La Plastic Tax negli altri paesi: dopo aver letto l'articolo di Alessandro Tavoni sulla situazione del nostro paese rispetto alla Plastic Tax, vediamo ora quale è la stato di avanzamento in Europa
La situazione nell'Unione europea
Altri Stati della UE (come, ad esempio, il Belgio, la Francia l’Irlanda o il Regno Unito) hanno introdotto, prima dell’Italia, una tassazione specifica sui prodotti in plastica monouso ed in alcuni Paesi si sono spinti anche a studiare o a introdurre una tassa sugli imballaggi o a tassare in maniera diversa i differenti tipi di materiali plastici.
Le legislazioni adottate dai vari Paesi europei sono piuttosto diverse tra loro e molte volte difficilmente confrontabili: ad esempio c’è chi tassa al litro, chi al Kg, e chi a singola borsa; alcuni paesi hanno adottato la tecnica di far pagare una tassa anticipata che viene rimborsata all'atto della consegna del prodotto, ad esempio una bottiglietta (Deposit Return Schemes - DRS); c’è ancora chi sta imponendo ai produttori una responsabilità significativa - finanziaria e / o fisica - per il trattamento o lo smaltimento dei prodotti post-consumo (Extended producer responsibility - EPR). Vediamo nel seguito la situazione in alcuni casi particolari e all'interno della Commissione europea.
Commissione Europea
A maggio 2018, la Commissione ha inserito tra le sue proposte per il bilancio comunitario 2021-2027 l’introduzione di un tributo nazionale di 80 centesimi di euro per ogni chilogrammo di plastica contenuto in imballaggi non riciclati.
Italia
45 centesimi di euro per chilogrammo di plastica: per i comportamenti virtuosi, è previsto un credito di imposta, pari al 10% delle spese sostenute nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2020, per l’adeguamento tecnologico, mirato alla produzione di manufatti compostabili
Belgio
la tassa sugli imballaggi è di 3,6 euro al chilogrammo per le posate usa e getta di plastica, mentre è di 3 euro al chilo per le borse di plastica monouso
Danimarca
i prodotti di packaging hanno un’imposta che va da oltre 1 euro al chilo per quelli che contengono plastica riciclata, a oltre 1,70 euro per i prodotti con plastica non riciclata. Sono tassate anche altre due materie plastiche, il polistirene espanso sinterizzato (EPS) e il cloruro di polivinile (PVC), entrambi circa 2,70 euro al chilo. Esiste una ‘tassa verde’ su tutti i materiali di imballaggio, che aumenta o diminuisce a seconda dei risultati di studi Life Cycle Assessment, che valutano l’impatto ambientale dei vari materiali. Il sistema di vuoto a rendere o DRS è previsto per determinati di tipi di imballaggio, ad esempio per la birra e le bibite analcoliche gassate. La Danimarca ha un sistema molto ferreo per la gestione dei rifiuti: tutto ciò che non è compostabile o riciclabile, ossia oltre la metà dei rifiuti, non finisce nelle discariche (fatta eccezione per alcuni rifiuti speciali) ma viene bruciato nei termovalorizzatori per produrre energia che riscalda il Paese.
Finlandia
La tassa riguarda gli imballaggi di bevande non alcoliche (esclusi i cartoni): produttori e importatori di merce imballata in Finlandia devono pagare 0,51 euro al litro sui contenitori riutilizzabili e non riutilizzabili, se non aderiscono, rispettivamente, a un sistema di deposito cauzionale per il riutilizzo nel caso degli imballaggi riutilizzabili, a un sistema di deposito cauzionale per il riciclo o a un sistema EPR (responsabilità estesa del produttore) nel caso di contenitori non riutilizzabili.
Francia
tassa sugli imballaggi di 6 centesimi di euro per borsa
Germania
Non si è mai parlato di una tassa, invece, in Germania, dove però vige da anni il sistema del deposito su cauzione, che si aggira intorno ai 20 centesimi per una bottiglia da un litro e mezzo, restituiti una volta che il consumatore deposita la plastica utilizzata nell'apposito compattatore (Deposit Return Schemes). Dal 1 gennaio 2019, è entrata in vigore la nuova legge sugli imballaggi VerpackG (prima la disciplina era regolata dall'ordinanza VerpackV) che pure ha apportato cambiamenti significativi con l’obiettivo di arrivare un sistema caratterizzato da maggiore trasparenza, controllo e responsabilità da parte del produttore.
