione Schuman”, di cui riportiamo il testo nella sezione Documenti).. Il documento fu pubblicato il 9 maggio 1950, giorno ormai considerato universalmente come data di nascita dell’Unione europea e che si celebra ogni anno come la “Giornata dell’Europa“. Nel discorso di presentazione propose di porre la produzione del carbone e dell’acciaio, i materiali più importanti per l’industria degli armamenti, sotto il controllo di un’autorità comune. Fu l’embrione della CECA, a sua volta matrice delle altre istituzioni comunitarie.


Paul-Henri Spaak (Belgio 1899-1972)

Ci sono solo due tipi di stati in Europa: gli stati piccoli e gli stati picoli che non hanno ancora realizzato di essere piccoli 
Paul-Henri Spaak 1963

Ministro degli Esteri belga in esilio durante la Seconda guerra mondiale, come altri grandi pionieri dell’Unione europea anche Paul-Henri Spaak fu testimone degli orrori del secolo più sanguinoso d’Europa. Sebbene dopo la Seconda guerra mondiale gran parte dell’Europa fosse in rovina, Spaak vide nella collaborazione economica e politica l’opportunità per farne un continente forte e pacifico. Mentre si trovava in esilio a Londra, durante la guerra, insieme ai suoi colleghi dei Paesi Bassi e del Lussemburgo Spaak lavorò a un progetto nuovo ed estremamente ambizioso: un’unione doganale tra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.

Nel 1944 il progetto si concretizzò con la nascita del Benelux, che garantiva la libera circolazione di denaro, persone, beni e servizi entro i confini dei tre Stati e avrebbe poi ispirato le fasi successive dell’integrazione europea. Secondo Spaak, unire gli Stati per mezzo di obblighi vincolanti derivanti da un trattato era il mezzo più efficace per garantire pace e stabilità, obiettivi ai quali contribuì in qualità di presidente della prima assemblea plenaria delle Nazioni Unite (1946) e nel ruolo di segretario generale della NATO (1957-1961). Spaak dette un apporto decisivo alla formulazione del contenuto del trattato di Roma. In occasione della conferenza di Messina, nel 1955, i sei governi partecipanti lo nominarono presidente del gruppo di lavoro incaricato della stesura del trattato.  

Benelux

Il Benelux è un accordo economico dell’Europa composto da Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Il nome è formato dalle iniziali del nome di ogni paese (Belgique o België, Nederland, Luxembourg) e fu creato per l’Unione economica Benelux; viene però usato in maniera più generalizzata spesso anche come espressione geografica. Una prima convenzione, che istituì l’unione doganale tra i tre paesi, fu siglata il 5 settembre 1944 a Londra dai rispettivi governi in esilio ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948. Il successivo trattato che istituì l’unione economica fu siglato il 3 febbraio 1958 a L’Aia ed entrò in vigore il 1º novembre 1960 avendo lo scopo di promuovere il libero movimento dei lavoratori, dei capitali, dei servizi e delle merci nella regione. La creazione dell’Unione economica Benelux contribuì a fornire un importante modello per la nascita dell’attuale Unione europea, nonostante le organizzazioni precorritrici della UE fossero state fondate prima.


Altiero Spinelli (Italia, 1907-1986)

Il problema che in primo luogo va risolto e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell’Europa in Stati nazionali sovrani 
Altiero Spinelli  1941

Fu uno degli autori del Manifesto di Ventotene, (vedi la sezione Documenti), uno dei testi fondatori del processo di integrazione, a sostegno della creazione di un’Europa unita e di una costituzione europea. Il testo fu redatto, insieme ad Ernesto Rossi, nell’isola di Ventotene, dove Spinelli era stato confinato per attività antifascista durante il regime mussoliniano. Era il 1941. Lavorò per l’unificazione europea come consigliere di personalità quali De Gasperi, Spaak e Monnet. Esperto giurista, promosse la causa europea anche in campo accademico e fondò l’Istituto Affari Internazionali di Roma. In qualità di membro della Commissione europea, ne guidò la politica interna dal 1970 al 1976. Fu deputato del Parlamento italiano nelle file del Partito comunista prima di essere eletto al Parlamento europeo nel 1979.

Nel 1980, insieme ad altri deputati al Parlamento europeo, fondò il “Club del coccodrillo“, i cui membri presentarono al Parlamento una proposta per un nuovo trattato sull’Unione europea. Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo adottò la sua proposta a stragrande maggioranza e approvò il “progetto di trattato istitutivo dell’Unione europea”, il cosiddetto “piano Spinelli”.