Irlanda
tassa sugli imballaggi di 22 centesimi di euro per borsa
Lettonia
tassa varia in base al materiale: il polistirene raggiunge 1,56 euro al chilo mentre la maggior parte di plastica 1,22 euro
Norvegia
La tassa finlandese è simile a quella introdotta in Norvegia, applicata in pratica sui cosiddetti imballaggi ‘a perdere’ e che non è invece prevista per quelli riutilizzabili inseriti nei vari circuiti. Parliamo del Paese dove il 96% delle bottiglie di plastica viene riconsegnato ai negozi e riciclato grazie al sistema di DRS (Deposit Return Schemes), molto diffuso in tutta la Scandinavia e in Germania. Per coprire i costi di raccolta e riciclo, però, i produttori e gli importatori di merce imballata in Norvegia devono pagare anche una tassa ambientale sui contenitori riutilizzabili e non riutilizzabili di tutti i tipi di bevande, a cui si aggiunge una ‘basic tax’ solo sui contenitori non riutilizzabili e per tutte le bevande, con l’esclusione di latte e bevande a base di latte. E per incentivare pratiche virtuose nessuna tassa è prevista se si supera il 95% di raccolta.
Polonia
tassa specifica per lo smaltimento in discarica di rifiuti di plastica raccolti in modo selettivo
Portogallo
tassa sugli imballaggi di 8 centesimi (+Iva) di euro per borsa
Regno Unito
tassa sugli imballaggi di 5 centesimi di sterlina per borsa
La Plastic Tax negli altri paesi: Stati Uniti d'America
che cosa succede nella grande mela?
New York potrebbe diventare la prima città americana a bandire le bottiglie di plastica da tutti gli edifici e proprietà comunali. Il sindaco Bill de Blasio ha infatti firmato un ordine esecutivo che vieta la vendita del monouso e non solo per l'acqua ma per tutti i tipi di bevande. La misura dovrebbe entrare in vigore dal gennaio 2021 e ogni anno potrebbe alleggerire la città di circa un milione di bottiglie di plastica. Nel 2014 ci ha pensato la città di San Francisco a proibire le bottiglie di plastica su suolo demaniale ma solo per l'acqua. "Fanno male al pianeta - ha detto de Blasio in riferimento alle bottiglie di plastica - non ne abbiamo bisogno, è ora di sbarazzarcene".
Usa: stretta Ny su bottiglie di plastica (17 febbraio 2020 - Ansa - Redazione)
le fonti
“Plastic tax: quando e quanto dovranno pagare le imprese” (13/01/2020 - Ipsoa - Vincenzo Iacovazzi)
“Come funziona la plastic tax fuori dall’Italia” (09/12/2019 - Wired - Alessio Foderi)
“Come funziona la plastic tax in Europa” (05/11/2019 - AGI - Redazione)
Mappe tematiche sulla produzione, consumo e smaltimento della plastica nel mondo
Di seguito presentiamo alcune tavole che contengono mappe tematiche sull'uso della plastica, ma soprattutto sul cattivo smaltimento dei rifiuti di questa natura. Le mappe sono desunte da Our World in Data, il noto sito gestito dall'Università di Oxford. (se non conosci i grafici di Our World in Data vedi l'articolo che spiega le modalità di utilizzo)
Rifiuti di plastica mal gestiti, 2019
I rifiuti di plastica mal gestiti sono definiti come "la plastica che viene gettata in discarica o smaltita in modo inadeguato".
I rifiuti smaltiti in modo inadeguato non sono gestiti formalmente e comprendono lo smaltimento in discariche o discariche aperte, discariche aperte e non controllate, dove non è completamente contenuto.
Rifiuti di plastica mal gestiti pro-capite, 2019
Lo stesso fenomeno visto non in valori assoluti ma i valori per ogni cittadino
Produzione di rifiuti di plastica per persona, 2010
Produzione giornaliera di rifiuti di plastica per persona, misurata in chilogrammi per persona al giorno. Questo misura il
tasso complessivo di generazione di rifiuti di plastica pro capite prima della gestione dei rifiuti, del riciclaggio o dell'incenerimento. L'indicatore, quindi, non valuta direttamente il rischio di inquinamento dei corsi d'acqua o degli ambienti marini.
Nasce nel 1977. Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Economiche (Università di Bologna). I campi di ricerca comprendono diversi argomenti dell’economia ambientale, principalmente legati al superamento delle barriere comportamentali e politiche alla cooperazione climatica. Particolare attenzione viene data agli effetti soglia (thresholds) e ai punti di non-ritorno (tipping points) nel catalizzare (o ostacolare) la cooperazione. (continua a leggere)